4 novembre 2009
Rina Melyshi, 24 anni, sua figlia Claudia, 3 anni, e sua sorella Ornela, 19 anni. Albanesi, vivevano a Stradella in provincia di Pavia
Rina Melyshi, 24 anni, sua figlia Claudia, 3 anni, e sua sorella Ornela, 19 anni. Albanesi, vivevano a Stradella in provincia di Pavia. La Melyshi, domestica, era sposata col connazionale Anton, camionista, che da qualche anno ospitava in casa il fratello Alfred di 24 anni ma di recente - siccome quello aveva creato tensioni con un’altra famiglia di albanesi - gli aveva fatto sapere che doveva trovarsi un’altra sistemazione. Giorni fa, all’ora di pranzo, Anton di nuovo tentò di spiegare ad Alfred che se ne doveva andare, quello gli rispose che non ci pensava proprio, e tra i due uomini scoppiò una discussione violenta. Più tardi Anton uscì col figlioletto maschio e allora Alfred, impugnato un coltellaccio da cucina, infilò la lama, più volte, nel corpo delle donne e della bambina. Quindi la stessa lama se la ficcò nel polmone, senza però riuscire a morire. Più tardi, ai poliziotti che lo trovarono sulle scale di casa in un lago di sangue spiegò: «L’ha voluto Dio». Primo pomeriggio di sabato 31 ottobre in un appartamento al secondo piano di un condominio popolare in via Buozzi 9, periferia di Stradella, in provincia di Pavia.