4 novembre 2009
INTERNET SICURO PER VOCE ARANCIO
Risultati della ricerca Online Wellbeing: il 92% delle persone dice di aver installato sul computer un software contro i virus informatici, ma solo il 21% (il 18% in Italia) sa che questi software devono essere aggiornati quotidianamente. Il 67% degli intervistati sa che il solo antivirus non basta per essere protetti e quasi il 90% è a conoscenza del fatto che è possibile essere infettati visitando siti pericolosi, anche senza scaricare nulla. Solo il 17% degli intervistati (il 16% degli italiani) è sicuro di avere nel computer gli ultimi aggiornamenti dell’antivirus.
I virus informatici funzionano come i virus biologici: si inseriscono nei files innocui che una volta aperti mandano in esecuzione il virus. Se si passano files infetti a un altro computer, si trasferisce anche l’infezione che può diventare un’epidemia. Un virus può cancellare o danneggiare i files, formattare l’hard disk, aprire delle falle attraverso cui i malintenzionati possono accedere al computer della vittima, far apparire messaggi, disegni ecc.
Si calcola che nel 2008 su Internet siano girati circa 15 milioni di malware. Quelli circolati tra gennaio e agosto sono pari alla somma dei diciassette anni precedenti.
Il Telegraph ha stilato la classifica dei dieci peggiori virus informatici di tutti i tempi. Al primo posto ”Morris worm”, del 1988, considerato il primo: creato dallo studente universitario Robert Morris infettò circa 60mila computer (Morris adesso è un professore associato al Mit Lab for Computer Science). Al secondo posto ”Concept virus”, finito per errore in un cd-rom fornito da Microsoft nel 1995, il primo a colpire i documenti Word. Poi ”Chernobyl virus”, programmato dal taiwanese Chen Ing Hau per attivarsi in data 26 aprile, a ogni anniversario del disastro nucleare: cancellava l’intero hard disk (il suo creatore è finito in carcere). ”Anna Kournikova worm” dilagava tramite una foto della tennista russa. Il filippino ”ILOVEYOU”, al quinto posto, si spediva da solo a tutti gli indirizzi di posta elettronica presenti nella rubrica del malcapitato. ”Melissa” (dal nome di una stripper della Florida) ha causato 80 milioni di dollari di danni. Infine: ”Blaster Worm” che infettò nel 2003 milioni di computer Windows, ”Netsky” e ”Sasser”, inventati dal tedesco minorenne Sven Jaschan, ”OSX/RSPlug Trojan” che per primo colpì i Mac, ”Storm worm” che nel 2007 inondò le caselle di posta elettronica di spam e fu responsabile di furti d’identità.
Alcune tipologie di malware.
• Worm (verme): a differenza del comune virus non ha bisogno di legarsi ad altri files per diffondersi. Si trasmette in genere con la posta elettronica: copia gli indirizzi e-mail memorizzati e invia loro una copia di se stesso come file allegato.
• Trojan horse (cavallo di Troia): è nascosto in un programma utile che l’utente ignaro installa, provocando l’attivazione del virus. Esistono vari tipi di trojan: alcuni possono registrare tutto ciò che si digita sulla tastiera e spedirlo agli hacker, oppure possono modificare e rinominare documenti e files.
• Spyware: raccoglie informazioni sull’utente senza il suo consenso e poi le invia a qualcuno che le utilizzerà per trarne profitto (invio di spam, modifica delle impostazioni del browser ecc.). Gli spyware entrano nel computer soprattutto quando si scaricano programmi gratuiti e di condivisione di files.
• Rootkit: nascondono all’utente e ai programmi antivirus la presenza di trojan e spyware, possono impedire l’esecuzione di programmi, chiudere l’antivirus ecc. I rootkit possono essere messi anche nei cd originali, per impedirne la copia (per esempio in passato sono stati usati da alcune case discografiche).
Oltre ai virus, esistono altre trappole in cui il navigatore ignaro può cadere. Una di queste è il phishing: si riceve un’e-mail che sembra spedita dalla nostra banca, un link da cliccare rinvia a un sito identico a quello del vero istituto. Lì viene chiesto di digitare la password del conto online o della carta di credito per una verifica. I dati vengono registrati dai malintenzionati, che possono così accedere ai conti delle vittime. Il phishing è un esempio di furto d’identità cioè l’uso, da parte di criminali, di dati appartenenti a una persona ignara.
Alcune regole per non cadere in truffe di phishing:
1) Diffidare di e-mail che richiedono l’inserimento di dati personali, chiavi d’accesso e codici.
2) Le e-mail fasulle si riconoscono perché contengono motivi generici per la richiesta di informazioni personali, spesso hanno toni intimidatori (minacciano sospensione dell’account ecc.) e non riportano una data di scadenza per l’invio delle informazioni.
3) Non rispondere a simili e-mail di richieste, ma informare la banca.
4) Quando s’inseriscono dati riservati in una pagina web, assicurarsi che si tratti di una pagina protetta, riconoscibile perché l’indirizzo che compare nel browser comincia con ”https://” e non con ”http://” e nella parte in basso a destra della pagina è presente un lucchetto.
5) Periodicamente scaricare gli aggiornamenti dei browser, che aumentano la sicurezza della navigazione.
Per riconoscere ed eliminare i virus dal computer si usano gli antivirus. In commercio ne esistono tanti di ottima qualità. Però è possibile anche scaricarli gratis da Internet. Eccone alcuni, molto affidabili: Avg Free, Avira Antivirus, PcTools, Comodo, Avast. C’è anche la possibilità di controllare online che un file ricevuto non infetti il computer con qualche virus.
Un altro sistema per impedire l’accesso a malware sono i firewall, che agiscono da filtro sul traffico di rete che arriva dall’esterno. In generre si trovano già nel sistema operativo del computer, ma alcuni possono essere scaricati gratuitamente da Internet: PcTools, Ashampoo, Outpost ecc.
Ecco in sintesi i consigli per navigare in sicurezza su Internet.
1) Utilizzare i firewall
2) Utilizzare gli antivirus e aggiornarli spesso, perché vengono creati nuovi virus quotidianamente
3) Non aprire gli allegati ai messaggi di posta elettronica prima di averli esaminati con un antivirus. Non cliccare sui link ricevuti via e-mail da indirizzi sospetti
4) Analizzare con gli antivirus i programmi scaricati da Internet
5) Non installare controlli ActiveX provenienti da siti sospetti e nel caso disabilitarli nel proprio browser, anche se ciò può portare alla non corretta visualizzazione di alcuni siti
6) Non memorizzare le password sul browser
7) Non condividere file su Internet: le cartelline in comune possono costituire porte d’accesso ai virus
8) Non fornire i propri dati e informazioni personali nelle chat
9) Non comunicare a nessuno le proprie password
Consigli per creare le password. Meglio sceglierne una lunga, perché i programmi che le decifrano impiegano un tempo proporzionale alla loro lunghezza. Non è necessario che siano parole di senso compiuto, meglio se contengono cifre, lettere maiuscole e minuscole e simboli. Usare password diverse per diverse applicazioni. Di tanto in tanto vanno cambiate. Se si ha difficoltà a ricordarle, meglio scriverle su un foglio di carta invece che su un post-it da attaccare al computer o in un file word.
Il matematico Piergiorgio Odifreddi ha una sola password che usa per tutto: «E mi girano le scatole perché le banche italiane si ostinano a sceglierti loro il codice di sicurezza». Il giornalista Luca Sofri le dimentica continuamente: «Sono un grandissimo cliccatore del comando ”hai dimenticato la password?”». Eppure non ha mai scordato la prima password digitata: «Eh, nonostante siano passati più di 15 anni: era ”Manhattan”, il mio film preferito».
Una ricerca effettuata da Swg per il Moige e Norton/Symantec rivela che il web è un mezzo sempre più utilizzato dai minori a casa e a scuola: il 52% dei genitori dichiara che i figli si connettono più di 5 giorni alla settimana. Il 44% dei ragazzi spedisce messaggi di posta elettronica, contro il 63% che preferisce la chat. Alto il gradimento dei social network come Myspace o Facebook. Il 64% dei genitori dichiara di controllare le attività che il figlio svolge online, anche se solo il 19% afferma di affiancarlo durante la navigazione. L’83% teme che i figli possano visitare siti inadatti, che vengano contattati da malintenzionati o pedofili (55%) o che il pc domestico possa essere infettato da virus informatici (36%). Il 34% dei genitori ha dichiarato di temere che usare troppo Internet possa portare a una perdita di contatto con la realtà o che rubi troppo tempo ad altre attività (24%).
Cosa possono fare i più giovani e i loro genitori per navigare in sicurezza:
1) Non fornire mai informazioni riservate.
2) Non parlare con sconosciuti e interrompere le conversazioni in cui vengono fatte domande imbarazzanti.
3) Non mettere il computer nella camera dei ragazzi, ma in una zona di passaggio così che il genitore possa controllare le attività del figlio.
4) Spiegare ai figli quali possono essere i pericoli della rete.
5) Navigare insieme ai più giovani.
6) Non permettere ai ragazzi di fare acquisti online senza la supervisione di un adulto.
anche possibile dotare il pc di filtri capaci di selezionare le pagine Internet. Un sistema è quello chiamato ”biblioteca di famiglia” o ”walled garden”: si installa un software sul pc, si crea una lista di siti accessibili e tutto il resto rimane bloccato. I vari sistemi operativi hanno incorporati questi programmi. Qualche esempio:
• Windows. Su Vista si può attivare il ”controllo genitori” con cui permettere o no l’uso di programmi, giochi, siti, controllare l’attività dei giovani sul computer, fissare dei limiti di tempo nell’uso del pc. Nelle altre versioni è possibile scaricare gratuitamente un programma di filtro
• MacOs. Nella sezione ”preferenze di sistema” selezionare ”controlli censura” e impostare i filtri.
• Linux. Si possono scaricare programmi gratuiti da DansGuardian.
Inoltre i motori di ricerca hanno delle opzioni di filtraggio, per esempio: Google SafeSearch, YahooSearch, Libero.it, ecc.
Se si vuole essere ancora più sicuri, su Internet ci sono altri programmi di filtraggio che possono essere scaricati gratuitamente. Per esempio: Buddy, Naomi, PgSurfer ecc.
Ilona Staller sul computer del figlio ha bloccato l’accesso ai siti porno.