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 2009  novembre 03 Martedì calendario

Dal salto di Konrad al volo in mongolfiera: le fughe per la libertà- Tentarono in migliaia, qualcuno ci riuscì BERLINO – Studiavano il meteo: maree, venti e piogge

Dal salto di Konrad al volo in mongolfiera: le fughe per la libertà- Tentarono in migliaia, qualcuno ci riuscì BERLINO – Studiavano il meteo: maree, venti e piogge. Erano minuziosi come solo i te­deschi sanno essere. Studiava­no i punti deboli del Muro, per giorni e settimane. Cercavano le falle nei controlli di frontiera della città divisa in due dall’ ideologia e dalle mitragliatrici. Migliaia di persone, almeno die­cimila ma più probabilmente trentamila, cercarono la fuga dalla prigione a cielo aperto che si chiamava Ddr, Germania orientale comunista, tra il 13 agosto 1961, quando il Muro sorse, e il 9 novembre 1989, quando crollò su se stesso. Il primo a saltare quello che in quei giorni era solo un filo spinato fu Konrad Schumann, un soldato dell’esercito dell’Est di 19 anni. Quel giorno, 15 ago­sto, 48 ore dopo l’annuncio del­la costruzione del Muro da par­te del capo della Ddr Walter Ul­bricht, Schumann era di guar­dia a un cantiere, di quelli che per oltre 150 chilometri stavano sostituendo il filo spinato con una più concreta e politicamen­te significativa barriera di ce­mento. Alcune foto fissano la scena: la giovane guardia pas­seggia, si guarda attorno, sem­bra dubbioso, volge lo sguardo a Ovest e salta il basso reticola­to. Il suo volo sarà per sempre il simbolo della voglia di libertà dei berlinesi dell’Est. Che da quel momento ci proveranno in gran numero a fare il salto ma con sempre maggiori ostacoli. Nel tentativo, i morti furono 231 nella città di Berlino, 275 sul confine non cittadino tra Germania Est e Germania Ovest, 134 nel Mar Baltico: per lo più, fermati dai cecchini. Il primo, Günter Liftin, 24 anni, ucciso il 24 agosto mentre nuo­tava verso Occidente nella Sprea. Il più famoso, Peter Fletcher, 18 anni, che un anno dopo cercò di saltare il Muro, fu colpito dalle guardie e lascia­to agonizzare per 50 minuti pri­ma che i Vopos, la polizia del popolo, lo raggiungessero, trop­po tardi. Molti altri, però, ce la fecero. La voglia di lasciare quel ci­mitero degli spiriti che era la Ddr, spinse Doris e Peter Strel­zyk, con i due figli e una fami­glia di amici, a costruire una mongolfiera. Il 16 settembre 1979 decollarono e dopo un at­terraggio difficile scoprirono d’essere in Alta Franconia. Feli­cità: ce l’avevano fatta. Il giova­ne Thomas Krüger era invece parte di un’associazione sporti­va militare della Ddr e ne appro­fittò per salire su uno Zlin 42M, un aereo leggero, che portò fi­no alla base della Raf britannica a Gatow, non lontano da Berli­no. I pezzi dell’aereo furono re­stituiti al regime comunista con scritte tipo «Vi avremmo voluti qui» e «Tornate presto». Molti ci provarono via mare o via Sprea, tanto che le autori­tà dell’Est a un certo punto vie­tarono la vendita di materiale subacqueo. Altri, per esempio Ralph Kabisch, al tempo di 22 anni, e tre amici scavarono un tunnel sotto la fortificazione: da lì uscirono più di venti per­sone. E molti altri tunnel furo­no scavati. Moltissimi cercaro­no di attraversare con l’inge­gno dai posti di blocco. Un au­striaco, per esempio, trovò un’auto decapottabile che pas­sava sotto la sbarra di Che­ckpoint Charlie: nascose mo­glie e suocera nella sporti­va e, al momento buono, abbassò la testa e fu in Oc­cidente. Alla sbarra oriz­zontale furono aggiunte sbarre verticali. Le guardie di frontiera erano molto attente, per­lustravano quasi tutte le auto. Non però le Isetta, la piccolissima della Bmw ri­tenuta troppo minuscola per nascondere una persona: per almeno sei volte, invece, qualcuno fu alloggiato di fian­co al motore e passò il confine. Una signora, evidentemente mi­nuta, riuscì a farcela nascosta in due valigie appoggiate una vicina all’altra sul ripiano dei bagagli del treno: i Vopos non le controllarono. Altri provaro­no a sfondare il Muro con ca­mion e autobus. Una voglia di scappare che dava alimento al coraggio e all’ingegno. E che non si esaurì mai, per 28 anni. Fino a quel 9 novembre di 20 anni fa, quando il regime del Muro alzò le braccia e si arrese.