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 2009  novembre 03 Martedì calendario

Giornali, la pubblicità è in profondo rosso Da gennaio giù del 23%- TORINO  profondo rosso per i ricavi della pubblicità sulla carta stampata

Giornali, la pubblicità è in profondo rosso Da gennaio giù del 23%- TORINO  profondo rosso per i ricavi della pubblicità sulla carta stampata. Nel periodo gennaio-settembre il fatturato pubblicitario sulla stampa in generale è sceso del 23%. Resiste, invece, Internet: da gennaio-settembre l’andamento è in crescita del 5%. A renderlo noto è l’osservatorio stampa della Federazione concessionarie di pubblicità (Fcp). I quotidiani in generale hanno subito un calo del fatturato del 20% e degli spazi del 4%. Ma va decisamente peggio per i quotidiani free press, dove il fatturato è sceso del 29% e del 21% gli spazi pubblicitari. Anche per i periodici la situazione è tutt’altro che rosea. In generale hanno segnato una flessione del 29% del fatturato e del 22% degli spazi. In particolare, per i settimanali il ribasso è stato del 28% per il fatturato e del 17% per gli spazi, per i mensili si registra una diminuzione del 32% del fatturato e del 26% degli spazi, mentre gli altri giornali periodici hanno segnato un -17% del fatturato e -22% degli spazi. Per quanto riguarda le varie tipologie di pubblicità, dai dati dell’osservatorio stampa emerge che la tipologia commerciale nazionale ha registrato un calo del 23% a fatturato e un progresso del 7% a spazio. La tipologia «di servizio» ha visto un -23% a fatturato e un -3% a spazio. La tipologia rubricata ha segnato un calo dell’8% a fatturato e del 14% a spazio, mentre la pubblicità commerciale locale ha ottenuto una flessione del 16% a fatturato e del 6% a spazio. Sul forte calo della pubblicità è intervenuto, poi, l’amministratore delegato della Poligrafici editoriale, Andrea Riffeser. Commentando il grido d’allarme sulla crisi dei giornali Usa, giunto da Arthur Sulzberger Jr, presidente della società editrice del New York Times, Riffeser ha detto: «Sono fiducioso sul futuro dei giornali, perché li ritengo strumenti utili che non spariranno mai. Certo bisogna offrire al lettore molta più qualità e ripensare il tipo di notizie da dare: spesso sui giornali compaiono lunghi articoli scritti pensando più ai palazzi del potere che alle esigenze e ai problemi della vita quotidiana con cui il cittadino si confronta».