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 2009  ottobre 31 Sabato calendario

Gina Nieri, la pantera di Mediaset - Gina Nieri, la sola donna con Marina Berlusconi ai vertici dell’impero berlusconiano, l’unica nel comitato esecutivo di Mediaset nonostante l’annus horribilis del Biscione - dal caso escort ai processi di Milano; dalla guerra con Sky a quella a Google e YouTube «pirati dei nostri prodotti» - e della sua vita (a maggio è morta Graziella, l’amatissima madre), non sembra aver perso la sua proverbiale grinta

Gina Nieri, la pantera di Mediaset - Gina Nieri, la sola donna con Marina Berlusconi ai vertici dell’impero berlusconiano, l’unica nel comitato esecutivo di Mediaset nonostante l’annus horribilis del Biscione - dal caso escort ai processi di Milano; dalla guerra con Sky a quella a Google e YouTube «pirati dei nostri prodotti» - e della sua vita (a maggio è morta Graziella, l’amatissima madre), non sembra aver perso la sua proverbiale grinta. La sentenza del Tribunale di Milano sulla vicenda spot Sky-Publitalia? «Zero a zero, palla al centro», commenta Nieri a capo della Divisione affari istituzionali, legali e analisi strategiche del gruppo e vicepresidente di Rti. Se poi a ”lady digitale terrestre" (fu lei, dopo la sentenza del 2002 della Corte Costituzionale su Retequattro, a spingere Lor Signori del Biscione verso lo switch off) chiedi cosa pensa della «chiavetta» sfornata da Sky in risposta al criptaggio dei programmi Mediaset e Rai su satellite, Nieri attacca: « una iniziativa scomposta che crea confusione e tradisce gli utenti; riguarda solo 300 mila su 4,5 milioni utenti». Quanto alla penale, per ora congelata dalla Corte d’Appello, di 750 milioni di euro da versare alla Cir di Carlo De Benedetti per il Lodo Mondadori, Gina Nieri diventa sarcastica: «Come si dice dalle mie parti è "Campata sulle corne delle chiocciole"». Immagine campestre ma poco bucolica usata da una manager milanese d’adozione (da quando nel 1990 entrò in Fininvest) ma superfiera di essere nata a Lucca. «Ovunque e prima di tutto sono una lucchese. Penso di avere stampato sull’anima la pantera, il potente simbolo della mia città». Capelli neri, occhi pungenti e l’astuzia di muoversi fuori dai riflettori (3 giorni a settimana è a Roma, per Palazzi) fanno della pantera di Mediaset non solo la più fidata collaboratrice di Fidel Confalonieri, ma un tipo di donna assai diverso da un certo genere femminil-berlusconiano. Cresciuta nell’enclave bianca della Toscana in una famiglia molto diccì con 5 fratelli (moltiplicatisi in 15 nipoti), dopo la laurea in scienze politiche a Pisa (tesi in diritto amministrativo), Gina Nieri andò a Roma. Alla Luiss (master in comunicazione) divenne allieva del Gran Visir dell’editoria, Giovanni Giovannini; poi, segretario generale Fiel (emittenti libere) e direttore della Frt, Federazione Radio Televisioni. Come tante donne in carriera esigente soprattutto con se stessa; brava cuoca (ribollita e lasagne) Nieri - tra frequenze e bande larghe, lobbyng e ricorsi - ha amalgamato vita professionale e privata. Nel 1984 lavora al primo contratto nazionale Rai-Tv commerciali; nel 1988 sposa il giornalista (lucchese, of course) e futuro pasdran di Forza Italia, Paolo Del Debbio (separati, hanno due figlie, Maddalena, 20 e Sara, 17 anni); nel ”90, inizia la sua irresistibile ascesa nel Biscione. «Non potrei mai lavorare in Rai o in un’altra società. Mediaset si fa amare da chi ci lavora. C’è un grande spirito di appartenenza». Segue una difesa a tutto campo della «qualità e varietà» della produzione Mediaset, da "Baaria" al "Grande Fratello"; della libertà di satira persino sull’amato premier («Esempio? Checco Zalone in prima serata su Canale 5»). E, last but not least, di Marina e Pier Silvio Berlusconi: «Sono davvero in gamba. Potrebbero godersi i loro soldi, invece lavorano con gran passione e serietà». Oh yes! Ma, Gina Nieri, non potrebbe far qualcosa per meglio difendere l’immagine delle donne in tv? «Le mie figlie non faranno mai le veline!», sbotta a caldo. Poi fa switch off e, via sms, precisa: «Più che alle donne che usano di sé e del loro corpo in tv sono interessata a milioni di donne straordinarie, vere eroine del quotidiano, che portano avanti famiglia e lavoro in silenzio e con amore».