Anna Maria Ortese,Corriere della sera 28/10/2009, 28 ottobre 2009
Bompiani Quelle lettere alla Ortese: non stampo libri, ospito scrittori- Milano, 13 gennaio 1937 – XV Gentile Signorina, La ringrazio della Sua lettera
Bompiani Quelle lettere alla Ortese: non stampo libri, ospito scrittori- Milano, 13 gennaio 1937 – XV Gentile Signorina, La ringrazio della Sua lettera. Sono molto lieto di aver trovato in Lei uno scrittore di tanta ricchezza e di così singolare potenza. E sarò molto lieto di pubblicare la Sua raccolta di novelle. Se difetti vi sono, lasciamoli pure: li correggerà nelle Sue opere successive. Le mando uno schema di contratto, che riproduce le clausole del contratto tipo. La prego di sottoscriverLa per approvazione. Accolga i miei migliori saluti, Valentino Bompiani 20 gennaio 1937 Napoli Gentile Signore, sono molto lieta della Sua lettera, e La ringrazio dell’accoglienza che fa alle mie prime cose. Come esordiente, debbo esserLe particolarmente grata. Lei riceverà – firmate – le 2 copie del contratto, da S.E. Bontempelli a cui le ho fatte vedere. Dalle copie ho cancellato solamente il P.S., perché non posso accettare di rimanere per 10 anni alle condizioni che posso accettare per un primo libro. Saluti cordiali A. M. Ortese Milano, 24 gennaio 1937 – XV Gentile Signorina, La mia Casa non pubblica libri isolati, ma accoglie e presenta alcuni scrittori. Le condizioni a Lei fatte sono quelle normali di un qualsiasi contratto editoriale, non facendo noi distinzione fra scrittori esordienti e scrittori già noti. Non vedremmo ragioni sufficienti di pubblicare oggi la Sua raccolta di novelle se non guardassimo all’avvenire. Se Ella non ritiene, pertanto, di doversi impegnare per la Sua produzione futura, può considerare nulla la mia proposta. Coi migliori saluti. Valentino Bompiani 30 gennaio 1937 Gentile Signore, la mia eccezione non riguarda il fatto del suo diritto di opzione, ma solamente le condizioni. Comunque, facciamo come dice Lei, e accetto anche il P.S. che avevo cancellato. Mi auguro che la Sua generosa iniziativa incontri il favore del pubblico, e che da questo accordo possiamo in seguito – Lei e io – trarre le soddisfazioni più particolarmente sperate. In attesa di eventuali informazioni, La ringrazio e saluto cordialmente, Anna Maria Ortese 11-10-37 Napoli Gentile Signor Bompiani, Le scrivo per chiederLe un singolare favore, e sono sicura che se Le è possibile, Ella farà qualche cosa per aiutarmi. Sono in condizioni di dover cercare lavoro, perché la mia famiglia – sostenuta col guadagno del mio solo fratello maggiore – non può più provvedere alla mia esistenza. Parlai ieri con Paola Masino e S.E. Bontem- Sincerità «La nuova opera che mi propone non dà segni di un progresso artistico. La lascio libera di pubblicarla per altri, ma attendo il ritorno del figliol prodigo. E la invito a scrivere per il teatro» pelli: essi mi dissero che avrei potuto rivolgermi a Lei con qualche probabilità favorevole. Io so scrivere a macchina molto bene, e posso lavorare per circa 8 ore. Mi occorrerebbe tanto di che provvedere alle mie modestissime esigenze di vita. Verrei a Milano. Se Lei può darmi una buona risposta, mi scriva subito. Le ripeto: ho molto bisogno di partire e guadagnare. Più presto è possibile, meglio è. La ringrazio fin d’ora. Molti cordiali saluti Anna Maria Ortese Milano, 16 ottobre 1937 – XV Cara Signorina, vorrei proprio far qualche cosa per Lei, accontentarla nel Suo desiderio. Non so come né dove, ma mi ci lasci pensare. Intanto Le mando un acconto sui suoi diritti d’autore. Mi dica che cosa ha scritto, che cosa scrive. Un saluto cordiale Suo, Valentino Bompiani 1 luglio, 1949 Cara amica, Non s’abbia a male se proprio la nostra Casa Editrice che ha pubblicato e lanciato il suo primo volume ch’ebbe tanta meritata fortuna, non accoglie il suo nuovo manoscritto. Il fatto è che non credo che questa raccolta rappresenti, in confronto alla precedente, sotto un aspetto o sotto un altro, segni di un progresso artistico. Non me ne voglia di tanta sincerità, ma questa è, a volte, il rovescio meno gradito di una sincera amicizia. Molto cordialmente suo Valentino Bompiani Milano, 24 novembre ”49 Caro Bompiani, avevo pregato il signor Capasso di accennarLe qualcosa delle penose condizioni in cui mi trovo e del mio desiderio di veder ristampato Angelici dolori , non solo per averne motivo di fiducia e conforto, ma anche per trarne un aiuto, un sollievo sia pure momentaneo alla mia dura vita milanese. Riconosco di aver avuto dei torti verso di Lei, e soprattutto di aver deluso la Sua speranza di editore. Il fatto stesso di non aver ricevuto cenno della raccolta di novelle consegnataLe personalmente mesi or sono, era per me un indice chiaro del Suo mutato giudizio. Tuttavia, la risposta ottenuta a mezzo del signor Capasso, benché preveduta, ha rappresentato per me un triste colpo. Non insisto in rimpianti, cui sento d’altra parte di non aver diritto. Mi rivolgo soltanto alla Sua gentilezza di Editore e di amico per pregarLa di volermi concedere, se non altro, la Sua personale autorizzazione a tentare pel mio libro una via minore. Con la gratitudine di sempre, mi creda Anna Maria Ortese Milano, 28 novembre 1949 Cara Signorina, chiarito l’equivoco, del quale sono il primo a dispiacermi, ma non potendo ora per le ragioni che Le ho spiegato a voce, ristampare Angelici dolori o prendere in considerazione l’altra raccolta di novelle, La lascio libera di pubblicare altrove. Mi dispiace, ma si spera sempre nel ritorno del figliol prodigo. Coi migliori auguri. Valentino Bompiani 20 agosto 1959 Cara Signorina, ricevo in questo momento, trasmessomi da Milano, il Suo atto unico: La neve . La ringrazio molto di questa lieta sorpresa: lo leggerò subito e Le scriverò di nuovo presto. Tante cose cordiali dal Suo Valentino Bompiani 2.9.1959 Cara Signorina, mi dispiace di aver tardato a scriverLe perché sono stato lievemente indisposto. Lessi subito il Suo atto unico e con ammirato stupore. Mai avrei immaginato, se non per la sconsolata amarezza, che il lavoro potesse essere Suo, tanto insolito è l’argomento e lo stile. Ma è certo che Lei vi conferma quelle qualità teatrali che io ho sempre pensato Lei avesse. E più che mai La sollecito a scrivere per il teatro. Perché, per esempio, non traduce in atto unico Un paio di occhiali o un Interno di famiglia ? già teatro. Mi scriva e si abbia i miei migliori saluti. Suo, Valentino Bompiani 15 dic. ”59 Caro Bompiani, spero che Lei sia a Milano. Sto tanto male, senza più sapere che cosa sia sedersi a tavola da giorni e giorni, e con questo freddo. Aspetto del denaro da Roma, e se arrivo a superare ancora qualche giorno, forse mi salva. Le domando cinque o seimila lire, ma non tanto tardi. Queste gliele ridò subito, quelle dell’anno scorso, in un altro modo col lavoro che non ho ancora del tutto abbandonato. Sia buono. Qui nessuno mi conosce più. La ringrazio affettuosamente Anna Maria Ortese Milano, 16.12.1959 Gentile Signorina, torno ora dalla Svizzera. Mi dispiace sentire che non sta bene. Le mando quanto mi chiede. Spero di vederLa presto. Cordiali auguri e saluti. V. B. 19-12-59 Milano Caro Bompiani, grazie. Ho il cuore stretto, non so dirLe altro, ma grazie ancora! E buon Natale!