Barbara Romano, Libero, 3/11/2009, 3 novembre 2009
«MAI PARLATO DI SILVIO CON MARRAZZO»
l’uomo del momento. Repubblica lo piazza
al centro della ragnatela di ricatti nella quale è rimastoimpigliato il governatore del Lazio e lo
dipinge come il tessitore di oscure trame finalizzate a camuffare gli intrighi del Cavaliere.
Per i giornali nemici del premier, Alfonso Signorini è la longa manus di Silvio Berlusconi. Di più: lo spin doctor più potente ed efficace, il bodyguard della sua immagine pubblica, il suo vero consigliere.
Signorini, su Repubblica Giuseppe D’Avanzo l’accusa di ricettazione. Perché ha tenuto fino al
19 ottobre la copia del video di Marrazzo che aveva acquisito il 5?
«Signorini dirige due settimanali tra i più importanti d’Italia, si fa sei programmi tv, fa la radio tutte le mattine, fa la spola tra Milano e Roma e di notte scrive libri. Secondo lei, ho il tempo di pensare al video di Marrazzo? Piuttosto, il settimanale ”Oggi” l’aveva avuto ad agosto. Sarebbe interessante chiedere a loro che cosa è successo da allora ad ottobre».
Lei sostiene che appena lo vide lo considerò «impubblicabile». Allora perché se ne fece fare comunque una copia?
«Perché come giornalista avevo il dovere di approfondire, e poi perché volevo anche parlarne con i vertici dell’azienda. Aggiungo che dopo aver visionato il materiale avevo fortissimi dubbi sull’autenticità dello stesso, in quanto sembrava una sorta di costruzione a spezzoni che poteva essere frutto di una totale invenzione. Anche per questo dovevo
approfondire. Se avessi saputo che quel video era oggetto di un’inchiesta non me ne sarei fatto fare neppure una copia. venuto un venditore, me lo ha fatto vedere, gli ho detto che era spazzatura, ho firmato davanti a un avvocato una resa di copia e l’ho fatto vedere all’azienda».
Quando lo diede a Marina Berlusconi?
«Non glielo ho mai dato. Glielo feci solo vedere poco dopo».
E lei come reagì?
«Disse subito anche lei che era spazzatura e che non era da comprare».
Marina quando consegnò il filmato a suo padre?
«Al presidente del Consiglio non è stato consegnato alcun filmato».
Le chiese Berlusconi di conservarlo nel cassetto?
«Neanche per sogno. Io non l’ho tenuto nel cassetto. Il video è rimasto qui alla portata di tutti perché nessuno me l’ha chiesto,e non menesonopiùcurato.E quandosonovenuti i Ros a chiederlo iononricordavo neanche più di averlo».
Repubblica lascia intendere che Berlusconi avrebbe potuto ricattare Marrazzo. Ha conservato il video perché aveva preso in considerazione l’idea di pubblicarlo o di farlo pubblicare da altri giornali?
«Assolutamente no».
Ha mai parlato di questo video con Berlusconi?
«No, solo con Marina e Maurizio Costa».
Che idea si è fatto di quel filmato?
«Mi sono accorto che se fosse stato vero, si sarebbe trattato di una flagrante violazione della privacy. SeMarrazzo vuole andare a trans, sono affari suoi. L’intrusione di una telecamera o di una macchina fotografica in un’abitazione privata mi repelle sempre,
indipendentemente da chi riguarda».
Parla proprio lei, direttore di ”Chi”?
«’Chi”non guarda nel buco della serratura. Lo scoop del tradimento di Alessandro Preziosi è stato fatto su un terrazzo e per strada».
Lei ha mai parlato con Marrazzo?
«No».
Circola altro materiale sul giro di politici e trans. Le sono giunti altri filmati o foto da via
Gradoli?
«A me no. Non so se ad altri giornali lo hanno portato».
Non sa quindi chi siano gli altri politici coinvolti?
«No. E non me ne può fregare di meno. E anche se sapessi i nomi non li pubblicherei».
Ha nel cassetto materiale che potrebbe distruggere la vita di qualche personaggio pubblico?
«Non ho nessun scoop nel cassetto. Se una foto o un video non mi interessano non li acquisto».
Neanche il video di Marrazzo l’ha comprato, ma se n’è fatto fare una copia che ha tenuto per due settimane.
« normale prassi tenere i filmati per più giorni, perché, lo ripeto, pur ritenendolo spazzatura e nutrendo grandi dubbi sulla sua autenticità, era mio dovere come giornalista approfondire la questione».
Lei è considerato il Richelieu di Berlusconi.
«Ma no. Berlusconi non ha bisogno di un Richelieu».
Fatto sta che ”Chi” è diventato il primo strumento politico del premier.
«Non è così. Comunque, ”Chi” non è più un giornaletto di gossip e questo probabilmente dà fastidio a qualcuno. Oggi chiunque deve fare i conti con ”Chi”».
Vero. Tanto che lei è accusato di fabbricare finti gossip per difendere il Cavaliere.
«Questa è una favola della sinistra, un’invenzione del partito dei rosiconi, che è molto ben nutrito».
I nomi.
«D’Avanzo, di Repubblica, e i suoi soci del Fatto sostengono che io abbia fabbricato il finto scoop del fidanzato di Noemi per coprire la liaison tra lei e Berlusconi che, tra l’altro, non è mai esistita».
Non è così? Lo stesso Domenico Cozzolino, ex tronista di ”Uomini e donne”, ammise che era tutta una montatura.
«Lo scoop di Cozzolino con Noemi non lo feci io. Le famosefoto diNoemi eCozzolinomanonellamano sul lungo mare di Rimini citate da D’Avanzo e da Travaglio
le pubblicò per primo ”Oggi”, che è un settimanale della Rizzoli. Lo ricordo molto bene perché quando le vidi mi incazzai come una belva e dissi: ”Perché queste foto non sono arrivate a me?”. E sono io quello che manipola la realtà?».
Questo lo ha lasciato intendere Berlusconi quando a Porta a Porta ha rivelato: «Le foto del compleanno di Casoria me le ha chieste quel diavolo di Signorini».
«Ma non gliele ho fatte fare io quelle foto. Io gli ho chiesto solo di pubblicarle».
Ergendosi così a rango di spin doctor del Cav.
«Credo che non ci sia nessuno che possa dire a Berlusconi quello che deve fare».
Consigliare sì. Ma non gli hanno fatto molto gioco quelle foto, sembrano fotomontaggi…
«Sonofoto autentiche.Se le foto le pubblica Oggi sono scoop, se le pubblica Chi sono fotomontaggi. Non riconoscere la professionalità è una cosa indegna».
Non è molto professionale inventare un passato con Craxinella vita del padredi Noemiper poterspiegare l’amicizia di Berlusconi con la famiglia Letizia.
« stato lui a dirmi quelle cose».
Non lei a mettergliele in bocca?
«Questa è la dietrologia di quelli che invidiano chi fa questo lavoro meglio di loro».
”Quelli”la accusano di aver sguinzagliato un suo cronista, Gabriele Parpiglia, dietro i giornalisti che intervistavano il vero ex fidanzato di Noemi, Gino Flaminio, per dimostrare che Repubblica lo pagava.
«Anche questa è una falsità. Quella è un’inchiesta
che fece il Giornale allora diretto da Mario Giordano,
che mi chiese in prestito Parpiglia, che aveva lavorato
con lui a Lucignolo».
D’Avanzo ha raccontato che il Cavaliere la fece rientrare
di corsa dalle vacanze quando scoppiò la vicenda
di Villa Certosa, mandandola a prendere con un
aereo alle Maldive.
«Lancio una sfida a D’Avanzo. Se è vero che il presidente
mi mandò l’aereo alle Maldive per tornare a
Roma, visto che loro sono maestri del giornalismo
investigativo, tirino fuori la dichiarazione dell’aero -
porto di Male che era arrivato un aereo governativo
da Roma per riportarmi in Italia».
Maè vero che lei aveva portato con sé in vacanza anche
una maga, Maddalena Anselmi, l’astrologa dei
vip?
«Sì, certo. Come se fossi la Hunziker ai tempi della
maga Berghella... Queste cose si commentano da
sé».
Se è tutto falso, perché non li ha mai querelati?
«Perché non me ne importa niente».
Lei ha mai pagato per avere un’intervista?
«Per un’esclusiva, sì».
Vero che ”Chi” ha pagato 50.000 euro per l’intervista
con Patrizia, il trans di Lapo Elkan?
«Vero. Ma allora ”Chi” era diretto da Umberto Brindani,
attuale condirettore di ”Oggi”. Fu lui a pagare».
Lei è considerato grande amico di Marina.
«E anche di Silvio Berlusconi».
Di chi è più amico, di Silvio o di Marina?
«Voglio molto bene a tutti e due».
Ha mai dato consigli politici al Cav?
« talmente un genio chenonne ha bisogno.Quando
stiamo insieme non parliamo mai di politiche
editoriali né di trame alla Richelieu».
E di che parlate?
«Di che cosa si può parlare con Berlusconi?».
Di femmine.
«Certo, pure di quello, ovvio. Ma, con me, anche di
uomini».
Lei parla con il Cav degli uomini che le piacciono?
«Certo. Una volta lui mi ha detto: ”Direttorissimo, le
nostre strade non si incroceranno mai”. E io gli ho risposto:
’Non c’è nessun rischio”».
Perché, non le piace come uomo il presidente?
«Nonè il mio tipo. Tra noi c’è un rapporto di vero affetto
».
Marina è sempre stata considerata il solo ”animale
politico” tra i figli di Berlusconi. Condivide?
«No. Marina è una grande imprenditrice, non un
animale politico».
Che tipa è?
«Una trascinatrice, una donna molto forte, una donna
che ama la vita...».
Un difetto.
«Due. Non sa cucinare ed è stonata».
Quindi è proprio vero che Signorini per i Berlusconi è
uno di famiglia.
«Credo proprio di sì e ne sono orgoglioso».
Infatti lei è considerato tra i più assidui frequentatori
di Palazzo Grazioli.
«Sonoandatouna sola voltaenon c’erano né Tarantini
né le sue amiche».
Eppure lei compare nei verbali delle ospiti del premier.
«No, una delle testimoni non dice che c’ero io. Dice invece: ”Ho ballato il tango con Carlo Rossella”. Il
giornalista aggiunge che a quella serata c’ero anch’io
».
Lo sostengono anche i frequentatori di Palazzo Grazioli
che c’era pure lei a quelle cene.
«Cacciatemi fuori i verbali perché non è vero».
Ma Berlusconi in privato com’è?
«Innanzitutto io ho grande stima nei confronti del
presidente».
Ovviamente.
«Ma questo rapporto è nato in tempi non sospetti. Io
ho sempre avuto ammirazione per lui, già quando
era imprenditore».
Lo conosceva già?
«Sì. Quando facevo l’università feciuncolloquio alla
concessionaria di pubblicità di Fininvest».
Lo fece proprio col Berlusca?
«No. Lo vidi la prima volta quando ero giornalista
praticante, assunto alla Silvio Berlusconi Editore da
Gigi Vesigna, allora direttore di ”Tv Sorrisi e Canzoni”
».
Vero che si fece raccomandare da un suo alunno per
farsi assumere a ”Sorrisi e Canzoni”?
«Verissimo. Insegnavo al Leone XIII, prestigioso liceo
dei gesuiti frequentato dall’alta borghesia milanese.
Primo giorno di scuola: tema sulla famiglia, così
potevo scoprire gli affari di tutti. E uno scrisse che
suo padre era vicedirettore a ”Sorrisi”. Gli dissi:
’Davvero? Chiama immediatamente il papà”».
E così conobbe il Cav.
«Lo conobbi poco dopo, alla mega riunione del primo
numero di ”Noi”, il settimanale che era stato fondato
con l’ambizione di vendere un milione di copie.
Andammo tutti a Melzo col pullmino aziendale, proprio
come Fantozzi. E lì incontrammo Berlusconi».
Che impressione le fece?
«Io ero emozionatissimo, anche perché pur essendo
l’ultima ruota del carro me lo ritrovai di fronte. E lui
mi guardò dritto negli occhi. Io per poco non svenni
».
Che vi disse?
«’Ragazzi, questo è l’ultimo panettone che mangiamo
insieme”».
Ma come, non aveva nemmeno fondato il settimanale
e già lo voleva chiudere?
«No, è che l’anno dopo entrò in politica».
Lei per chi votava allora?
«Avevo sempre votato Dc».
Cambiò fede politica per il capo?
«Da quando Berlusconi è sceso in campo ho votato
per lui. L’ho sempre ammirato anche come politico,
oltre che come uomo e come editore. La mia è
un’adesione assolutamente entusiasta».
Ha mai pensato di candidarsi in Forza Italia o nel
PdL?
«Non è che non mi sia stato chiesto, ma io non credo
che per fare politica basti essere popolari. Potrei fare
il ministro del gossip, ma farei solo ridere».
Lei è diplomato in conservatorio e insegnante di italiano,
greco e latino. Che c’azzecca col gossip?
«Io non credo che riuscirei a fare un buon ”Chi” se non avessi alle spalle questa formazione umanistica.
La mia forza sono le mie isole felici».
Sarebbero?
«I libri e la musica. Io la seramimetto al piano esuono
Chopin».
Ha mai rovinato la reputazione di una persona?
«C’è chi lo pensa, come Sabrina Ferilli, che ritiene
che io l’abbia diffamata perché su ”Chi” ho strillato
’Scandalosa Sabrina”,pubblicando unasua foto rubata
dal set, in cui appare col sedere un po’ di fuori
mentre balla la lap dance».
Ha dato anche della «maiala» a Cristina Parodi.
«Non lo farei più, mi sono addolcito molto».
La Parodi le aveva fatto qualche sgarbo quando andavate
assieme all’università?
«Lei era ricca e io ero poverissimo. Lei vestiva griffatissima
e io ero uno straccione. Lei lavorava già a
Odeon tv e io vivevo di ripetizioni a 10.000 lire
all’ora».
Quindi è scattata la vendetta di Signorini.
«Ovvio».
Ha mai pestato una merda?
«Per fortuna, no».
Uno scoop che a malincuore non ha pubblicato?
«Anche più di uno».
Politici?
«Imprenditori».
Più uomini che donne?
«Sì, l’uomo è più stupido, la donna è più furba».
Perché i politici vanno a trans?
«Sembrerebbe che siano più i politici di sinistra ad
andare a trans».
Anche lei ha sposato questa teoria?
«No, io non credo che il sesso abbia un colore politico.
Se c’è una categoria a rischio è quella dei calciatori
».
I calciatori vanno a trans?
«Altroché, proprio lorochesono l’emblema dell’ete -
rosessualità».
Ha in mente casi precisi?
«Certo, ma non li svelerò».
Come lo spiega?
« il sesso vissuto come fuga, come evasione estrema,
potenziato nella sua ambiguità».
Lei è mai andato a trans?
«No. Io non sono attratto per niente dai viados. Mi
piacciono di più le donne».
Si definisce omosessuale o bisex?
«Mi piacciono di più gli uomini, ma mi è capitato anche
recentemente di subire il fascino femminile. Infatti
la mia ex fidanzata storica dice che io non sono
gay e che lo faccio per ritorno mediatico. Resta il fatto
che io oggi ho un compagno».
La sua prima volta fu con un uomo o con una donna?
«Con una donna, era la zia di un mio alunno, io avevo
27 anni».
E la sua prima volta con un uomo?
«Avevo 30 anni, lavoravo già a ”Noi”».
Fu più bella la sua prima volta etero o quella omo?
«Tutte e due orrende. La mia prima volta omosessuale
fu una marchetta trovata su ”Seconda mano”, che comprai alle tre del mattino da un trans che gestiva
il retrobottega dell’edicola di Corso Buenos Aires,
a Milano, tutto bardato e con gli occhiali da sole
per non farmi riconoscere. L’annuncio diceva: ”Mo -
dello, 19enne, fisico attivo”. Pensai: questo è l’uomo
mio. La sera dissi a mia madre che partivo per Bologna,
la mattina dopo mi presentai in redazione e poi
andai all’Hotel Galileo di Corso Europa».
Il modello si rivelò all’altezza della descrizione?
«Bello era bello. Ma la cosa che mi ha fatto repulsione
è che aveva i piedi freddi, per cuinonsono riuscito a
fare niente. L’ho pagato e arrivederci. E con la mia
prima ragazza non è andata meglio. Lì non per
squallore, ma per problemi di tempistica».
Vero che è andato a letto con Valeria Marini?
«Siamo andati a letto, ma non abbiamo consumato,
anche lì per problemi di tempistica».
Ha mai avuto una storia con un suo allievo?
«No».
Come hanno presa a casa la sua omosessualità?
«Bene, nonostante fossero anziani. Ho fatto outing
davanti alla gallina bollita con mostarda, una domenica
a pranzo, pressato da mia sorella che sapeva tutto
da anni. A un tratto, alla presenza di mia zia zitella
’figlia di Maria”, i miei genitori, mia sorella, mia cognato
e mia nipote, ho tirato il fiato e ho detto: ”Sono
gay, amo un uomo e sono andato a vivere da lui”.
Cinque secondi di silenzio, i più lunghi della mia vita,
interrotti da mio padre che fa: ”Mi l’avevi semper
dì”».
Da che famiglia proviene?
«Madre casalinga, padre impiegato alle distillerie
Branca. Il giorno in cui miopadreebbe lapromozione,
e venne a casa con il cabaret delle pastarelle, io ho
detto: ”Allora siamo ricchi”. E andando a scuola il
giorno dopo mi guardavo alle spalle per paura che mi
rapissero, perché erano gli anni dei sequestri».
Lei ha militato in Cl. cattolico praticante?
«Sì, vado a messa anche durante la settimana, mi
confesso una volta al mese, ho un padre spirituale
molto intransigente».
Non le farà fare la comunione.
«Certo che me la fa fare, ci mancherebbe che i gay
non si possano comunicare».
LaChiesa giànontollera la convivenza etero, figuriamoci
quella gay…
«I precetti sono molto chiari, ma la Chiesa è di Dio, è
fatta di uomini che accolgono e perdonano. L’im -
portante è prendere coscienza dei propri sbagli».
Da gay come vive la sua cattolicità?
«Per me è molto importante la fede. Non sono un
omosessuale trasgressivo, io e il mio compagno siamo
una famiglia».
I gay dovrebbero aver diritto all’adozione?
«No, la natura non è quella, i bambini hanno diritto a
un padre e a una madre».
Esiste un diritto degli omosessuali al matrimonio?
«No».
Hascritto un libro sulla Callas e uno suCocoChanel.
Quand’è che scriverà un libro su un uomo?
«Mai, mi affascinano molto di più le donne».