Andrea Fiano, Milano Finanza 03/11/2009, 3 novembre 2009
Kakà, Figo, Sheva, Vieira Poker d’assi a Manhattan - Comprano casa nel grattacielo di bizzi sulla 5a Strada - Sarà l’effetto dollaro, che favorisce chi guadagna o ha guadagnato in euro
Kakà, Figo, Sheva, Vieira Poker d’assi a Manhattan - Comprano casa nel grattacielo di bizzi sulla 5a Strada - Sarà l’effetto dollaro, che favorisce chi guadagna o ha guadagnato in euro. Sarà l’effetto Manhattan, che comunque riscuote sempre un certo fascino. Sarà il prezzo delle case di New York che è caduto in verticale negli ultimi due anni. Fatto sta che nel grattacielo al numero 400 della Fifth Avenue di Manhattan all’angolo con la 36esima strada, appena inaugurato, ha comprato casa un poker di calciatori (o ex calciatori) di primissimo livello (addirittura tre Palloni d’oro). Ma non solo: si tratta di un grattacielo italiano, il primo nella Grande Mela, frutto di un investimento di 670 milioni di dollari e di un progetto della Bizzi & Partners Developments di Davide Bizzi assieme a Paolo Dini. Ma chi sono i campioni che hanno scelto Manhattan come buen retiro? Hanno sottoscritto il contratto preliminare Ricardo Kakà (il cui padre Bosco Leite è peraltro socio d’affari dello stesso Bizzi in Brasile) fresco dell’ingaggio faraonico del Real di Florentino Perez, l’ex interista Luis Figo che lasciato l’attività agonostica alla fine della scorsa stagione, il centrocampista sempre dell’Inter Patrick Vieira e l’ex milanista Andriy Shevchenko. Per celebrare il completamento della costruzione Bizzi ha convocato alla fine della scorsa settimana maestranze, finanziatori e partner dell’iniziativa al 42esimo piano del grattacielo che fronteggia l’Empire State Building e in serata ha fatto il bis con un ricevimento al Consolato d’Italia su Park Avenue, alla presenza del console generale Francesco Maria Talò. Il progetto, che fa capo alla società americana 400 Fifth Realty Llc interamente posseduta da un’omonima società italiana di cui il gruppo BI&DI Real Estate controlla il 68,3%, ha ottenuto 540 milioni di dollari di finanziamento da banche italiane con Unicredit capofila e agente di un pool di istituti che comprende anche la Popolare di Lodi, Italease, Popolare Milano, Interbanca, Meliorbanca e Unipol Banca. L’edificio, 200 metri su 60 piani, è sicuramente uno dei pochi progetti di queste dimensioni completati nella Big Apple nel corso degli ultimi 12 mesi. Dal 31esimo piano in su sono stati disegnati 190 appartamenti residenziali di pregio a partire che dovrebbero essere consegnati fra circa un anno. Metà di questi appartamenti è già stata opzionata. Parte dell’edificio ospiterà il primo albergo newyorkese del gruppo americano The Setai, che già gestisce l’Hotel & Resort di South Beach in Florida.