Annamaria Messa, la Repubblica 03/11/09; Sara Strippoli, la Repubblica 03/11/09, 3 novembre 2009
Denti, la sfida del ricambio low cost - Impianti low cost e soggiorno gratis, anche in Italia. Per esempio in Sicilia
Denti, la sfida del ricambio low cost - Impianti low cost e soggiorno gratis, anche in Italia. Per esempio in Sicilia. Non più solo nei paesi dell´Est dove il turismo dentale fa registrare almeno ventimila italiani l´anno. Siamo tra i più disponibili in Europa e nel mondo a farci inserire viti di titanio nelle ossa della bocca. Oltre un milione 200mila impianti l´anno per 400mila pazienti. Un´indagine Swg per la Siio, Società italiana implantologia osteointegrata, ha rilevato che tre italiani su quattro preferiscono gli impianti a ponti e protesi anche se il 42 per cento degli intervistati trova eccessivo il costo. Uno su tre teme complicazioni. 
Certo, un impianto risolve tanti problemi. E conserva l´osso che altrimenti, senza il dente, tende a riassorbirsi. Il problema è sapere cosa ci si mette in bocca. «Come in tutta l´odontoiatria, non c´è sempre riscontro tra gli onorari pagati e la qualità - ammette Giuseppe Luongo, presidente Siio -. Così abbiamo avviato un forum con aziende, clinici, ricercatori e l´Alto commissariato per la lotta alla contraffazione. Oggi nove persone su dieci ignorano quale impianto gli è stato messo in bocca». Il business impianti è fruttuoso: in Italia circa trecento aziende produttrici, ma sono poche quelle certificate a livello internazionale. Secondo Francesco Riva, direttore Chirurgia odontostomatologica, ospedale Eastman, Roma, «la normativa è carente. Al paziente dovrebbe essere data una tessera di garanzia con il nome della casa produttrice, tipo d´impianto, numero di lotto. Anche per facilitare la ricerca di pezzi di ricambio». 
Se lo spessore dell´osso lo consente, sono affidabili gli impianti "a carico immediato" che risolverebbero tutto in poche ore? «I dati scientifici sono sovrapponibili ma c´è qualche rischio in più di complicanze - dice Riva -. Si sono però dimezzati i tempi della tecnica tradizionale: due mesi per il mascellare inferiore, tre per il superiore». In una persona su tre l´osso è di qualità o quantità scarsa, e va ricostituito. Prima si prelevava la quantità necessaria dal paziente stesso. Ora, a parte l´osso di vacca, si usano biomateriali che si trasformano al 90 per cento in osso in sei/sette mesi. «Attenzione però ai riempitivi - raccomanda Riva - molte aziende propagandano come ottimi materiali che non hanno requisiti scientifici». La Siio ha varato un decalogo di consigli: si raccomanda di scegliere un professionista specializzato in implantologia; esami come radiografie e tomografie computerizzate; e, dopo l´intervento, massima igiene orale e controlli periodici. 
Resta il problema del costo. All´Eastman di Roma, unico ospedale odontoiatrico pubblico del Centrosud, un impianto completo di corona costa, dice Riva, 1300 euro (100 dalla Regione all´ospedale). Ma è boom di offerte dei privati: promozioni e preventivi gratuiti a gogò su Internet. L´asta al ribasso, compreso soggiorno, viaggia dai 650 ai 350 euro l´uno. In genere, in uno studio privato l´impianto completo di corona può costare dai 1500 ai 3000 euro. O molto di più. _______________________________________ E ora arriva la dentiera express due sole sedute e costi contenuti - Un sorriso può essere un lusso? Per molti lo è, visto che il 19 per cento degli italiani fra i 64 e i 75 anni vive senza denti in bocca. Sono anziani che non hanno disponibilità economica, malati psichiatrici o alcolisti o tossicodipendenti che non sono in condizione di tollerare le molte sedute dal dentista. Il protocollo che stabilisce le linee guida per realizzare una protesi totale risale a settant´anni fa. Ad aggiornarlo e a progettare la dentiera express, due sole sedute dal dentista e costi contenuti, ci ha pensato un team di giovani ricercatori torinesi guidati da Giulio Preti per il Coi, la Cooperazione odontoiatrica internazionale che opera all´interno della Dental school dell´Università di Torino diretta da Stefano Carossa. Il nuovo protocollo si chiama Set, simplified edentoulus tecnique, un sistema che dall´Università di Torino è rimbalzato in altri atenei italiani che stanno collaborando al progetto, Ferrara, Genova e Parma. Set consente di abbattere il numero di sedute, dalle sette normalmente previste a due. Secondo il tariffario 2008 dell´Andi, l´Associazione nazionale dentisti italiani, il prezzo per la protesi totale oscilla fra i 1.800 e i 3.200 euro, una cifra che potrebbe calare di molto se diminuisse l´impegno di dentista e odontotecnico. I risultati sui 35 pazienti edentuli che hanno partecipato allo studio della Dental School di Torino sono molto incoraggianti. «Grazie a nuovi materiali brevettati e prodotti da un´azienda locale - spiega Preti che della Dental school è fra i fondatori - gli errori che spesso si verificano fra un passaggio e l´altro sono quasi del tutto azzerati».