Vera Schiavazzi, Repubblica, 31/10/09, 31 ottobre 2009
ADDIO VECCHIO PORTIERE, VA DI MODA IL TUTTOFARE
"Partita lei, il casamento tremò di nostalgia". l´epitaffio che Louis Ferdinand Céline dedica a madame Bérenge, mitica concierge di rue des Saules. Ma negli ultimi dieci anni, le portinaie parigine sono scese di diecimila unità, i loro appartamentini bui e odorosi di cavolo trasformati in negozi o studi d´architetto, mentre in Italia, in soli tre anni, se ne sono andati in 30 mila, e quelli che restano, con Roma, Milano e Napoli in testa alla classifica delle città che ancora possono permetterseli, arrivano da Sri Lanka e Lettonia, Moldavia e Capo Verde. Paradossalmente, a cancellare una figura che cinema e letteratura hanno reso celebri - e ancora renderanno, col film in uscita a inizio 2010 tratto da "L´eleganza del riccio" di Muriel Barbery, dove a interpretare la colta Renée sarà Josiane Balasko - e che ha segnato la storia del costume italiano sono stati contratti di lavoro più equi e moderni. Come gli ultimi firmati da Cgil, Cisl e Uil e altre organizzazioni minori, secondo i quali il custode di un palazzo deve lavorare un minimo di 40 ore alla settimana e non oltre 48, mentre anche la reperibilità - dodici ore al massimo - deve essere retribuita. Con un costo medio annuale, compreso l´alloggio, intorno ai 25 mila euro l´anno: troppo per la maggior parte dei condomini con oltre quindici alloggi, quelli coinvolti dalle statistiche, che uno dopo l´altro decidono di rinunciare e mettono in vendita quegli "antri bui", 40 metri o poco più compreso l´alloggio nel mezzanino, dove spesso nascono piccole attività commerciali.
A diminuire è la sicurezza (secondo i dati diffusi dal ministero dell´Interno, l´80% dei furti estivi negli appartamenti cittadini avviene in stabili privi di custodia), il valore delle case (fino a un quarto in meno) e una vecchia abitudine spesso denigrata ma utilissima: fermarsi a scambiare due parole e apprendere così dettagli di ogni genere sulla vita dei vicini di casa. «Nell´insieme - spiega una ricerca di immobiliare.it, organo di un network di agenzie - solo il 37% delle case italiane ha ancora una portineria, e il servizio si concentra nei quartieri centrali e di pregio delle grandi città». Emergono nuove professionalità: gli addetti alle pulizie date in appalto a service esterni, i custodi dei grandi palazzi di uffici che spesso aggiungono alla sorveglianza funzioni di centralino e segreteria, gli addetti che vivono altrove e si occupano di manutenzione e guardianeria solo nelle ore centrali del giorno. Nelle nuove costruzioni, solo il 9% degli architetti ha progettato una portineria, che nei sobborghi residenziali è sostituita da ditte di sorveglianza esterne con tanto di divisa e tesserino: niente a che vedere con madame Bérenge, né con i doorman in divisa che nelle commedie americane degli anni Cinquanta ricevono discretamente un dollaro dopo aver spinto la porta girevole.
Prossima soluzione? I condomini solidali, già diffusi a Torino (gli inquilini più giovani ottengono dalla proprietà, pubblica, sconti sul canone in cambio di qualche ora di assistenza a quelli più anziani). Ma intanto anche un´altra vecchia figura, quella dell´amministratore, va verso l´estinzione: norme troppo complesse e margini di guadagno esigui hanno ridotto del 30% il fatturato del settore, in favore di global service anonimi e impersonali che subappaltano pulizie, contabilità e manutenzione.