Vincenzo Borgomeo, la Repubblica 2/11/2009, 2 novembre 2009
Arrivano le strisce hi-tech salveranno la vita ai pedoni- Illuminazione a led e dossi per attraversare in sicurezza Allo studio anche una modifica del codice della strada per prevenire gli incidenti
Arrivano le strisce hi-tech salveranno la vita ai pedoni- Illuminazione a led e dossi per attraversare in sicurezza Allo studio anche una modifica del codice della strada per prevenire gli incidenti. In Italia record di vittime e feriti ROMA - Addio classiche strisce di vernice bianca: gli attraversamenti pedonali potranno presto essere trasformati in percorsi illuminati, realizzati apposta per salvare la vita ai pedoni. L´idea è semplice e a suo modo geniale: illuminare le strisce dal basso anziché dall´alto, in modo tale da eliminare del tutto le pericolose ombre che finiscono a volte per rendere vana l´illuminazione degli attraversamenti pedonali. Per far questo la GRD Segnaletica di Villarbasse, vicino Torino, ha acquisito un brevetto per strisce pedonali realizzate con led ad alta emissione, autoalimentati da pannelli solari integrati. Non solo: di queste futuribili strisce fanno parte anche nuove bande laterali luminose che avviseranno gli automobilisti (fino a 300 metri prima) dell´arrivo di un attraversamento pedonale e un dosso rallentatore anch´esso illuminato a led. Alla GRD Segnaletica promettono a breve la realizzazione dei primi prototipi, ma tutto ovviamente è legato alla possibilità di modificare il codice della strada per prevedere l´applicazione di questi nuovi attraversamenti pedonali. Un percorso legislativo non certo facile, ma va detto che è già allo studio una profonda rivisitazione del "sistema di attraversamento" visto che in Italia attualmente i pedoni hanno la precedenza solo se sono già sulle strisce, ma non se le stanno per impegnare (come avviene invece all´estero). Per il nuovo Codice è invece previsto un articolo che dia la precedenza anche ai pedoni che si accingono ad attraversare, ossia a quelli che sono sul marciapiede davanti le strisce pedonali. Sarebbe una svolta, che consentirebbe di risparmiare centinaia di vite umane visto che da noi vengono investiti 56 pedoni al giorno, e di questi 2 ci lasciano la pelle. Gli ultimi dati sugli incidenti stradali per i pedoni dimostrano che per chi va a piedi le nostre strade sono una specie di giungla che ha fatto 627 le vittime nel 2007. Certo, c´è un calo di 131 morti rispetto al 2006 quando ci furono 758 vittime ma va detto che negli ultimi 10 anni (oltre 8.000 morti e 180.000 feriti) il calo di vittime è stato di ben poco conto, visto che nel 2000 i pedoni erano il 12,7% del totale delle vittime della strada e nel 2007 erano ancora il 12,2%. In questa specie di mattanza le infrastrutture hanno colpe enormi perché il campionario delle trappole per chi va a piedi è vastissimo: si va dalle auto agli scooter parcheggiati sui marciapiedi agli autobus che effettuano le fermate in mezzo alla strada, dalle strisce pedonali piazzate in piena curva a quelle ormai talmente logorate da diventare invisibili. Non solo: da noi è totalmente ignorata la necessità di far rallentare le auto nei pressi degli attraversamenti pedonali, mentre all´estero prima delle classiche strisce c´è sempre un gran fiorire di "dossi": la velocità incide enormemente sulla sorte dei pedoni. Si calcola che un pedone investito a 30 km orari abbia solo il 50% di possibilità di sopravvivere. Il 10% se travolto a 50 km orari. E che oltre i 60 km orari non ha praticamente speranza di sopravvivere. Non è neanche un caso che fra i pedoni sono gli anziani a pagare il conto più salato: gli over 65 totalizzano da soli il 55,3% delle vittime e il 30% dei feriti. Nello specifico si contano 347 vittime (186 maschi, 53,6% e 161 femmine 46,4%), i feriti fra gli over 65 sono 6.150 (2.644 maschi 43% e 3.506 femmine 57%). In particolare la fascia d´età compresa tra gli 80 e gli 84 anni è quella che presenta il valore massimo in termini assoluti per quanto riguarda i morti (93 in totale). Per quello che riguarda i feriti la fascia più colpita è quella che va dai 75 ai 79 anni con 1.573 ingressi al pronto soccorso.