Moyra Longo, Il Sole 24 Ore 31/10/2009, 31 ottobre 2009
«Tutti sanno che le famiglie statunitensi sono zavorrate da un debito pari al 130% del loro stesso reddito, che dall’inizio della crisi 7,2 milioni di americani hanno perso il posto di lavoro e che tanti cittadini stanno aumentando i risparmi
«Tutti sanno che le famiglie statunitensi sono zavorrate da un debito pari al 130% del loro stesso reddito, che dall’inizio della crisi 7,2 milioni di americani hanno perso il posto di lavoro e che tanti cittadini stanno aumentando i risparmi. Tutti sanno che questo pesa e peserà sui consumi [...] Per mesi banche e fondi hanno approfittato dei tassi a zero per indebitarsi negli Stati Uniti e acquistare poi azioni, obbligazioni o materie prime. Questo, per mesi, ha depresso il dollaro e contemporaneamente ha pompato le quotazioni in Borsa, sui mercati azionari e sulle materie prime. Ma da lunedì scorso (26 ottobre 2009) il meccanismo si è invertito: tanti investitori hanno iniziato a vendere e a rimborsare i debiti in dollari. Per questo le Borse sono crollate, le materie prime hanno ritracciato e il dollaro è rimbalzato. Perché l’inversione della speculazione è iniziata proprio ora? Forse perché gli investitori si sono resi conto che le Borse erano salite troppo. O forse perché si avvicina la fine dell’anno e i grandi guadagni realizzati in Borsa vanno monetizzati per chiudere i bilanci in attivo. Guarda caso, proprio ieri si è chiuso l’anno fiscale per circa la metà dei fondi comuni americani (che da soli possiedono circa il 70% delle azioni): possibile che siano stati loro a vendere per chiudere i bilanci».