Valerio Cappelli, Corriere della Sera, 1/11/2009, 1 novembre 2009
GHEORGHIU: HO LASCIATO ALAGNA PERCH ERA TROPPO POSSESSIVO
ROMA – La premiata ditta Gheorghiu- Alagna non esiste più. La coppia più glamour della lirica, nota sia per il talento sia per le bizze tanto da meritarsi il soprannome di Bonnie & Clyde dell’opera, è scoppiata. Fine del matrimonio dopo 13 anni. Il soprano romeno, 44 anni, e il tenore francese d’origine italiana, 46 anni, si erano sposati sul palco del Metropolitan di New York dopo una Bohème di Puccini. Si erano conosciuti quattro anni prima, sempre per La Bohéme.
Il sovrintendente John Volpe disse: «Mimì e Rodolfo si sono sposati». La vita come un film: senza lieto fine. Roberto Alagna al quotidiano francese Le Figaro ha detto la sua: «Non ho più la preoccupazione di doverle rendere conto ogni sera. Vivo felice a una velocità di crociera. Angela non vuol sentir parlare di divorzio». Angela finora non aveva parlato. Dopo averci riflettuto a lungo, lo fa ora. la storia di una donna indipendente e – a sentir lei – di un uomo d’altri tempi. «Tutto quello che dovevo dire, l’ho scritto sul mio sito: c’è sempre una ragione per divorziare».
Ha letto Le Figaro ? «Sì e sono saltata sulla sedia. Sono stata io a chiedere il divorzio in Svizzera, dove viviamo. agli atti». E lui? «Mi chiama tutti i giorni, siamo in rapporti civili. Vuole tornare insieme. Soffriva lui, soffrivo io: meglio così. Non sono una che torna indietro. Non mi metterò mai a fare la conta degli oggetti, questo è mio questo è tuo. Non ho messo via le sue foto. Ho fatto di tutto per salvare il matrimonio. Avevamo già avuto una crisi nel 2003, mentre giravamo il film-opera su Tosca.
Temeva che il tutto ruotasse su di me. Da allora ho cominciato a cantare opere sulle mie corde, lontane dal suo repertorio. Non volevo fare Aida
o Cyrano de Bergerac . Non è che non mi piacciano. Non sono adatte a me. Mai chiesto consigli a nessuno».
Come ha reagito la famiglia? «Roberto ha cominciato a essere triste perché non accettavo di affidarmi alla regia dei suoi fratelli. Sono bravi, li stimo. Solo che Roberto era sufficiente per formare una famiglia. Lui ha la mentalità del clan. Io sono l’esatto contrario. francese ma le sue radici si sentono, il sangue siciliano parla di più. Non ho mai pensato di fare carriera con lui. stato lui che ha insistito per sposarci. Per me, potevamo continuare a vivere insieme. Lui era libero, io no, divorziai da Andrej, il mio primo marito. L’ho sempre difeso, anche quando in Aida prese i fischi alla Scala. A Chicago lasciai le prove per raggiungerlo a New York, in una settimana gli avevano dato tre ruoli diversi, era sotto stress. Il sovrintendente di Chicago disse che non avevo rispetto dei colleghi avendo mancato a due-tre prove. Avevo fatto un gesto d’amore. I media mi percepiscono come una capricciosa, è la mia croce da vent’anni. Non lo sono per niente. Un direttore deve pensare di più a chi compra il biglietto perché c’è il mio nome sulla locandina.
Alla gente non interessa se ho rinunciato a qualche giorno di prove».
Perché è finita tra lei e Roberto? «Siamo troppo diversi. Ha buon cuore, ha imparato il romeno anche se non è mai venuto per anni in Romania. Quando una coppia si sposa l’ombelico è formato da due persone, non da dieci. Gli avevo detto: compriamoci una casa a Londra. Lui ha scelto Parigi per stare vicino ai suoi. Fino a quando Roberto era sposato a una donna normale, andava bene. Ero lo specchio del figlio. stato uno choc. Anch’io lo avuto. Vengo da una famiglia bene dov’ero trattata come una principessa; loro, gente umile, è venuta fuori la differenza, dispiace dirlo ma è la verità».
La gelosia è stata la molla? «Se non cantavo con lui era male, se cantavo con lui ma uscivo a prendere gli applausi da sola era peggio. Non sapevo mai come comportarmi. Alla Bohème Roberto mi disse che, non uscendo io alla ribalta, avrebbe vendicato 100 anni di umiliazioni dei tenori. Perché l’uomo non sopporta una donna vincente al suo fianco? Quando ho inciso Madama Butterfly , è sparito dieci giorni. Però mi faceva le poste per vedere se ero fedele».
Ci sono terze persone? «Da parte mia no, penso anche da parte sua». Ha pesato il fatto di non avere avuto figli? «L’avevamo deciso dall’inizio. In fondo avevamo già due figlie. Mia sorella morì nel ”96 e sua figlia, Johanna, è cresciuta con me da quando aveva 1 anno. L’ho adottata: da sola. Roberto è sempre stato contrario all’adozione. Era vedovo. Ha una figlia, Ornella, che ho sempre considerato mia figlia, dopo dieci anni ha saputo che non ero sua madre naturale. Mai dato un regalo o una carezza in più a Johanna. Da qualche tempo Ornella non mi chiama più mamma, sono stati i parenti di Roberto... stato un grande dolore».
Che storia. A quale libretto somiglia? «Veramente due compositori, l’americano William Maselli e il romeno Vladimir Cosma, stanno scrivendo due opere su di me. Bonnie & Clyde e Draculette . I soprannomi sono diventati nomi. All’inizio ho pensato: ma come si permettono? Se la musica è buona le canto. Solo che bisognerà cercare un altro tenore. In agosto ho cancellato tutti gli impegni che avevo con Roberto».