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 2009  ottobre 31 Sabato calendario

GIAN ANTONIO ORIGHI

MADRID
Sorpresa: l’immigrazione clandestina nella Ue è diminuita quest’anno in media del 20%. Non solo: la pressione migratoria illegale è scemata di ben il 50% in Spagna, del 33% in Italia, anche se in Grecia è aumentata del 70%. Le principali ragioni? La crisi economica, che non fa più apparire il Vecchio Continente come l’agognato Eldorado dove trovare un lavoro, e l’intensificazione dei controlli delle forze dell’ordine dello spazio di Schengen. I sorprendenti dati sono di Frontex, l’Agenzia Europea per la Gestione della Cooperazione Operativa nelle Frontiere Esterne (terrestri, marittime, porti ed aeroporti) della Ue.
I clandestini continuano ad arrivare in Spagna, Italia e Grecia (che da soli ne ricevono il 92%), anche se il trend degli anni scorsi si sta invertendo. Atene, e non più Madrid, la meta più gettonata dagli illegali, grazie all’inerzia della Turchia, con una rotta che parte dall’Afghanistan per attraversare l’Iraq ed tutto il Caucaso, e che da sola assorbe ben il 70% dell’intera immigrazione irregolare (l’Italia invece ne riceve il 13%, la Spagna il 9%).
«Il trend discendente della pressione migratoria è in questi giorni ancor più forte che all’inizio dell’anno» - ha dichiarato Gil Arias Fernández, condirettore di Frontex, che ha sede a Varsavia e che continua ad avere, anche nel 2009, un bilancio minimo rispetto alla gigantesca mole di lavoro che deve espletare: appena 88 milioni. «I dati sono significativi: nel 2008 cercarono di entrare nella Ue 174.800 irregolari, a fine 2009 calcoliamo che la cifra toccherà i 139.840. E la tendenza durerà quanto la crisi economica».
Il caso più clamoroso della diminuzione dei migranti è quello della Spagna, Paese abituato ogni estate, soprattutto nelle Canarie, a subire l’invasione del «cayucos», i coloratissimi barconi di legno che giungevano dal Continente Nero, principalmente dalla Mauritania, dal Senegal e dal Mali. I clandestini arrestati (nel Paese del premier socialista Zapatero non esistono i respingimenti in mare) sono stati finora 7 mila, contro i 17 mila del 2008.
Ma la invidiabile performance zapaterista non si deve solo al Sive (Servicio Integrato di Vigilanza Esterna), un muro elettronico unico al mondo fatto installare dall’ex premier popolare Aznar nel 2002 (e allargato e rinforzato dall’attuale premier) che, grazie a radar, telecamere a raggi infrarossi e sensori termici blinda le Canarie, lo stretto di Gibilterra e la costa mediterranea, isole Baleari comprese.
L’altro asso nella manica che ha dimezzato l’arrivo dei cayucos è stata l’abilissima operazione diplomatica che coinvolge adesso Paesi che prima lasciavano correre. «Ora si intercettano i cayucos nei Paesi d’origine -. ha sottolineato Arias Fernández -. Nelle spiagge del Continente Nero sono stati arrestati quest’anno 2.360 clandestini, contro i 2.282 che sono riusciti ad arrivare alle Canarie, dove il flusso è scemato del 71%».
Il condirettore di Frontex, dopo aver rilevato che i clandestini sono aumentati del 175% in Ungheria e Serbia, e che gli sbarchi sono diminuiti in Italia dopo l’accordo con la Libia, ha concluso: «Nessuno rischia la pelle se non ha la prospettiva di una vita migliore (la disoccupazione in Spagna è del 19,3%, ndr). La crisi economica tocca anche l’Africa, per cui è più difficile racimolare i soldi per pagare i mercanti di uomini».