Maria Corbi, La Stampa 30/10/09; Giacomo Galeazzi, La Stampa 30/10/09, 30 ottobre 2009
«Passo fondamentale per battere la sterilità» - La notizia è di quelle da fantascienza: bambini nati senza un padre e una madre
«Passo fondamentale per battere la sterilità» - La notizia è di quelle da fantascienza: bambini nati senza un padre e una madre. Ma il professor Carlo Flamigni esperto di procreazione assistita, membro del comitato nazionale di bioetica, chiarisce subito che le cose non stanno proprio così. Allora professore, ci saranno bambini concepiti già «orfani»? «Assolutamente no, mi sono stupito quando ho sentito questa sciocchezza. I genitori ci sono eccome e sono le persone dalle quali sono state estratte le cellule staminali. I cromosomi sono i loro. La creazione di bambini senza genitori presuppone la creazione di materiale genetico e siamo mille miglia lontano. E’ fantascienza». Allora la notizia non è attendibile? «Assolutamente sì, è attendibile ma questo non significa che nasceranno bambini senza un padre e una madre. Si parla di produzione di gameti a partire da cellule staminali. Quindici anni fa ci sono state le prime sperimentazioni con la tecnica del trasferimento nucleare, la cosiddetta clonazione terapeutica per produrre ovociti. Era l’esordio, ma per la nostra specia non funziona. Funziona in alcune specie animali ma anche qui con problemi, per esempio imperversava il gigantismo. Così si è pensato di usare le cellule staminali per produrre gameti. E ci sono due possibilità». Quali? «Quella di cui stiamo parlando, ossia produrre gameti a partire da cellule staminali embrionali. Oppure, nel futuro, produrre gameti partendo da cellule mature prelevate dalla pelle o dalla mucosa della bocca, e poi fatte regredire fino alla condizione di cellule staminali di tipo embrionale. Questo primo successo è molto significativo». A chi sarà utile? «E’ la strada per consentire di avere figli a donne in menopausa precoce o uomini, per esempio, castrati da cure antitumorali. Una scoperta straordinariamente utile e importante. Una volta quando una ragazza aveva un tumore era condannata alla sterilità, oggi può mettere da parte le sue uova, domani potrà prendere una cellula del corpo e farla diventare un ovocita». E come la mettiamo con la Chiesa? «La Chiesa condanna certamente questa tecnica in quanto usa cellule embrionali. Ma condannerà anche l’uso di cellule mature, per un altra ragione, perché si offende la dignità della procreazione, ossia nella mancata coincidenza tra vita sessuale e riproduzione». ______________________________________ «La fabbrica dell’uomo fa arretrare la civiltà» - «Qui ormai siamo alla fabbrica degli esseri umani, al ”mondo nuovo” di Huxley». Remo Bodei, filosofo alla Ucla di Los Angeles, mette in guardia dalla «confusione» tra mastociti ed embrioni («fino al quinto giorno l’embrione non esiste») ed è turbato da una «novità scientifica che è buona in quanto cura l’infertilità e mostra il funzionamento naturale dei meccanismi genetici» ma che apre «scenari potenzialmente inquietanti». E’ un passo avanti per la scienza o un passo indietro per la civiltà? «Bisogna distinguere la scienza (che fa ricerca e va lasciata libera) dalla tecnologia, cioè dalle applicazioni su cui ragionare in base a codici etici e criteri di convenienza politica. Il punto nodale è la nascita di individui formati ma anonimi. Non più solo figli della provetta che è già qualcosa, bensì figli di laboratorio, prodotti in catena di montaggio. Quindi l’uomo si fa creatore». Con quali effetti? «Imponderabili: le biotecnologie creano l’anti-destino. Ciò che prima era lasciato alla lotteria naturale, alla volontà di Dio viene determinato artificialmente. La nascita non è più iscritta nelle rocciose leggi naturali o nell’imperscrutabile volontà divina. Già si può diventare madre a 60 anni, in menopausa. Adesso si fa un passo ulteriore con bimbi senza tradizione né soggettività. Una mera costruzione di laboratorio. Certo, è meglio che un bambino nasca piuttosto che non nasca e poi conta come verrà educato, però qui siamo al non ritorno, alla svolta epocale. Coi metodi artificiali si potrebbe avere una generazione solo di donne, senza maschi. Non occorre demonizzare, ma dobbiamo ragionare a lunga gittata conoscendo le conseguenze. Per la nostra civiltà è un danno irreparabile fare a meno dei due genitori. Già si fa a meno di un genitore nelle famiglie artificiali». Cioè? «Si triplica la figura materna: madre biologica, portatrice e legale. Il seme o l’ovulo è dato da sconosciuti, perciò in Svezia sono corsi ai ripari e si può conoscere il donatore. Intanto a Londra i figli di questi incroci vanno nelle stazioni a vedere se qualcuno assomiglia al padre. La Chiesa ha messo la vita al centro a scapito di altre questioni e ha diritto di farsi sentire. Il problema sono i politici che senza crederci si mettono in mezzo per scopi elettorali svilendo la religione. La Chiesa ha diritto di intervenire, lo Stato deve garantire l’interesse generale senza imporre ai cittadini di altra fede precetti che diventano legge».