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 2009  ottobre 29 Giovedì calendario

Il governo in soccorso del Biografico- Bondi: «Salviamolo utilizzando i fondi per i grandi progetti culturali» La politica corre in soccorso del Dizionario biografico de­gli italiani

Il governo in soccorso del Biografico- Bondi: «Salviamolo utilizzando i fondi per i grandi progetti culturali» La politica corre in soccorso del Dizionario biografico de­gli italiani . Si schierano a suo favore il presidente della Ca­mera Gianfranco Fini e il Partito demo­cratico. Ma soprattutto lo fa il governo con Sandro Bondi: «Considero il Bio­grafico un’opera di prim’ordine per esperienza diretta – dichiara il mini­stro per i Beni e le attività culturali – in quanto io stesso ho avuto occasione di servirmene nelle mie ricerche di ca­rattere storico. Quindi ho preso contat­to con il presidente dell’Enciclopedia italiana, Giuliano Amato, per studiare insieme una via che consenta di prose­guire e terminare l’opera, magari an­che più speditamente del previsto, sen­za abbassare in alcun modo il suo ele­vato livello scientifico». Bondi e Amato si sono sentiti ieri te­lefonicamente e hanno convenuto, si legge in un comunicato del ministero, «sulla necessità che le due istituzioni individuino le forme di collaborazio­ne, soprattutto finanziarie, che possa­no rafforzare il Dizionario biografico degli italiani della Treccani». Al «Corriere» Bondi illustra gli stru­menti cui intende ricorrere: «Oggi la Treccani appartiene ad azionisti priva­ti, in prevalenza fondazioni bancarie, e non dipende in alcun modo dal gover­no. Quindi abbiamo concordato con Amato che l’Enciclopedia presenterà un progetto al consiglio d’amministra­zione della società Arcus, controllata dal ministero, il cui compito è appun­to sostenere programmi riguardanti il settore della cultura». L’Arcus (sigla che significa Arte Cul­tura Spettacolo) è stata costituita con una legge del 2003 su iniziativa dell’al­lora ministro per le Infrastrutture, Pie­tro Lunardi. Presieduta da Salvatore Italia, gestisce risorse derivanti da una norma per cui il 3% degli stanziamenti previsti per le infrastrutture viene de­stinato a spese nel campo della cultu­ra. Ogni volta che viene rifinanziata la legge obiettivo per le grandi opere pubbliche, una quota dei fondi viene attribuita ad Arcus, che la utilizza per sovvenzionare i progetti più validi che le vengono presentati. Nel 2010 la di­sponibilità dovrebbe essere di 70-80 milioni di euro e si prevede che il de­creto di finanziamento dei progetti venga emanato dai Beni culturali, di concerto con il ministero delle Infra­strutture, entro la prossima estate. «Credo che la Treccani – afferma Bondi – non avrà difficoltà ad ottene­re da Arcus le risorse necessarie a pro­seguire il Dizionario senza modificar­ne le caratteristiche. Del resto Amato mi ha riferito che le diverse eventuali­tà di cui si è parlato dipendevano ap­punto dalla mancanza di fondi». Si può quindi ipotizzare che venga accantonata l’idea di affidarsi a contri­buti gratuiti di studiosi volontari per portare a termine il Biografico . Ma i vertici della Treccani al momento non si pronunciano: maggiori lumi verran­no probabilmente dal consiglio d’am­ministrazione convocato oggi. Si dichiara invece molto soddisfatto il direttore della redazione del Diziona­rio , Mario Caravale: «La soluzione pro­spettata mi sembra ottima: un’iniezio­ne di risorse pubbliche ci permetterà di non sacrificare la qualità delle voci e forse di accelerare il lavoro. un ri­sultato anche dell’appello per salvare il Biografico diffuso sul Web, che ha raccolto in breve tempo adesioni auto­revoli della più svariata provenienza: un fatto bellissimo in un Paese domi­nato dall’indifferenza come l’Italia di oggi». Altri redattori fanno peraltro notare che precedenti tentativi di otte­nere da soggetti istituzionali un aiuto concreto per il Dizionario non aveva­no prodotto alcun risultato. L’intervento del governo è giunto ie­ri al termine di una giornata che ha vi­sto diverse voci levarsi per sostenere la causa del Biografico . La più autorevole è senza dubbio quella di Fini, che ha caldamente elogiato un’opera «cono­sciuta e apprezzata in tutto il mondo per il suo rigore filologico», afferman­do che «le istituzioni della Repubblica non possono restare insensibili al suo destino» e sollecitando iniziative per permettergli «di proseguire le sue pub­blicazioni secondo gli scrupolosi crite­ri e le alte finalità culturali che l’hanno sin qui caratterizzato». Un impegno del governo per «impedire la messa in liquidazione» del Dizionario è stato chiesto inoltre in un’interrogazione da due senatori del Pd, Roberto Della Se­ta e Vincenzo Vita, mentre la capogrup­po dello stesso partito nella commis­sione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, ha chiesto un’audizione di Amato a Montecitorio.