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 2009  ottobre 29 Giovedì calendario

Ma gli italiani si riscoprono "formiche" conti correnti, casa e anche Borsa- Tra i risparmiatori torna ottimismo e voglia di investire Ma spesso il denaro resta "liquido" ROMA - Nonostante la crisi torna un certo ottimismo tra i risparmiatori

Ma gli italiani si riscoprono "formiche" conti correnti, casa e anche Borsa- Tra i risparmiatori torna ottimismo e voglia di investire Ma spesso il denaro resta "liquido" ROMA - Nonostante la crisi torna un certo ottimismo tra i risparmiatori. La percezione che i tempi cupi possano durare ancora tre anni è diffusa, ma spiragli di speranza si riaccendono tra gli italiani. Torna la voglia di essere "formiche". Si ricomincia a mettere un po´ di soldi da parte, anche se di preferenza questo denaro resta "liquido", sempre disponibile. La casa rimane l´investimento ideale ma spunta anche una propensione verso investimenti più rischiosi. E´ la fotografia scattata da Acri-Ipsos, nel consueto sondaggio che sempre precede la giornata mondiale del risparmio: "ottimismo non euforico", secondo la definizione degli esperti. In cifre: il 78% dei risparmiatori pensa che la crisi sia grave, il 57% che ci vorrà un triennio prima di venirne fuori. Eppure più della metà della popolazione è soddisfatta della propria situazione economica: il 54% contro il 51 del 2008, il dato più alto dal 2002. La crisi morde, non c´è dubbio. E tuttavia aumenta il numero di coloro che riescono a risparmiare: il 37%, 3 punti in più dello scorso anno. Gli altri però soffrono. Inoltre per la prima volta dal 2004 cala il numero di quanti consumano più di quanto incassano: il 25% contro il 27% precedente, che comunque vuol dire una famiglia su quattro. Il nord-est, si conferma l´area con la maggior concentrazione di persone in grado di accumulare denaro; un aumento considerevole c´è anche al centro, dove si passa dal 30% al 39%. Solo un italiano su 10 preferisce godersi la vita piuttosto che risparmiare per il domani. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Così, quello che gli italiani riescono a mettere da parte, deve comunque essere sempre a disposizione. Il 62% (contro il 60% del 2008) tiene o terrebbe i risparmi liquidi, mentre solo il 33% (era il 35%) li investe o investirebbe. Tra questi, calano sensibilmente coloro che hanno la tendenza a investire buona parte dei loro risparmi (dal 12% al 9%). In sintonia con questa impostazione, il 78% dei risparmiatori predilige il conto corrente. Restano più o meno analoghe allo scorso anno le scelte sugli altri strumenti finanziari, anche se piacciono meno i titoli di stato (-3 punti percentuali) e i fondi comuni (-2 punti). Gli investimenti in azioni salgono al 9% (da 8), quelli in certificati di deposito passano dal 6 all´8%. I più ancora considerano il ”mattone´ l´investimento ideale (54% dell´intero campione contro il 56% del 2008). Raddoppiano coloro che propendono all´investimento a rischio: dal 3 all´6%. A differenza dell´anno scorso, inoltre, la percezione delle regole e dei controlli in Italia in materia di tutela del risparmio torna a peggiorare e i cittadini sembrano sperare in una legislazione più severa. Sono numerosi gli intervistati che hanno subito in pieno gli effetti della recessione, tantissimi quelli che si confrontano con una situazione personale in peggioramento. Nel complesso, il 62% degli italiani ha sperimentato difficoltà contro il 65 del 2008. La crisi ha spinto tutti a ridimensionare o rivedere i propri consumi. «L´ottimismo - spiega il presidente dell´Acri Giuseppe Guzzetti - sembra trarre energia da una ritrovata capacità di risparmio». Secondo il responsabile dell´indagine Nando Pagnoncelli c´entra anche un "effetto Obama» di maggiore speranza per il futuro che sta attraversando il mondo.