Francesca Caferri, la Repubblica 29/10/2009, 29 ottobre 2009
"Questo è solo l´inizio prepariamoci al peggio"- L’obiettivo degli attacchi è comune: influenzare le decisioni dell´Amministrazione americana sulla regione Una crisi comune, che nelle prossime settimane si accentuerà e che rischia di far precipitare i due più pericolosi stati dell´Asia in un caos senza precedenti
"Questo è solo l´inizio prepariamoci al peggio"- L’obiettivo degli attacchi è comune: influenzare le decisioni dell´Amministrazione americana sulla regione Una crisi comune, che nelle prossime settimane si accentuerà e che rischia di far precipitare i due più pericolosi stati dell´Asia in un caos senza precedenti. E pessimista l´analisi di Ahmed Rashid, il più famoso giornalista e analista politico pachistano dopo l´ondata di violenza che ieri ha sconvolto il suo paese e il vicino Afghanistan. Rashid lancia un messaggio terribile: «Prepariamoci tutti a un´enorme ondata di violenza». Crede che gli attacchi di Peshawar e Kabul siano collegati? « indubbio che questa offensiva abbia una valenza politica. L´obiettivo degli attacchi è comune: influenzare le decisioni dell´Amministrazione Obama sulla regione. Demoralizzare la Nato e l´Unione europea e indebolire due governi che sono già molto precari». Ipotizza un coordinamento fra i gruppi attivi di estremisti dei due paesi? «No, non nel senso di un accordo giorno dopo giorno su quello da fare. Ma dal punto di vista degli obiettivi e dei modi per raggiungerli fra i gruppi esiste una comunanza di idee». Cosa dobbiamo aspettarci? «Più violenza nei giorni e nelle settimane che verranno. E mi riferisco in maniera particolare all´Afghanistan. Anche in Pakistan i Taliban andranno avanti con gli attentati, da settimane assistiamo a ripetuti attacchi. Ma a Kabul sarà peggio: ci saranno enormi violenze prima del voto, perché le elezioni appaiano come un fallimento. I Taliban faranno di tutto per mettere in difficoltà il governo, i paesi occidentali e diffondere in Afghanistan un grande senso di insicurezza». Crede che la gente andrà a votare nel ballottaggio per le presidenziali? « molto difficile. Soprattutto con questo livello di violenza. E con le accuse di brogli che hanno macchiato il primo turno, togliendo alle elezioni legittimità. La gente si chiederà perché dovrebbe rischiare di essere uccisa per andare alle urne. Saranno elezioni molto difficili». Rimandarle è una possibilità? «No. Non c´è scelta. La comunità internazionale deve fare di tutto perché questo secondo turno elettorale si svolga. Anche se sarà tutto davvero complicato».