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 2009  ottobre 29 Giovedì calendario

DE SICA, UN FUTURO IN ACCADEMIA


«Ma come si fa una lezione»? domanda Christian De Sica davanti agli studenti milanesi. Forse ancora non conosce il mestiere, ma sembra che questo sarà il suo futuro: «Fra quattro o cinque anni – spiega al Messaggero - quando mi daranno un bel calcio nel sedere, smetterò di fare i film voglio aprire una scuola di recitazione». Intanto ieri, per prendere la mano con la futura professione, De Sica ha intrattenuto per oltre due ore gli universitari dello Iulm di Milano, nella lezione di cinema ideata da Sky Cinema, condotta da Gianni Canova, in onda sulla tv satellitare il 15 novembre. Il professor De Sica, in abito impeccabile, ripercorre la sua carriera di ”figlio di papà”, come dal titolo del suo libro e ogni suo racconto ha sempre qualcosa a che fare con quel genitore illustre. Indelebili i ricordi della casa dietro Piazza Bologna a contatto con i grandi del cinema come Luchino Visconti, Roberto Rossellini e Montgomery Clift, che «un giorno venne a pranzo, ero sul vasino a fare la cacca, e lui per gioco si mise su quello di mia sorella. Da allora la facevo solo se c’era lui». Cominciano gli aneddoti che lo emozionano e fanno sorridere i giovanissimi in aula. Quando partono le immagini dei suoi primi lavori, finge di vergognarsi un po’: «A 18 anni ho debuttato in Blaise Pascal di Rossellini, guardate come sono finito». In realtà Christian è riuscito a emanciparsi dallo scomodo ruolo di figlio di De Sica, diventando uno dei più noti comici italiani: «Eppure non sono come Verdone, Totò o Sordi, col mio fisico ero adatto a ruoli più seri. Ma volevo far ridere e quindi andavo sopra le righe. Col tempo ho imparato, ma ancora l’altro giorno Pupi Avati (che lo ha diretto nel Primo figlio ndr.) mi correggeva per questo».
Una svolta nella carriera è arrivata con i cine-panettoni. Arrivati a quota 26, De Sica e De Laurentiis non si fermano, ma c’è lo spazio per qualche autocritica: «I critici che ci bastonavano non sbagliavano, abbiamo esagerato con le volgarità». Ma alle accuse c’è un limite, come spiega nel salotto dell’hotel nel centro di Milano: «Un ”vaffa” detto in un mio film, non è niente in confronto ai programmi tv con i tronisti. Se questo è un Paese cafone è la colpa è della tv. Tutto cominciò con Non è la Rai».
La rottura della coppia formata con Massimo Boldi stuzzica la curiosità dei ragazzi, anche per le dichiarazioni del comico lombardo che, ospite di Chiambretti, ha ipotizzato nuovi progetti comuni: «Lui – spiega De Sica - si sentiva trascurato dal produttore, ma sbagliava. Ora che ci siamo chiariti mi piacerebbe lavorare con lui, ma lui ha firmato con un’altra società, quindi niente». Natale però sarà ancora targato De Laurentis per altri anni, «magari coinvolgendo attori come Michele Placido, Luca Zingaretti e Giancarlo Giannini». Per le varie declinazioni delle Vacanze di Natale c’è ancora tempo, «ma un giorno finirà e io me ne andrò prima. Mi alzerò da tavola ancora affamato». C’è l’accademia ad attenderlo.