Andrea Scaglia, Libero 28/10/2009, 28 ottobre 2009
Cambiali protestate Allarme in tutta Italia- Ora, non è che uno deve per forza fare il maestrino pedante, ma mentre la credibilità della nostra classe politica se ne va letteralmente in frantumi, ci sarebbe un Paese che sommessamente chiede di dare un’occhiata ai problemi veri
Cambiali protestate Allarme in tutta Italia- Ora, non è che uno deve per forza fare il maestrino pedante, ma mentre la credibilità della nostra classe politica se ne va letteralmente in frantumi, ci sarebbe un Paese che sommessamente chiede di dare un’occhiata ai problemi veri. In questo senso, non c’è molto da interpretare e commentare: i freddi numeri bastano e avanzano. Prendiamo i terrificanti dati diffusi dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza. Si parla di cambiali. Cambiali inevase, per la precisione: cioè, tanto per ribadire, uno prende in prestito dei soldi, poi alla scadenza non riesce a restituirli. Ovvio che, a cascata, metta in difficoltà anche qualcun altro, che non potrà disporre di denaro che invece contava di avere. E magari, a sua volta, non sarà in grado di pagare il successivo anello della catena. E dunque, tanto per non tirarla in lungo, ecco i risultati dello studio: le cambiali protestate solo in Lombardia, nei primi sei mesi di quest’anno, sono state 70.630, passando da 115 milioni di euro a 170, con un aumento del 50,8 per cento. Solo in Lombardia, è bene ripeterlo: certo un dato emblematico, visto che si tratta della regione traino dell’economia nostrana. Per quanto riguarda il dato nazionale - e considerando cambiali in protesto, ma anche assegni e tratte non onorate - si arriva alla cifra impressionante di 2,2 miliardi. Con le cambiali a vuoto cresciute, rispetto ai sei mesi dello scorso anno, del 15,1 per cento per numero, ma addirittura del 20,4 per cento in quanto a valore medio. Soldi spariti, inghiottiti dalla crisi - e anche, a volte, da un tenore di vita forse esagerato, che ormai si basa proprio sui pagherò. Un segnale più che allarmante. Ci sono poi i dati città per città. Da cui si evince che è la ricca Emilia a soffrire del maggior aumento percentuale in quanto a valore delle cambiali firmate: Modena infatti, sempre nei primi sei mesi di quest’anno, ha registrato un aumento del 214,6 per cento rispetto al 2008. Secondo posto va alla provincia di Monza e Brianza, con un +186,4. Poi Mantova (+110,8 per cento), Verona (+94,3), Treviso (+76,3), Firenze (+66), Milano (+59,4 per cento). La prima città del Sud è Catania, con un + 50,4 per cento, tallonata da Roma (+48,5). Ovvio, questo è anche un segno del dinamismo socio-economico del Nord. Ma c’è da aggiungere che, stando alle dichiarazioni raccolte sempre dalla Camamera di Commerciofra gli imprenditori lombardi, addirittura il 35% lamenta insolvenze nei pagamenti, imputando a queste la carenza di liquidità della propria impresa. C’è di che meditare. | Commenti (0) | Fai il Login per commentare |