Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  ottobre 28 Mercoledì calendario

”Quando c’era lui gli altri clienti si spaventavano”- Nando, «pappa» confesso, non ha dubbi: «Veniva anche qui, non solo in via Gradoli, con l’auto blu e la guardia che gli faceva da autista che lo aspettava»

”Quando c’era lui gli altri clienti si spaventavano”- Nando, «pappa» confesso, non ha dubbi: «Veniva anche qui, non solo in via Gradoli, con l’auto blu e la guardia che gli faceva da autista che lo aspettava». «Anche qui» significa in un desolato grumo di cemento piazzato come un grande foruncolo in cima a una rampa in via dei Due Ponti: civico 180, isolato 1, una selva di antenne paraboliche, scale strette e sporche che conducono ai mini-appartamenti in cui vivono i trans meno «gettonati». Nando («Ho fatto il pappone, ho fatto la droga, ma non ho mai dovuto pagare una donna o un viado per andarci a letto») ostenta sicurezza quando dice che il governatore Marrazzo bazzicava anche via Due Ponti oltre via Gradoli. E ci si arrabbiava pure: «Rovinava la piazza, i clienti arrivavano e, quando vedevano la macchina con l’autista, chiedevano preoccupati: ”Ma che c’è la polizia”? E in tanti se ne andavano». Ne è certo, Nando, addirittura giura. Il che, però, non è affatto una garanzia di veridicità in questo grande cono d’ombra in cui si svolgono la vita e gli affari di China, Luana, Brenda, Michelle, seni finti e voci maschili che tradiscono l’origine brasiliana, e dei loro «amici»: un mondo pieno di incertezze e ambiguità, una zona melmosa in cui Marrazzo si è impantanato. Ti dicono tutto e il contrario di tutto; confermano e subito smentiscono; si accusano a vicenda; sembrano quasi lusingate per l’attenzione che si è concentrata su di loro dopo lo scandalo che ha coinvolto il Governatore, ma allo stesso tempo sono intimorite dalle possibili conseguenze che tutto questo clamore può provocare. Le case in via Gradoli, non lontano da via dei Due Ponti, sono più dignitose. Anche qui la maggioranza degli abitanti è costituita da trans, e anche qui il presidente della Regione cercava compagnia. Nella persona di Natalì, una brasiliana con qualche chilo di troppo che ora, nell’androne del civico 96, sbraita contro i giornalisti «che hanno scritto un sacco di falsità». Dice che non era, com’è stato scritto, la «preferita del presidente», e che non è mai stata filmata con Marrazzo dai carabinieri ricattatori che a luglio scorso hanno fatto irruzione nell’appartamentino: «Non so niente di quel video, io non ci sono e non si sa neanche se l’uomo sia davvero lui». Prego? «E’ irriconoscibile». Come fa a saperlo? L’ha visto? «No, me l’hanno detto». Chi? Silenzio. E Marrazzo, l’ha mai conosciuto? «Non dico né sì né no. Io ho tanti clienti, certo non faccio i nomi ai giornalisti. E poi hanno scritto che lui mi ha telefonato dopo lo scandalo, ma è falso». Ma insomma, chi c’era con il governatore? «Tutti dicono che il filmino l’hanno fatto Brenda e Michelle». E così si torna in via Due Ponti, perché Brenda e Michelle proprio lì abitano. Non sono in casa. In compenso c’è China, amica di Brenda, che sostiene di aver visto nei giorni scorsi due foto compromettenti del governatore. Ma neanche le foto ci sono più: lei dice di averle distrutte, poi non esclude «che forse qualcun altro le abbia». China si infervora mentre sostiene le ragioni della sua amica: «Non c’è niente di vero in quello che dice Natalì, scarica tutte le responsabilità su Brenda e Michelle per gelosia: Brenda era la preferita di Marrazzo, la pagava di più». E poi, altro che Marrazzo. A sentire quelli di via dei Due Ponti, sono a decine i vip in cerca di trans: politici, calciatori, attori e chi più ne ha più ne metta. Parola di China e le altre, natUralmente.