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 2009  ottobre 28 Mercoledì calendario

LA MOGLIE DI BERSANI "STARO’ A ROMA CON LUI"


Ma tutti i miei numeri, il cellulare e quello di casa, chi glieli ha dati? I servizi segreti?». Ride Daniela Ferrari in Bersani, moglie del neosegretario del Pd, telefono rovente da due giorni, i giornalisti di «Chi» e della «Libertà» alla porta, la fila di fotografi e di clienti e di curiosi davanti alla farmacia di via Manfredi a Piacenza, dove fino a ieri trattava ricette e sciroppi. Appeso il camice bianco al chiodo dopo 28 anni, l’ultima first lady del Pd è pronta a seguire il marito fino a Roma. «La vita è una sola, voglio stare di più con Pier Luigi. Le nostre figlie Elisa e Margherita sono già grandi, non credo sia un problema se staranno un po’ da sole».
Dottoressa Ferrari, a Roma c’è la politica ma ci sono pure i fotografi. Nessun timore, lei che è così riservata...
«Francamente spero che si stanchino presto. Magari all’inizio ci sarà un po’ di curiosità, ma poi... Io spero di continuare a fare la vita di sempre. Anche andare a fare la spesa. Siamo persone normali, vogliamo rimanere il più possibile una famiglia normale».
Mica facile essere la moglie di un politico. Suo marito è stato ministro, adesso è il segretario del Pd, con tutti gli impegni...
«In effetti ci vedevamo solo un paio di giorni la settimana. Anche questo ha influito sulla nostra decisione che pure io andassi a Roma insieme a lui. All’inizio sarà una cosa graduale. Ma tutti i fine settimana tornerò qui a Piacenza».
E’ vero che suo marito, come aveva annunciato alle «Iene», dopo aver saputo di aver vinto le primarie l’ha chiamata e le ha detto: «Dani, è un disastro...»?
«Più o meno (ride, ndr). Mio marito è un ”doverista”. Un uomo rigoroso. Non che fosse proprio una sorpresa. Alla fine gli ho detto solo: ”Va bene. Andiamo avanti”».
Non le chiedo se ha votato per lui alle Primarie...
«Ovviamente sì. Ma io non sono una militante. Non ho mai fatto politica. L’esperienza politica che ho, me la sono fatta sul campo».
Si ricorda un suo commento quando suo marito, da ministro varò le privatizzazioni...
«Vero. Dissi che ero d’accordo con lui e che trovavo assurdo lo sciopero delle farmacie».
Fine dei suoi consigli politici? In famiglia non ha il ruolo della suggeritrice?
«Francamente no. Mio marito sa benissimo da solo cosa deve fare. Al massimo gli riporto le cose che mi dice la gente quando entra in farmacia. Molti sanno che sono sua moglie. Quando Pier Luigi è diventato segretario del Pd, da colleghi e clienti ho ricevuto le congratulazioni. Ovviamente c’è anche il rovescio della medaglia. Tanti ne approfittano per parlare con me di certi temi che sanno centrali nel dibattito politico. A partire dai problemi della Sanità ovviamente. Io li ascolto. E poi ne parlo in casa come in qualsiasi famiglia. Diciamo che più che una suggeritrice sono una informatrice».
Non le mancherà la farmacia? Il contatto con il pubblico...
«Dopo 28 anni... Ma francamente il mio lavoro è cambiato molto. E non sempre in meglio. Adesso siamo più commercianti che farmacisti».
Allora incarico nuovo per suo marito. E pure per lei vita nuova.
«Diciamo che è una svolta che riguarda entrambi. Dopo tanti anni in cui ci si è visti troppo poco forse è arrivato il momento di fare una vita non più spezzata in due, lui a Roma e io qui a Piacenza. Magari è arrivato il momento di avere una vita più tranquilla».
Lo dica ai fotografi e ai giornalisti romani...
«Mi aspetto un po’ di curiosità all’inizio. Ma poi la smetteranno. Io ci tengo alla nostra tranquillità».