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 2009  ottobre 28 Mercoledì calendario

Miliardi di debiti coprono gli elenchi telefonici di Yell- Yell ha un modello aziendale che potrebbe sembrare spacciato, ma i creditori farebbero bene a tenere in vita il gruppo degli elenchi telefonici del Regno Unito

Miliardi di debiti coprono gli elenchi telefonici di Yell- Yell ha un modello aziendale che potrebbe sembrare spacciato, ma i creditori farebbero bene a tenere in vita il gruppo degli elenchi telefonici del Regno Unito. La proposta ristrutturazione della montagna di debiti di Yell, pari a 4 miliardi di sterline, merita il loro sostegno. Il termine ultimo per accordarsi sulla quotazione di Yell, il cui debito fa apparire modesta la sua capitalizzazione di Borsa di 400 milioni, è già stato spostato due volte. Il gruppo ha bisogno che il 95% dei suoi 200 creditori approvi una proroga delle scadenze dal 2011 al 2014, una modifica degli accordi e un’emissione azionaria di 500 milioni per rimborsare una parte dei suoi prestiti. Senza queste misure, gli analisti temono che Yell potrebbe non rispettare gli accordi bancari quando saranno esaminati di nuovo alla fine dell’anno. Non è la prima volta che Yell chiede a creditori e obbligazionisti di essere clementi. Le banche hanno tollerato un aumento dell’effetto leva della società e una riduzione della copertura degli interessi a ottobre 2008, dopo che Yell, per mantenere la liquidità, aveva sospeso il suo dividendo. La clemenza degli obbligazionisti ha avuto un costo, un altro punto percentuale sul tasso d’interesse di Yell e una commissione una tantum dello 0,5%. Yell si è anche impegnata a ridurre il debito e a non superare più di quattro volte l’Ebitda entro il 2010/2011. Yell può ancora ottenere questo obiettivo debito/Ebitda se i creditori le concederanno più tempo per riorganizzare la sua attività in base all’ultima proposta. Il piano è credibile, con i guadagni dall’emissione azionaria e i 300 milioni di flusso di cassa disponibile per pagare in un’unica soluzione il debito col passare del tempo. Per le banche, l’incentivo a essere clementi è il pagamento d’interessi maggiori e un’altra commissione una tantum. Se il piano non ottiene l’ok, Yell può cercare di ricorrere alle vie legali. Ciò richiederebbe l’approvazione del 75% dei creditori, una percentuale che la società può sperare di ottenere. Ma questa sarebbe un’operazione lunga e Yell potrebbe incorrere in un’insolvenza tecnica. Consentire un tale dissesto infliggerebbe solo un ulteriore danno al valore della società.