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 2009  ottobre 27 Martedì calendario

LA GERMANIA VENDE LE SOCIETA’ PUBBLICHE PER TAGLIARE LE TASSE


Aria di uscita dello Stato dalle partecipazioni nell´economia, nella finanza e nella logistica in Germania. Il nuovo governo, la coalizione tra i cristiano-conservatori (Cdu-Csu) della Cancelliera Angela Merkel e dei liberali (Fdp) del vicepremier e ministro degli Esteri Guido Westerwelle, programma di vendere le partecipazioni in diverse grandi aziende. La misura si rende necessaria per finanziare gli sgravi fiscali per 24 miliardi che democristiani e liberali hanno promesso agli elettori. E segna un´inversione di tendenza, dopo mesi e mesi in cui la crisi finanziaria ed economica internazionale ha spinto il potere politico a Berlino a massicci acquisti di pacchetti azionari, e in alcuni casi a nazionalizzazioni vere e proprie, per arginare le conseguenze della crisi stessa. Vendendo tutto o quasi, Berlino potrebbe incassare diversi miliardi. Cominciando da Deutsche Telekom, numero uno europeo delle telecomunicazioni, privatizzato in gran parte già da anni, ma di cui il potere federale detiene tuttora il 31,7 per cento. Vendere potrebbe portare a un ricavo stimato da esperti citati dall´agenzia Reuter in circa 13,2 miliardi. L´altro colosso, Deutsche Post, numero uno europeo della logistica, è in mano pubblica per il 30,5 per cento. Vendere significherebbe incassare circa 4,6 miliardi. Poi vengono le ferrovie, Deutsche Bahn, numero uno della Ue. Berlino potrebbe realizzare almeno 5 miliardi cedendo la branca trasporto passeggeri. Altri 2,4 miliardi possono venire dalla vendita del pacchetto (25 per cento) di Commerzbank acquisito per aiutare l´istituto. Un´altra banca, Hypo Real Estate è stata salvata dal governo che ne detiene il 100 per cento, ma il suo valore è stato falcidiato dalla crisi internazionale.