Christopher Duggan, Corriere della sera 27/10/2009, 27 ottobre 2009
Mazzini e il concetto di libertà Il giudizio di Christopher Duggan, secondo cui «la formula Dio e il popolo era profondamente illiberale» ( Corriere, 24 ottobre), denota una conoscenza superficiale del pensiero di Giuseppe Mazzini
Mazzini e il concetto di libertà Il giudizio di Christopher Duggan, secondo cui «la formula Dio e il popolo era profondamente illiberale» ( Corriere, 24 ottobre), denota una conoscenza superficiale del pensiero di Giuseppe Mazzini. Basta avere una certa dimestichezza con i suoi scritti per concludere che il principio ispiratore della sua azione politica fu la libertà, intesa come «principio divino» e applicazione di un principio universale. Mazzini esaltò sempre la libertà non come fatto materiale, ma conquista morale alla stregua dell’unità politica che considerò «moto di ogni progresso e base del consenso». Dalla lotta contro ogni forma di «Cesarismo» alla richiesta di un Parlamento eletto a suffragio universale e al sostegno della libertà di stampa fu un susseguirsi d’iniziative che inducono a considerare Mazzini il teorico più robusto del liberalismo italiano ed europeo. Nunzio Dell’Erba nunzio.dellerba@unito.it L’amore per la libertà di Mazzini non fa di lui un liberale. Egli rifiutava appassionatamente il liberalismo in quanto materialista, individualista e più attento ai diritti che ai doveri. Mazzini esaltava la libertà perché il popolo, nella sua concezione, era il vero portatore della volontà di Dio e doveva dunque essere rappresentato. Di qui il suo odio verso i tiranni. Ma la libertà, ripeteva Mazzini, doveva conformarsi a ciò che egli chiamava «la missione generale dell’Umanità», la cui origine era divina. Un punto di vista ben diverso da quello liberale, che fonda la libertà sul primato dell’autonomia individuale. Christopher Duggan