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 2009  ottobre 27 Martedì calendario

Se le commesse diventano segretarie- Nato sulle ceneri di «Commesse», la minifiction «Le segretarie del sesto» racconta ancora l’uni­verso femminile alle prese con famiglia e lavo­ro: sono passati 10 anni, le 4 donne – Claudia Gerini (Agnese), Micaela Ramazzotti (Giovan­na), Antonia Liskova (Miranda) e Tosca D’Aquino (Costan­za) – hanno cambiato professione: segretarie di una grande società assicurativa dell’Italia centro-meridionale (Raiuno, domenica e lunedì, ore 21,15)

Se le commesse diventano segretarie- Nato sulle ceneri di «Commesse», la minifiction «Le segretarie del sesto» racconta ancora l’uni­verso femminile alle prese con famiglia e lavo­ro: sono passati 10 anni, le 4 donne – Claudia Gerini (Agnese), Micaela Ramazzotti (Giovan­na), Antonia Liskova (Miranda) e Tosca D’Aquino (Costan­za) – hanno cambiato professione: segretarie di una grande società assicurativa dell’Italia centro-meridionale (Raiuno, domenica e lunedì, ore 21,15). Ognuna rappresenta un archeti­po femminile: c’è la fredda che nasconde i problemi dietro il mascara, l’equilibrista che fati­ca a conciliare mansione e affet­ti, quella sicura, stanca di accet­tare compromessi, e la sognatri­ce. Trait d’union con «Commes­se » è Romeo (Franco Castella­no), ex commesso disoccupato che orchestra con Agnese un maldestro complotto per farsi assumere. Prodotto da Edwige Fenech, scritto da Laura Tosca­no, venuta a mancare proprio nell’ultimo giorno di riprese, e Franco Marotta, diretto da An­gelo Longoni «Le segretarie del sesto» incarnano la crisi econo­mica in cui ci troviamo: si pro­spetta una riduzione del perso­nale e la solidarietà delle com­messe diventa competizione tra impiegate. Non mancano colpi bassi e sgambetti, per un prodotto più aggressivo e smali­ziato, segno dei tempi. Nel cor­so della miniserie capiamo qua­li siano i compiti fondamentali della segretaria: per esempio, ri­sultare credibile quando mente per coprire il capo («è in riunio­ne »). Spesso la relazione di la­voro diventa talmente profonda che l’impiegata si trasforma in una sorta di work spouse , moglie d’ufficio, con prevedibili complicazioni sentimentali. Tra le cose migliori (nell’ambito dei modesti e manierati standard italiani), l’interpretazione della Gerini, in un ruolo simile a quello che fu di Sabrina Ferilli. E poi una sceneggiatura lieve e garbatamente ironica, che migliora con il progredire del racconto.