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 2009  ottobre 26 Lunedì calendario

ALBERTO FACEVA SPIARE GLI AMICI DA 007


Stanley Arkin ha detto che «quel tipo è un ricattatore». Ha detto che «è un essere umano indegno, che vuole trascinare nel fango un giovane meraviglioso». Il tipo si chiama Robert Eringer, è americano, ex agente dell’Fbi ed ex giallista. Sembra un buon vecchio, mentre sorride nella foto, anche se non bisogna mai fermarsi alle apparenze.
Adesso, ha preparato un dossier contro il Principe Alberto di Monaco (il «giovane meraviglioso») e aspetta di raccontarlo in tribunale, a Santa Barbara, California. Dice che ha fatto la spia per lui, che doveva smascherare gli amici che passavano i pettegolezzi alla stampa, ma anche un mucchio di altre cose, come indagare su persone sospette di riciclaggio, collaborare con la Cia e cercare le verità fra i segreti e i misteri delle banche.
Scrive pure che Alberto a un certo punto ha smesso di pagarlo e gli deve un bel po’ di soldi, 360 mila dollari di stipendi svaniti all’improvviso, benché lui abbia fatto davvero molto più di quel che doveva, aiutando il principe a restare a galla persino fra le tempeste delle donne e delle sue due figlie ritrovate in giro per il mondo. Poi, a confermare tutto, ha allegato un filmato hard e dichiarazioni imbarazzanti. Una bella grana, per il Principato.
Qualche giornale inglese ha già sparato le notizie. Stanley Arkin, che è l’avvocato newyorchese di Alberto, ha definito tutto questo «irresponsabile, riprovevole e falso». Dalla sua casa in California, Robert Eringer ripete calmissimo che lui sta solo aspettando di «andare in aula a deporre per dimostrare che è tutto vero quello che ha da raccontare». Comunque sia, il Sunday Times ha preso visione di una copia dei fascicoli e ha scritto che ne emergono alcuni dei segreti più imbarazzanti del principato, dai soldi riciclati della mafia italiana e di quella russa alle avventure erotiche di Alberto, fino alle complicatissime vicende di Alexandre Costa e di Jasmine Grace, le sue figlie riconosciute.
Robert sostiene di aver cominciato a lavorare a Palazzo nel 2002. Nel 2005 il «timido scapolo d’oro» che stava prendendo il timone del Principato dopo la morte di Ranieri lo convocò e gli chiese di indagare su certe persone sospettate di riciclaggio e di denaro sporco. Ottime intenzioni: il Paese da qualche tempo sta cercando di farsi togliere dalla lista nera dei paradisi fiscali stilata dall’Ocse, e questo potrebbe essere il primo passo per una operazione di pulizia. Potrebbe.
Eringer si mette al lavoro e le indagini danno subito buoni frutti, su mafiosi italiani e russi e su magnati britannici. Si scopre persino qualcosa su Mark Thatcher, il figlio dell’ex premier di ferro. Alcuni lavori li fa addirittura assieme alla Cia. Ed è così bravo, che Alberto gli avrebbe chiesto pure dell’altro: scoprire chi, nell’entourage dei Grimaldi, forniva alla stampa le notizie di gossip. L’operazione si chiamava «Segugio». E visto che c’era, l’agente segreto non poteva anche sentire che cosa dicevano alle sue spalle gli «amici fidati»?
Robert esegue. Per smascherare gli amici, arriva ad assumere un attore che contatta tutti i conoscenti di Palazzo, fingendosi autore di una biografia non autorizzata, per farsi raccontare dettagli e segreti dei Grimaldi. Il risultato - sostiene lui - è ottimo. Poi si trova invischiato anche nei negoziati con la ragazzina californiana Jasmine Grace, nata da una fugace relazione con l’ex cameriera Tamara Rotolo, che nell’estate del ”91 era in vacanza con il marito a Montecarlo. Dice che Alberto l’aveva riconosciuta come figlia, ma all’inizio non voleva nemmeno vederla.
Eringer lo descrive come un «principe indeciso, un playboy senza costanza». Durante l’operazione Segugio, coglie in flagrante un amico del principe, un imprenditore americano, che a tutti quelli che gli capitavano a tiro mostrava un video con una signora che «praticava un atto sessuale» sul sovrano a una festa per il suo quarantesimo compleanno.
Tutto il gossip che doveva impedire, adesso lo spione lo usa come un’arma. Il fatto è che è offeso: Alberto gli aveva ridotto lo stipendio (220 mila dollari all’anno). Poi, dal 2008, aveva smesso di pagarlo senza dirgli niente. Non si tratta così un agente segreto. E Robert non è tipo da perdonare troppo facilmente. Ha i capelli bianchi un po’ diradati, il naso grosso e rotondo come quello di un pugile. A guardarlo, con la giacca color avorio e quella camicetta verdina aperta sul collo, pare un tranquillo pensionato americano che sverna sulla Rocca, tra il Casinò e qualche hotel di lusso.
Da giovane, Robert Eringer invece potevano prenderlo per l’attore di un film western, con grandi baffi neri, folta capigliatura e lo sguardo un po’ sghembo sull’obiettivo. Nella vita non s’è perso niente: ha fatto l’agente dell’Fbi, il giornalista di cronaca e di bel mondo, il turista a Montecarlo, lo scrittore di fantascienza e, alla fine del curriculum, pure l’agente segreto per il Principato. A pensarci bene, il perfetto ritratto dello spione. Cioè di uno che lavora per tutti, ma soprattutto per se stesso.Nel luglio 2005, una settimana prima della cerimonia ufficiale che lo consacra Principe di Monaco, Alberto riconosce Alexandre, nato da una breve storia con una hostess togolese di Air France, Nicole Coste. La battaglia giuridica era iniziata nel 1992.

Nel 2007 Alberto riconosce una figlia di 14 anni. L’ha avuta da una una cameriera californiana, Tamara Rotolo, che nell’estate 1991 era in vacanza in Costa Azzurra con il marito. Dopo quattro settimane Tamara aveva annunciato ad Alberto di essere incinta.
Sudafricana, bionda, atletica, bel sorriso. stata campionessa internazionale di nuoto, specialità dorso. Ha 31 anni e ha conosciuto il principe Alberto nel 2001 a «Mare Nostrum», la competizione di nuoto che ogni anno si svolge a Montecarlo.