Simonetta Fiori, la Repubblica 24/10/2009, 24 ottobre 2009
Ecco il piano dei tagli al dizionario biografico- Dopo il nuovo progetto lanciato da Amato, è arrivato l´annuncio di Tatò della riduzione delle collaborazioni Con molte critiche ai metodi utilizzati fin qui per realizzare l´opera L´allarme del direttore Caravale "Vogliono affidarsi a service esterni Si perde in qualità" La proposta di Gregory: "Facciamo un appello ai mecenati perché finanzino il lavoro" Come non fosse accaduto nulla, a Palazzo Mattei
Ecco il piano dei tagli al dizionario biografico- Dopo il nuovo progetto lanciato da Amato, è arrivato l´annuncio di Tatò della riduzione delle collaborazioni Con molte critiche ai metodi utilizzati fin qui per realizzare l´opera L´allarme del direttore Caravale "Vogliono affidarsi a service esterni Si perde in qualità" La proposta di Gregory: "Facciamo un appello ai mecenati perché finanzino il lavoro" Come non fosse accaduto nulla, a Palazzo Mattei. Le alte sfere della Treccani non sembrano scalfite dalla grandinata di critiche piovuta in questi giorni sul nuovo progetto del presidente Giuliano Amato riguardo al Dizionario Biografico degli italiani. Appelli firmati da tremila studiosi, l´indignazione di Italia Nostra e delle principali associazioni degli storici, perfino un´invettiva di Carlo Ginzburg che ha liquidato il piano come "un atto di incultura". Niente sembra turbare l´amministratore delegato Franco Tatò, che procede imperterrito nella strada dei tagli e del contenimento dei costi. Nessun arretramento da parte del presidente della Treccani, il quale si mostra anche un po´ risentito. « la prima volta, nella mia lunga vita all´interno della comunità scientifica, che vedo scambiare un normale call for papers per un appello a improbabili storici volontari, che vorrei sostituire agli storici veri con l´effetto di abbassare la qualità dell´opera. Non sta né in cielo né in terra». Tuttavia sempre più incerto appare il destino del Biografico, la più grande autobiografia nazionale che nella sua storia accidentata finisce per riflettere esemplarmente la fragile identità italiana. L´ordine di servizio di Franco Tatò, recapitato giovedì in redazione, è piuttosto esplicito. Si articola in due parti distinte: la prima è una sostanziale critica all´opera finora svolta, la seconda illustra il progetto anticipato martedì su Repubblica da Amato (la preparazione del lemmario, la sua trasposizione in rete con l´appello a tutta la comunità degli storici per ottenere l´adozione di una o più voci, la permanenza della redazione del Biografico, incaricata di valutare ed editare i testi pervenuti, sostituirli in caso di inadeguatezza). Ma il passaggio critico è l´annuncio a partire dal prossimo gennaio della «riduzione delle collaborazioni redazionali in base a un piano di contenimento dei costi». Le teste tagliate saranno compensate «da una maggiore efficienza resa possibile dall´utilizzo del sistema editoriale informatizzato», ossia la banca dati dell´Enciclopedia. Il Dizionario, ricorda Tatò, produce una perdita di circa seicentotrentamila euro annui, con costi redazionali di circa un milionecinquantamila euro. Urge dunque il ridimensionamento. Un annuncio secco, quello dell´amministratore delegato, che non fa che alimentare le paure rimbalzate in questi giorni in rete sul destino dell´autobiografia degli italiani. Anche dentro la Treccani prevale la perplessità. «L´ordine di servizio di Tatò non si concilia con il progetto annunciato da Amato», dice il direttore del Biografico, Mario Caravale. «Possiamo immaginare la mole dei materiali che affluirà alla Treccani dall´appello online: contributi di qualità certamente non omogenea. Quando sempre su internet è comparso quest´anno l´appello sui personaggi da biografare, è venuto fuori di tutto: anche il nonno o il trisavolo ritenuti in buona fede titolari di vite illustri. Dunque i saggi che arriveranno spontaneamente in redazione dovranno essere sottoposti a un attento vaglio critico dei nostri specialisti. Ma questo accresciuto carico di lavoro non viene preso in considerazione da Tatò, che annuncia i tagli e interviene anche nel merito dei criteri dell´opera». L´ordine di servizio richiama "la difformità di lunghezza di alcune voci" e il "mancato rispetto delle norme gerarchiche tipico di un´opera Treccani", valutazioni che secondo Caravale attengono al consiglio scientifico della Treccani, non alla sua amministrazione. «Io ho l´impressione che si voglia cambiare la procedura del Biografico, all´interno di un cambiamento complessivo della Enciclopedia Treccani: il nuovo indirizzo è quello di indebolire le redazioni affidandosi prevalentemente a service esterni. Ma si dimentica che l´unico strumento per mantenere la qualità è proprio la redazione». «Noi non siamo Wikipedia né "figli di una cooperativa"», interviene da Madrid Tullio Gregory, lo studioso che meglio interpreta l´anima della Treccani. «Noi ci assumiamo la responsabilità di quel che pubblichiamo. Per questo è necessaria una griglia scientifica, che va fortificata, non indebolita». Secondo Gregory il potenziamento della redazione del Biografico è l´unica condizione perché il progetto di Amato possa funzionare. «Quanto più cresce il materiale da filtrare tanto più deve crescere l´équipe che filtra». Ma il metodo call for papers proposto dal presidente è convincente? «Io vorrei fare un altro genere di call, ma intanto mi lasci spiegare. Il call for papers è l´appello che si fa circolare nella comunità scientifica per la preparazione di un convegno. Un sistema che - nel caso del Biografico - potrebbe andare bene soltanto per i personaggi ignoti, ai quali può contribuire qualche storico locale. Ma il call for papers per Gioachino Rossini o Giuseppe Verdi mi lascia un po´ perplesso. Chissà quanti melomani dilettanti sono pronti al richiamo: il solo pensiero mi terrorizza». Quale altro genere di "chiamata" potrebbe essere più efficace? «Io proporrei un altro "call" per banchieri, imprenditori, uomini della finanza che volessero adottare il Biografico investendo nella cultura», dice Gregory. «Per il restauro è diffuso questo mecenatismo: perché non tentare per il nostro Dizionario, che è un´opera nazionale di straordinaria rilevanza? O - visto che si devono usare i sistemi di rete - perché non chiedere agli italiani di versare tramite sms uno o due euro per l´autobiografia più completa e qualificata di cui possono fregiarsi? Noi abbiamo l´obbligo di garantire l´alta qualità del Dizionario. Se si pensa invece di usare la rete per attingervi le biografie, ricordiamoci cosa dice Starobinski». Cosa dice l´illustre critico? «Che la rete un po´ è la Biblioteca di Alessandria, un po´ la Cloaca Massima: bisogna essere molto prudenti».