Jacopo Tondelli, Corriere della Sera 26/10/09; Mario Pappagallo, Corriere della Sera 26/10/09; M. D. C, Corriere della Sera 26/10/09; M. Fu., Corriere della Sera 26/10/09, 26 ottobre 2009
Se il cacao è come l’oro. Battuti tutti i record - 
Un po’ la sua fama ”antidepressiva”, che deve aver contribuito a fare impennare la richiesta e i consumi durante la crisi
Se il cacao è come l’oro. Battuti tutti i record - 
Un po’ la sua fama ”antidepressiva”, che deve aver contribuito a fare impennare la richiesta e i consumi durante la crisi. Un po’ la prontezza degli speculatori, che nei mesi bui della crisi finanziaria aspettavano solo il momento buono per cavalcare la nuova onda giusta. Un po’ l’affermarsi di nuove capacità di spesa in Cina e India. Quale che sia la causa dominante, in questi mesi la richiesta di cioccolato è cresciuta in modo sensibile: e, con lei, il prezzo della materia prima.

 notizia dei giorni scorsi, dunque, il cacao ha battuto ogni record di prezzo. E sul mercato delle materie prime di New York, il frutto della fava scoperta da Cristoforo Colombo assieme alle Americhe ha toccato quota 3.390 dollari per tonnellata. Anche il mercato inglese, centrale per il mercato dell’«oro marrone», ha alzato l’asticella dove non era arrivata mai: 2.174 sterline ogni mille chilogrammi di cacao grezzo. La corsa del cacao impressiona se raffrontata con le quotazioni dell’ultimo decennio: nel 2000 una tonnellata costava circa 500 sterline; nel 2002 arrivò a picchi che allora sembravano imbattibili, con quotazioni schizzate a 1.600 pound; poi un calo e una stabilizzazione tra le 800 e le 1.000 sterline fino al 2007. La corsa è ripartita all’esplodere della crisi globale e, tra impennate e picchiate, ha portato alla crescita verticale degli ultimi mesi. Fino alle vette di questi giorni. Cosa ha spinto davvero il cacao a costare 2,17 sterline al grammo, e cioè 2,36 euro?

 Interpellato da Le Figaro di ieri, Vincent Geiger, del fondo New Edge specializzato in derivati, vede un «concorso di colpa»: il cacao, spiega, «attrae i fondi, per cui rappresenta un buon riparo rispetto alle tendenze inflazionistiche tipiche delle fasi di ripresa, e una buona copertura sul mercato dei cambi». Ma, oltre le tecnicalità della finanza, Geiger guarda verso la domanda asiatica: «con la crescita del livello di vita, la domanda non cesserà di aumentare da parte di India e Cina». Geiger, insomma, guarda alla finanza e al nuovo benessere di Pechino e New Delhi: le stesse cause che divisero gli analisti quando si cercavano risposte – è storia di due anni fa – per il boom del petrolio.

 Certo è che – Cina e India a parte – il consumo di cioccolato ha avuto una notevole crescita di medio periodo anche in europa. In Francia, ad esempio, in quindici anni si è passati da 4 chilogrammi annui a persona, a 7,5, mentre gli svizzeri detengono un ovvio record, con oltre 10 chili pro capite. Sicuramente, la «buona stella» che brilla sul business del cacao, e di cui le quotazioni sui mercati sono una spia e un indicatore, non è sfuggita alle major dell’alimentazione: è dei primi di settembre l’offerta da 12 miliardi di euro di Kraft per acquistare Cadbury, industria inglese seconda al mondo nella produzione di dolci confezionati e famosa per i suoi cioccolati. La scorsa settimana, proprio Cadbury ha annunciato un terzo trimestre di esercizio molto positivo, con vendite in aumento del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Insomma, un orizzonte in ebollizione, quello che ruota attorno al cacao, almeno nel momento in cui la materia prima arriva sui mercati europei, dopo essere stato coltivato e raccolto da circa 15 milioni di persone soprattutto in Africa e Sudamerica. Dove, probabilmente, gli acuti della finanza londinese non si sentono proprio. ’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’ «L’antidepressivo che batte la crisi» - I benefici del cacao sono molteplici: non soltanto anti-depressivo naturale, ma anche ricco di sostanze anti-ossidanti. Quelle sostanze che proteggono le cellule dall’invecchiamento. Di solito, però, chi ama il cioccolato non tiene conto dei benefici per la salute: anzi, ha spesso dei sensi di colpa per le calorie in più. «Basta non eccedere», ripete spesso l’oncologo Umberto Veronesi ( foto ), direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano. Nel cassetto del suo studio il cioccolato non manca mai. Per Veronesi è un piacere che viene da lontano, da quando non erano nemmeno noti gli effetti benefici del cacao sulla salute. Una sferzata di energia e di buon umore. Difficile farne a meno per Veronesi. E che sia anche uno dei segreti del suo non accusare gli anni che passano? Gli studi scientifici sulle qualità del cacao dicono di sì. Meglio il cioccolato fondente, però. ___________________________________ La Cina lo scopre (contro la tradizione) - La Cina ha scoperto il cioccolato, se n’è innamorata e sta per erigergli un monumento. Alla sua maniera. Il 29 gennaio, nell’area olimpica di Pechino, aprirà un parco a tema dedicato al cacao, peraltro ovviamente estraneo alla tradizione alimentare asiatica. La struttura prevede cinque padiglioni, con riproduzioni in cioccolata dei guerrieri di terracotta e della Muraglia, con seminari di maestri chocolatier , rivendite (per forza) e ambienti ispirati alla «Fabbrica di cioccolato», il film di Tim Burton con Johnny Depp nei panni di Willy Wonka. Il progetto è l’ennesima prova dell’appetito crescente della Cina per il cioccolato. un mercato frutto della rivoluzione alimentare indotta da una modernizzazione che muta le abitudini quanto meno dei ceti urbani. Secondo dati dello Shanghai Daily , i consumi cinesi sarebbero ancora bassi (nell’ordine dei 100 grammi pro capite) ma, almeno fino alla crisi, in costante incremento, con i produttori locali schiacciati dalle grandi case straniere (Mars, Cadbury, Nestlé e l’italiana Ferrero). ’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’ «In cucina lo usiamo anche sulla carne» - Cioccolato e cacao regnano nella cucina di Don Alfonso 1890. Piacciono e danno la carica agli ospiti, sempre più coccolati nel ristorante di Sant’Agata sui Due Golfi (Napoli). La vulcanica Livia Iaccarino, moglie di Alfonso ( foto ) e madre di Ernesto (lei è l’anima della sala, i maschi della cucina), quando arriva l’autunno «ordina» di mettere in carta un dessert tipico della costiera. Il nome: millefoglie di melanzane biologiche di Punta Campanella (l’orto di famiglia ndr ) con cioccolato fondente, uno specchio di cioccolato bianco e basilico fresco. «Mia madre vorrebbe che lo mangiassero tutti’ racconta Ernesto ”. Fatto sta che su 100 dessert che vanno in tavola, 30 sono di melanzane e cioccolato». La spolverata di cacao amaro va anche sull’anatra in salsa di banane e arancio, servita come antipasto. «Usiamo il cacao per fondi di cacciagione – spiega Iaccarino junior ”. Attenua il dolce di certe carni e prolunga il gusto».