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 2009  ottobre 26 Lunedì calendario

Il sistema Tutor contro la velocità anche sulle Statali -  una cattiva notizia solo per chi al volante corre e se ne infischia dei limiti

Il sistema Tutor contro la velocità anche sulle Statali -  una cattiva notizia solo per chi al volante corre e se ne infischia dei limiti. Per tutti gli altri, invece, è un an­nuncio impor­tante perché ci permetterà di viaggiare più sicuri. Il Tutor è pronto ad uscire dall’au­tostrada, dove adesso controlla un terzo della re­te, e accendere il suo occhio anche sul­le statali. L’Anas comin­cerà la sperimentazione entro giugno mettendo sotto osservazione tre punti delica­ti: il primo pezzo della Ro­mea, la statale che porta da Ravenna a Mestre, che per nu­mero di incidenti mortali è la strada più pericolosa d’Italia; una tratto laziale dell’Aurelia, all’altezza di Tarquinia, e un tratto campano della Domizia­na, nella zona di Castel Voltur­no. Perché una scelta del gene­re? Nei percorsi autostradali dove è stato istallato, il Tutor ha dimezzato la mortalità fa­cendo segnare un meno 51 per cento. E questo perché sfuggire al suo occhio è prati­camente impossibile visto che, a differenza dell’autove­lox, non fotografa la velocità della macchina nell’istante in cui passa davanti alla teleca­mera ma legge la velocità me­dia nell’intero tragitto messo sotto controllo. Non basta fre­nare quando arriva il cartello di avvertimento per poi schiacciare di nuovo a tavolet­ta, insomma, e bisogna arren­dersi ai limiti. «Con questo progetto – dice il presidente dell’Anas Pietro Ciucci – sia­mo convinti di dare un contri­buto importante alla sicurez­za di tutti i viaggiatori». Una volta terminato il peri­odo di sperimentazione, per il quale sono stati stanziati 4 milioni di euro, l’Anas ha in­tenzione di estendere il siste­ma al resto della rete che ge­stisce in tutto il Paese. Non solo le tre statali del test ma progressivamente tutte quel­le italiane, concentrandosi sui punti dove storicamente il numero di incidenti è più alto. In ogni caso non sarà possibile mettere tutto sotto controllo. Dal punto di vista tecnico sulle statali il funzio­namento del tutor è più com­plicato, perché non ci sono i caselli e perché sulla stessa carreggiata il traffico è a dop­pio senso. Per questo, alme­no in teoria, la lettura della velocità potrebbe essere di­sturbata. Il periodo di speri­mentazione servirà proprio a verificare questi aspetti e su­perare gli eventuali proble­mi. Sarà necessaria almeno tutta l’estate. Una volta ottenuta l’omolo­gazione da parte del ministe­ro delle Infrastrutture, l’Anas potrà istallare il suo Tutor an­che sui tratti autostradali che gestisce direttamente. E quin­di sulla Salerno Reggio Cala­bria, sul Grande raccordo anulare di Roma, sul raccor­do Torino-Caselle e anche sul­le autostrade siciliane. In que­sto caso la tecnologia ha già superato ampiamente il ro­daggio. Sulla rete di Autostra­de per l’Italia, il Tutor è in fun­zione dal dicembre del 2005. Proprio allora venne ribattez­zato l’autovelox democratico, perché è in grado di colpire anche i furbi che cercano di aggirare i limiti. Pochi mesi fa ha tagliato il traguardo del­la milionesima multa.