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 2009  ottobre 25 Domenica calendario

Biografia di Marco Minghetti

Argomenti da Giovanni Maioli, Marco Minghetti, Zanichelli Bologna 1926 Vita politica di Minghetti cominciata frequentando i congressi degli scienziati a partire dal 1841 (p. 32-34) Amicizia col Massari p. 41 Su Heine in 43 Su Guglielmo Pepe 45 Gioberti e il Primato 49 Scioglimento della Compagnia dei Gesuiti in Francia (1845), Minghetti scrive contro di loro e contro il governo napoletano [Prolegomeni del Primato] 49-50 D’Azeglio e gli ultimi casi d Romagna (1846) 51-52 Liberoscambista 53 Manifestazioni contro i gesuiti a Pisa (1846) 53-54 Morte di Gregorio XVI, elezione di Pio IX, petizione del Minghetti, giunto a Roma, per le riforme (1846) 55-56 Pio IX e l’amnistia 57 Primo discorso in pubblico per l’arrivo di Cobden a Bologna (6 maggio 1847) 65 15 ottobre 1847: chiamato da Pio IX nella Consulta di Stato Vaticana 71 «Mancavano i rendiconti dell’amministrazione pubblica dall’anno 1834 in poi!» (Farini) 78 Ministro degli Interni nel secondo ministero di Pio IX (presidente Antonelli) 84-87 Esempio di corruzione 88 Il Papa dà la costituzione ed è «abbastanza larga» (14 marzo 1848) 88 I Gesuiti se ne vanno alla chetichella 89 I guerra d’indipendenza e resistenze di Pio IX 91-96 Allocuzione di Pio IX 96-97 Dimissioni 98-99 Va al campo di Carlo Alberto 101 Carlo Alberto «lo nominò all’istante capitano aggregato di Stato Maggiore. Quella nomina, che venne allora attribuita al desiderio del Re di mettere il Minghetti in grado di potere poi narrare ke vicende della guerra...» 103 Battaglia di Goito 104-105 Custoza e Sommacampagna 107 A Milano, armistizio di Salasco, Novara ecc. 109-110 Deputato nel 1848, eletto a San Giovanni in Persiceto (BO) Pio IX aveva concesso la Costituzione 112 Allocuzione del 20 aprile 1849 115 • Partecipa alla fondazione della filatrice meccanica, della Banca delle quattro legazioni e della società ferroviaria Spada che proponevasi al congiunzione tra Modena e Firenze 122 «Lord Palmerston era uomo di bellissimo aspetto e, benché già vecchio, ancora vigoroso di corpo e prontissimo di mente: parlava italiano correttamente e con buon pronunzia» 125 •1851 Gladstone, nelle Lettere sulle persecuzioni del governo borbonico (a Lord Aberdeeen), definisce il Regno delle Due Sicilie «negazione di Dio» 126 •Gladston: «Di tutti i governi cattivi, pessimo è quello che adopera come mezzo di reggersi la corruzione» 126å •Rapporti col Cobden 128 •Nell’Holland House, nel più bel centro di Londra, un soggiorno invidiabile, con parco incantevole, giardini deliziosi, biblioteche, statue ed ogni maniera d’altro più bell’ornamento si trovò tra la più eletta società inglese «Donne di una bellezza sovrumana eccetera 129 •Appoggia la Crimea (1854-1855) 131 •A Parigi per il Congresso (1856) 132 •Minghetti, da Parigi, scrive al Castelli: «[...] Il Papa sarebbe incline a concessioni [territoriali], mentre la più parte del Sacro collegio e della Prelatura, sono fermi di non cedere sopra alcun punto [...] si chiacchiera un poco, e poi si lasciano cadere a terra le pratiche. In ciò Roma è maestra, di non ricusare mai in genere, ma di far tante difficoltà a tutti i punti che non si conclude nulla [...]» •Viaggio di Pio IX per i suoi Stati (1857). Minghetti lo incontra il 22 luglio e il 15 agosto e gli ricorda «la mala contentezza dei sudditi invano dissimulata da pompe festive e rammemorando gli inizi gloriosi del suo regno lo esortava a rimuovere dallo Stato l’onta e lo strazio dell’occupazione straniera. Pio IX, alla insistente richiesta di ritornare alle riforme, rispose che chi era stato scottato dall’acqua calda temeva anche la fredda; e ad un amico del Minghetti, Carlo Bevilacqua, andato anch’esso a ripetere le stesse domande, il Pontefice finì per dichiarare: «Non ho coraggio» 137 •Pensiero economico del Minghetti nel saggio Dell’economia politica (economia connessa con morale ecc.) 138 •Viaggio in Egitto nel 1859, ritorno in tutta fretta per II guerra d’indipendenza 140-141 •Segretario generale al ministero degli Esteri, Direttore degli Affari d’Italia, Presidente dell’Assemblea delle Romagne, Annessioni 142-156 •La figura aitante e dignitosa, sorridente e buona, risolutiva e fattiva 149 •Abolite barriere nelle Romagne 150 •Giudizio positivo su Fanti 152 •Ricasoli non voleva riconoscere Boncompagni come reggente , «forse nel dubbio che in tal modo potesse pericolare l’unità d’Italia». Minghetti media 153-154 •Plebisciti Romagne 11-12 marzo 1860 156 •Ministro dell’Interno 1860-61. Ordinamento amministrativo liberale proposto e propugnato, in luogo delle leggi Rattazzi. Discentramento minghettiano e federalismo repubblicano. Le prime leggi italiane nel giudizio della storia. Alcuni giudizi di stranieri intorno all’ordinamento minghettiano. Legislatore dopo l’ordinamento 159 •Le sette leggi sul discentramento (federalismo) (13 marzo 1861 e 27 aprile 1861), ottava legge sulle pensioni 160-161 •Le leggi Rattazzi (precedenti): «Il diritto sociale è indipendente dal diritto individuale; in caso di antagonismo, questo deve essere sacrificato a quello; stato naturale del cittadino è l’interdizione» e altre considerazioni del Saredo 162 •Ripugnanza di Cavour per le leggi Rattazzi 163 •5 luglio 1861: Minghetti spiega al Parlamento la sua riforma amministrativa 164, 180 •Discorso unitario di Vittorio Emanuele il 18 febbraio 1861 166 •«[...] la più parte delle provincie rivendicate in libertà, si erano affrettate, anche prima della proclamazione del Regno, ad adottare le principali leggi sarde, e non solo lo Statuto e le leggi organiche, ma anche talune leggi amministrative [...]» (del perché il decentramento di Minghetti era di difficile applicazione) 167 •La Provincia 168-169 •Il Comune 169-170 •Conzorzi 170-171 •Pubblica sicurezza 171 •Contenzioso amministrativo 171-172 •Opere pie 172 •La Regione 173 (consorzio obbligatorio di provincie): «Fu la Regione che suscitò tante ire, tanti rancori, tante passioni, da scuotere la posizione di ministro del suo Autore e preparare la sua dimissione». Delega ai funzionari governativi della Regione 173-174 •5 luglio 1865 Minghetti presenta alla Camera il progetto sulla Regione 175 •20 marzo 1865: unificazione degli ordini amministrativi. Minghetti impopolare 175 •Bocciatura 176-181 •Differenze col federalismo di Cattaneo e altri 181-184 •Giudizio del Minghetti sulle leggi unificatrici (20 marzo 1865) 187 •Malcontento per le leggi unificatrici 189 •La rendita caduta sotto i 70 190 •«Se la quantità delle leggi amministrative - dice il De Cesare - in ogni ramo dell’azienda pubblica, fu addirittura enorme, la causa va ricercata principalmente nel peccato di origine, per cui si fecero leggi organiche, le quali prescindevano dalla realtà delle cose; come dissi già, dalla storia e dalla geografia. Il bisogno di correggere gli effetti dannosi di leggi mal fatte, ne consigliava di nuove, le quali, essendo per lo più rappezzatture empiriche delle prime, di rado riuscivano a migliorarle» 190-191 •Progetti di riforma amministrativa durante il ministero Minghetti del 1863-1864 194 •1886 Legge sulla perequazione fondiaria. Forse lo portò a morte 195-196 •Pensiero di Minghetti sui rapporti Stato-Chiesa 204-205 •Legge Pisanelli sulla soppressione delle corporazioni religiose e l’ordinamento dell’asse ecclesiastico (1863-1864) e lotta con Roma, discorsi del Mancini del 1875 205-206 •Discorso del Bonghi sulle guarentigie 207-208 •«In un punto solo il governo del Minghetti accettò dal Parlamento provvedimenti straordinari, e ciò fu per quanto riguardava la sicurezza pubblica delle provincie meridionali. Il brigantaggio le infestava...» con la relazione Massari del 3-4 maggio 1863 211 •Caduta del governo Minghetti per contrasti con Napoleone III nel 1869 (alleanza con Francia e Austria) 214 •Viaggio a Roma nel 1869-1870 216-217 •Viaggio di Vittorio Emanuele II a Vienna e a Berlino settembre 1873 216-218 •Al termine di una visita allo storico Leopold von Ranke, questi appuntò nel suo diario: «Visita del Minghetti, 26 settembre 1873. Nel viso ha una somiglianza con Bismarck; più intelligente però che geniale, possiede appieno la cultura europea; uno di quegli italiani, come li amava Federico il Grande. Cominciò con vecchi ricordi viennesi e con l’osservazione che la visita del Re a Berlino era un grande avvemnimento. Senza dubbio, è strettamente connesso con gli ultimi avvenimenti. Nel 1862, un tempo in cui noi eravamo ancora poco italiani, Bismarck mi diceva: «Ma noi abbiamo lo stesso interesse dell’Italia». Certo, soggiunse il Minghetti, noi abbiamo nemici comuni. Per lui le difficoltà del Governo italiano stanno in questi due punti: Papato e finanze. Quanto a queste ultime, egli non approva il sistema delle ferrovie, che a spese pubbliche vengono condotte in regioni che non hanno né commercio né traffico. Il Papato, dice, non gli fa troppa paura, perché in Italia papisti fanatici non ce n’è. Molta superstizione nel popolo, ma i ceti alti e medi guardano la cosa con calma. Nel Parlamento non c’è ancora un partito clericale; il Papa, cercando di accentrare tutti i poteri, s’è alienato non solo l’episcopato, ma anche il basso clero. Il Papa attuale è vecchio, e avrà un successore senz’alcuna speciale importanza. Se ci fosse un Papa come Benedetto XIV, stenderebbe la mano per una transazione. Dopo tutto ciò che è accaduto non c’è da aspettarsi amicizia per l’avvenire. Il Minghetti opina che il pericolo per gli stati odierni stia nelle due correnti che tendono agli estremi: la religione, che tende all’infallibilità; la liberale, che aspira a un radicale rivolgimento. Nel mezzo fra l’uno e l’altra si muove il mondo» 218-219 n •Nel 1864 prepara l’alleanza con la Prussia che poi ci darà Venezia 218 •1882 Con Crispi e Visconti Venosta sostiene l’occupazione dell’Egitto, ma a quell’epoca era troppo debole in Parlamento 219 •Nel 1885 (Massaua) raccomanda prudenza 220 •Episodio molto discusso è quello di Villa Ruffi (vedi http://cronologia.leonardo.it/storia/a1872a.htm) 220 •Troppo condiscendente, pieghevole, mite oppure pugno d’acciaio in guanto di velluto? 222 •Il trasformismo (nel Minghetti «superamento delle storiche viete posizioni contrastanti») discorso del 13 novembre 1881 223 •discorso del 15 ottobre 1882 (Cologna) vuole governo forte contro mene dei professionisti politici 224 •Descrizione di Giovanni Lanza: tipo intiero di piemontese, rigido e rude, non molto colto ma fermo nei suoi propositi 226-227 •Minghetti nella descrizione di Crispi: «roseo, artistico, affabile, discorsivo, accomodevole, duttile» 230 •Oratore, detto la sirena 231 •«Natura festiva» 233 •La convenzione del 15 settembre 1864 e il trasferimento della Capitale 235-278 •Seduta del 25, 26 e 27 marzo 1861 conclusa col voto sulla mozione Boncompagni relativa a Roma Capitale 235, si confida non sulla violenza ma sulle forze morali e del progresso 245 •Perché all’Italia non andava bene l’occupazione francese di Roma 238 •Il 20 luglio 1857 Pio IX auspica un concordato con Minghetti ministri piemontese 239 12-20 giugno 1863: discussione in Parlamento sulla questione romana •Napoleone III era l’uomo che non voleva dir di no del tutto, e non intendeva dir di sì completamente 241 •Trattative in vista delle Convenzione di settembre 241 e seguenti •Perché come capitale Firenze era meglio di Napoli 246 •Che succederà dopo il ritiro francese 250 •Minghetti e Visconti, tornando dalla stazione, pensano alle venità del Pepoli che si vanta d’aver suggerito all’Imperatore l’imprenscinidbilità del trasloco della capitale 252 •Opposizione del Lanza e dei piemontesi al progetto 256 e seguenti •Minghetti al circolo Cavour di Roma (1870) 263 •Stragi del 21 e 22 settembre 1863 266 •8 novembre 1863 la Camera discute la convenzione 274 •Le memorie di Pianell raccontano la discussione al Senato con Manzoni che approva il voto favorevole di Cialdini 275-276 •Nel 1861 entrate per 440 milioni, uscite per 900. Debito pubblico di 162 milioni (i sette stati precedenti: 90 milioni). 280 •Varieta di imposizioni fiscali 281, 282-283 •Dicembre 1962: Sella denuncia situazione finanziaria drammatica 282, 285 •Minghetti e il deficit. Gradualismo 285 •Il Sella era rude sino all’asprezza 283-284 •Nuove tasse del Minghetti 286 e seguenti •Trattati commerciali con Franca, Inghilterra, Russia, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca 290 •Catasto (1864), ferrovie 291 •Spese straordinarie (esercito, marina ecc.) 292 •27 novembre 1873 esposizione finanziaria 294-296 •Sistemazione Banche (poi banca romana...) 295 •Dimissioni sull’imposta di registro, elezioni e reincarico 297-298 •16 marzo 1876, raggiunto il pareggio di bilancio 299-300 •Caduta di Minghetti 1878 302 •«La violenta unificazione, cassando molti errori, molti ne produsse: la burocrazia, invece di essere un organo di tutela e di trasmissione, limitato al minimo di personale e di spese, crebbe smisuratamente per la necessità di assettare gli spostati, di compensare i vincitori, di sedurre gli avversari. Nei salarii specialmente imperversò l’ingiustizia, sebbene tutti rimanessero sporporzionati ed esigui» (Alfredo Oriani) 305