wikipedia, 25 ottobre 2009
Biografia di Giacinto de’ Sivo
Giacinto de’ Sivo (Maddaloni, 29 novembre 1814 – Roma, 19 novembre 1867) è stato uno storico e pubblicista italiano. Indice [nascondi] * 1 Biografia * 2 Il crollo di Napoli capitale * 3 L’esilio * 4 Una citazione * 5 Opere * 6 Bibliografia * 7 Voci correlate * 8 Collegamenti esterni * 9 Versioni digitali Biografia [modifica] Nacque in Terra di Lavoro da Aniello, ufficiale dell’esercito napoletano e da Maria Rosa Di Lucia. Dopo una infanzia trascorsa nelle proprietà familiari, frequentò la scuola del marchese Basilio Puoti (1782-1847) a Napoli. Qui cominciò la sua attività letteraria con un volume di versi (1836). Dopo qualche anno esordisce con la sua prima tragedia dedicata a Costantino Dracosa, ultimo imperatore di Costantinopoli. A questa faranno seguito altre sette tragedie ed il romanzo storico Corrado Capece. Nel 1844, sposò Costanza Gaetani dell’Aquila d’Aragona, figlia del conte Luigi, maresciallo di campo e aiutante generale del re, dalla quale ebbe tre figli. Viene in seguito a far parte della Commissione per l’Istruzione Pubblica. Nel 1848, è nominato consigliere d’Intendenza della provincia di Terra di Lavoro, per divenire - l’anno successivo - capitano della Guardia Nazionale di Maddaloni. Il crollo di Napoli capitale [modifica] Alla caduta della dinastia borbonica de Sivo rifiutò di rendere omaggio a Garibaldi e fu arrestato (14 settembre 1860) dopo essere stato destituito dalla carica di consigliere d’Intendenza. La sua casa fu occupata per tre mesi da Nino Bixio, poi da Giuseppe Avezzana e, quindi, da Carbonella: gli viene resa dopo essere stata saccheggiata. E così, in seguito, per la pubblicazione del giornale legittimista La Tragicommedia, soppresso dalle autorità dopo soli tre numeri, viene nuovamente arrestato il 6 settembre 1861. Posto di fronte alla scelta tra la sottomissione alla dinastia sabauda e l’esilio, il giorno 14 successivo partì per Roma. L’esilio [modifica] Riottenuta la libertà si rifugiò a Roma, continuando nell’esilio la sua attività pubblicistica. Ingiustamente condannato alla dimenticanza da parte della storiografia "ufficiale" sotto pretesto di essere di parte borbonica e antiunitario, è storiografo obiettivo e tale suo valore gli fu riconosciuto nella recensione di Carlo Maria Curci, S.J. ne La Civiltà Cattolica (anno XV, 1864) al primo volume della sua Storia delle Due Sicilie dal 1847 al 1861. Il gesuita lo giudica lavoro di "altissimo pregio" quanto "a sanità di principii, a nobili sentimenti di onestà e di religione, a coraggiosa franchezza nel qualificare le cose e le persone coi proprii loro nomi, e, per ciò che noi possiamo giudicarne, eziandio quanto a veracità di fatti narrati". Una citazione [modifica] « Il Reame delle Sicilie, molto dalla stampa rivoluzionaria a’passati anni calunniato, non era secondo a nessuna nazione incivilita. Ei basta dare uno sguardo nelle Guide pe’ forestieri, per intendere il valore torrente, l’orologio, il posto delle grasce e della neve, il monte frumentario e de’ pegni, il maestro di scuola, il medico, la farmacia, un qualche convento, o un opificio, o una qualsivoglia opera speciale, onde tragga lavoro e sostentamento la gente minuta. V’è in ogni parte operosità ed agiatezza. » (Giacinto de’ Sivo, I napolitani al cospetto delle Nazioni civili) Opere [modifica] * Costantino Dracosa, 1840 (tragedia) * Florinda d’Algezira, 1844 (tragedia) * Corrado Capece. Storia pugliese dei tempi di Manfredi, 1846 (romanzo storico) * Manasse, 1854 (tragedia) * Gedeone, 1856 (tragedia) * La figlia di Jefte, 1857 (tragedia) * Partenope, 1858 (tragedia) * La cena di Alboino, 1858 (tragedia) * Belisario, 1860 (tragedia) * Elogio di Ferdinando Nunziante, Caserta, 1852 e Casal Velino Scalo, 1989 * Storia di Galazia campana e di Maddaloni, Napoli, 1860-65 e Maddaloni, 1986 * L’Italia e il suo dramma politico nel 1861, Bruxelles, 1861 e Napoli, 2002 * I napolitani al cospetto delle nazioni civili, Livorno, 1861, Roma, 1967 e Rimini, 1994 * Discorso pe’ morti del Volturno, Roma, 1861 * Storia delle Due Sicilie dal 1847 al 1861, Roma, 1863 , Trieste, 1867 e Napoli, 1964 (in due volumi) Bibliografia [modifica] * Benedetto Croce, Francesco Paolo Bozzelli e Giacinto De Sivo: due note lette all’Accademia Pontaniana nella tornata del 17 febbraio 1918, Napoli, 1918 (anche in: B. Croce Una famiglia di patrioti ed altri saggi storici e critici, Bari, 1949) * A. Vitelli, Lo storico delle Due Sicilie: Giacinto De Sivo, in Spigolature e curiosità di storia napoletana, Napoli, 1930 * Roberto Mascia, La vita e le opere di Giacinto De Sivo, Napoli, 1966 * Giuseppe Maria Del Ninno, Uno storico reazionario: Giacinto De Sivo, ne Il Conciliatore, dicembre 1974, n. 11-12 * Giuseppe Maria Del Ninno, Risorgimento e controrivoluzione, Roma, 1976 Voci correlate [modifica] * Borbone di Napoli * Francesco II di Borbone * Regno delle Due Sicilie * Regno di Napoli * Storia del Regno delle Due Sicilie nel 1848 Collegamenti esterni [modifica] * http://www.neoborbonici.it/portal/index.php?option=com_content&task=view&id=1301&Itemid=81 * http://www.alleanzacattolica.org/idis_dpf/voci/s_giacinto_de_sivo.htm * http://www.realcasadiborbone.it/ Versioni digitali [modifica] * "Storia delle Due Sicilie 1847-1861": http://www.edizionitrabant.it/storia-delle-due-sicilie/ * "I Napolitani al cospetto delle nazioni civili": http://www.eleaml.org/.../Giacinto_De_Sivo_i_napolitani_al_cospetto_delle_nazioni_civili.pdf Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Giacinto_de%27_Sivo" Categorie: Biografie | Storici italiani del XIX secolo | Nati nel 1814 | Morti nel 1867 | Nati il 29 novembre | Morti il 19 novembre | Personalità legate a Napoli | [altre]