wikipedia, 25 ottobre 2009
Biografia di Eugenia de Montijo
María Eugenia Ignacia Augustina de Palafox de Guzmán Portocarrero y Kirkpatrick, meglio nota come Eugenia de Montijo (Granada, 5 maggio 1826 – Madrid, 11 luglio 1920), diciannovesima contessa di Teba, fu imperatrice dei Francesi dal 1853 al 1870. Indice [nascondi] * 1 Contessa di Teba e di Montijo * 2 Imperatrice dei Francesi * 3 Esilio * 4 Titoli * 5 Eugenia nella cultura popolare o 5.1 Letteratura o 5.2 Film * 6 Bibliografia * 7 Collegamenti esterni * 8 Voci correlate * 9 Altri progetti Contessa di Teba e di Montijo [modifica] Era figlia di Cipriano de Palafox y Portocarrero, un Grande di Spagna, che nel 1807 aveva combattuto per la Francia, e di una borghese, María Manuela Kirkpatrick, di padre scozzese. All’epoca si mormorava che lei e sua sorella fossero in realtà figlie di un diplomatico inglese, George William Frederick Villiers (1800-1870), più tardi quarto conte di Clarendon, che fu celebre come ministro degli esteri britannico. Sua sorella maggiore, María Francisca de Sales, soprannominata Paca (1825-1860), ereditò gran parte dei beni della famiglia e divenne la dodicesima duchessa di Peñaranda e nona contessa di Montijo, titolo in seguito ceduto a Eugenia. Nel 1849 Paca convolò a nozze con il duca d’Alba, uno dei migliori partiti europei. Sino al suo matrimonio nel 1853, Eugenia usò sia il titolo di contessa di Teba, ereditato dopo la morte del padre, sia quello di contessa di Montijo, mentre la maggior parte degli altri titoli di famiglia passarono attraverso sua sorella alla casa d’Alba. Quando Eugenia rinunciò ai suoi titoli, questi passarono ai Fitz-James, duchi di Alba e Berwick. Eugénie, come sarebbe stata nota in Francia, fu educata a Parigi, nel celebre convento del Sacro Cuore, dove fu indelebilmente segnata da quell’educazione cattolica. Quando Luigi Napoleone divenne presidente della Seconda repubblica, la contessa di Teba cominciò ad apparire, con la madre, ai balli dati all’Eliseo dal principe-presidente, il futuro imperatore Napoleone III. Il principe, in realtà, avrebbe voluto sposare la principessa Adelaide di Hohenlohe-Langenburg, nipote adolescente della regina Vittoria, ma siccome le corti europee lo consideravano un parvenu, la proposta di matrimonio, seppure fu fatta, ottenne un netto rifiuto. Imperatrice dei Francesi [modifica] Eugenia fotografata nel 1856 da Gustave Le Gray. Il futuro imperatore allora, dopo il rifiuto, ripiegò sulla bella ed elegante nobile spagnola (di cui si diceva che avesse le spalle più belle di tutta Parigi), dichiarando, nell’annunciare il fidanzamento il 22 gennaio: «Avrei preferito una donna che amo e rispetto, piuttosto che una donna che non conosco, l’unione con la quale avrà dei vantaggi, ma mischiati a sacrifici». Comunque, il matrimonio fu celebrato il 30 gennaio 1853 con un Bonaparte già Imperatore, nonostante i consiglieri tentassero di dissuaderlo. Dal matrimonio nacque - il 16 marzo 1856 - un unico figlio, Napoleone Eugenio Luigi, principe imperiale, detto Loulou in privato. Con la sua bellezza, il suo fascino e la sua eleganza Eugenia contribuì notevolmente al successo del regime imperiale. Ebbe un’amicizia stretta con la principessa Pauline von Metternich, moglie dell’ambasciatore austriaco a Parigi, che giocò un ruolo importante nella vita culturale e sociale della corte. Eugenia, nelle vesti di Maria Antonietta, ritratta da Franz Xaver Winterhalter. Eugenia, come Maria Antonietta nel secolo precedente, dettò la moda: quando nel 1855 iniziò ad indossare le crinoline, tutta l’Europa seguì il suo esempio e quando alla fine degli anni ’60 le abbandonò, su consiglio del suo leggendario stilista, Charles Worth, le donne la seguirono nuovamente. L’aristocratica eleganza di Eugenia, lo splendore dei suoi vestiti e la ricchezza dei suoi gioielli sono ben documentati in innumerevoli dipinti, soprattutto realizzati dal suo ritrattista personale, Franz Xaver Winterhalter. L’interesse di Eugenia per la vita di Maria Antonietta, ebbe conseguenze sulle mode e sull’arte del tempo: l’imperatrice infatti, oltre a indossare abiti ispirati al XVIII secolo, prediligeva arredamento e mobilio in stile neoclassico, caratteristico del regno di Luigi XVI. Per la sua educazione e per la sua intelligenza, spesso il marito la consultava sulle importanti questioni di Stato, ed ebbe la reggenza durante le assenze di Napoleone, nel 1859, 1865 e 1870. Da cattolica e conservatrice, l’influenza Imperatrice contrastava tutte le tendenze liberali della politica di Napoleone III. Osteggiò, per devozione al papa, la politica filo-italiana di Napoleone III, tanto più che la prima fase dell’alleanza francese con i piemontesi era nata sotto l’egida della relazione della Contessa di Castiglione con l’Imperatore. Tanta era l’avversione dell’Imperatrice a queste relazioni piemontesi, che fece organizzare un primo attentato - simulato - per distogliere l’imperiale coniuge dalla vicenda. Il 14 gennaio 1858, alle 8 e mezza di sera, in rue Lepelletier, nei pressi del teatro dell’Opéra National de Paris, fu coinvolta nell’attentato ordito dal patriota italiano Felice Orsini contro il marito. Tre bombe lanciate da Orsini, Giovanni Andrea Pieri e da Carlo di Rudio contro il corteo imperiale, lasciarono completamente illeso Napoleone III e l’imperatrice Eugenia, ma causarono otto morti e ben 156 feriti tra la folla assiepata ai bordi della strada. Le idee conservatrici le causarono l’astio di molti e fu violentemente attaccata e calunniata da un’intensa attività anti-propagandistica, proprio come era accaduto alla medesima Maria Antonietta. Esilio [modifica] L’imperatrice fotografata nel 1880 circa. Quando il Secondo impero crollò a seguito della sconfitta subita dalla Francia nella Guerra franco-prussiana (1870-1871), l’Imperatrice e suo marito trovarono rifugio in Inghilterra e si stabilirono a Chislehurst, nel Kent. Dopo la morte di Napoleone - avvenuta il 9 gennaio 1873, a seguito di un tumore alla prostata che lo affliggeva già da tempo - e quella del figlio - che morì in Sudafrica nel 1879, combattendo con gli inglesi contro gli Zulu - Eugenia si trasferì, nel 1885 a Farnborough, nello Hampshire. Altro suo luogo di dimora fu la Villa Cyrnos (antico nome greco della Corsica), che fece costruire a Cap-Martin vicino a Cannes, dove visse in ritiro, lontana dalla politica, visitata da molte persone, tra le quali l’imperatrice Sissi, la "rivale" in bellezza di un tempo ed ora compagna nelle sofferenze. Dopo la morte dei suoi cari, la salute di Eugenia iniziò a deteriorarsi. Il suo medico le consigliò di visitare Bournemouth, che era famosa, nell’epoca vittoriana, come località termale per la salute. Durante il suo soggiorno un addetto al parco accese centinaia di piccoli lumini nei giardini di Bournemouth per illuminarle la via verso il mare, di notte. Questo evento è ancora commemorato ogni anno dall’accensione di candele nei giardini, durante l’estate. L’Imperatrice morì nel luglio del 1920, a novantaquattro anni, durante una visita ai suoi parenti, i duchi di Alba, a Madrid, nella sua terra natia. Fu inumata nel mausoleo da lei stessa fatto costruire: la Cripta Imperiale dell’abbazia di San Michele, a Farnborough, dove già riposavano suo marito e suo figlio. Lasciò la sua eredità a vari parenti: le sue proprietà spagnole andarono ai nipoti di sua sorella, i Fitz-James (duchi di Alba e Berwick), la sua casa di Farnborough con la sua collezione passò all’erede del figlio, il principe Napoleone Vittorio Bonaparte, mentre Villa Cyrnos alla sorella di lui, la principessa Maria Letizia Bonaparte. I fondi liquidi furono divisi in tre parti e donati ai suddetti parenti, fatta eccezione per 100.000 franchi devoluti alla commissione di ricostruzione della cattedrale di Reims. All’imperatrice fu dedicato, nel 1857, il grande asteroide 45 Eugenia e il suo satellite, scoperto nel 1998, fu chiamato Le Petit-Prince (il piccolo principe) in onore di suo figlio. Titoli [modifica] * 5 maggio 1826 - 15 marzo 1839: Doña María Eugenia Ignacia Augustina Palafox de Guzmán Portocarrero y Kirkpatrick (dalla sua nascita alla morte del padre) * 15 marzo 1839 - 30 gennaio 1953: Sua Eccellenza Doña María Eugenia Ignacia Augustina Palafox de Guzmán Portocarrero y Kirkpatrick, diciannovesima contessa di Teba (dalla morte del padre al suo matrimonio) * 30 gennaio 1953 - 4 settembre 1870: Sua Maestà Imperiale l’imperatrice dei Francesi * 4 settembre 1870 - 11 luglio 1920: Sua Maestà Imperiale l’imperatrice Eugenia di Francia Eugenia nella cultura popolare [modifica] Letteratura [modifica] * Riflessi di seta (1981) romanzo di Rosalind Laker. Film [modifica] * Le perle della corona (1937) con Raymonde Allain - Eugenia nel 1865 - e Marguerite Moreno - Eugenia nel 1914. * Suez (1938) con Loretta Young. * Il conquistatore del Messico (1939) con Gale Sondergaard. * Bernadette (1943) con Patricia Morison. * Ottocento (1959) con Lea Padovani. * La contessa di Castiglione (2006) con Goya Toledo. * Lo scafandro e la farfalla (2007) con Emma de Caunes. * Sissi (2009) con Andrea Osvárt. Bibliografia [modifica] * Maria Galli, L’ultima donna dei Cesari: l’imperatrice Eugenia, Milano, Fratelli Cristofari, 1927. * Harold Kurtz, L’imperatrice Eugenia, Milano, Dall’Oglio, 1972. ISBN 8877182970 * Robert Sencourt, L’imperatrice Eugenia, Roma/Milano, Treves-Treccani-Tumminelli Editori, 1932. Collegamenti esterni [modifica] * G. Centonze, L’imperatrice Eugenia nei ricordi di Marie Des Garets (2009) Voci correlate [modifica] * Secondo Impero francese * Adolphe Thiers