E.S.C., Novella 2000, n. 43, 22/10/2009, p. 30, 22 ottobre 2009
Padre Leo purifica Gibson col curry. Salvarsi l’anima a suon di fusion fajitas? Sì, a dire di padre Leo Patalinghug, giovane sacerdote-chef e nuovo fenomeno tv americano che ha fatto del piatto tipico messicano, preparato però con un curry rosso, il punto di forza del movimento mistico-culinario
Padre Leo purifica Gibson col curry. Salvarsi l’anima a suon di fusion fajitas? Sì, a dire di padre Leo Patalinghug, giovane sacerdote-chef e nuovo fenomeno tv americano che ha fatto del piatto tipico messicano, preparato però con un curry rosso, il punto di forza del movimento mistico-culinario. Le ”fajitas” sono, infatti, un esempio della sua cucina che, accompagnando ingredienti semplici a discussioni di grande significato spirituale, ha ormai preso d’assalto Hollywood. «Preparare il cibo, condividerlo con altri: è questo il segreto per rafforzare la propria anima», rivela il prete di origini filippine che, tra una messa e l’altra, si diletta anche in arti marziali e breakdance. «Perché i problemi, a tavola, si risolvono sempre». Il primo ad atto vagliarsi con padre Leo, cresciuto culinariamente in seminario a Roma, è stato Mel Gibson. Ma la manutenzione dell’anima a partire dal tubo digerente è diffusa nello showbiz. La palma d’oro dello spiritual food va a Madonna, antesignana del genere in virtù delle sue frequentazioni con il Cabala center e di uno chef new age che le ha insegnato a ingurgitare, per esempio, frutta per aggiustare l’umore. Così noci di cocco per liberare la mente da pensieri neri, arance per accrescere la creatività, frutti gialli per essere ben disposta con gli altri. E per alleggerirsi dalla ansie? Digiuno.