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 2009  ottobre 23 Venerdì calendario

Troppi soldi a Vespa Il cda Rai blocca il contratto - «Eccessivo» quell’ aumento da quasi cinquecento mila euro l’ anno per Bruno Vespa, mentre la Rai galoppa verso un bilancio in rosso da 600 milioni di euro

Troppi soldi a Vespa Il cda Rai blocca il contratto - «Eccessivo» quell’ aumento da quasi cinquecento mila euro l’ anno per Bruno Vespa, mentre la Rai galoppa verso un bilancio in rosso da 600 milioni di euro. E così, il Consiglio di amministrazione dell’ azienda - che ieri avrebbe dovuto ratificare il rinnovo del contratto e l’ incremento del compenso dall’ attuale milione 187 mila euro l’ anno a 1 milione 670 mila euro - a sorpresa, congela l’ intera pratica. Necessari ulteriori approfondimenti, deve convenire alla fine il direttore generale Mauro Masi che ha appena proposto l’ incremento. A sorpresa, dunque. Non solo perché il cda è targato a maggioranza centrodestra, ma soprattutto perché a sollevare il caso è Angelo Maria Petroni. Giusto il consigliere indicato dall’ azionista: il ministro dell’ Economia, Giulio Tremonti. Ora, al netto delle fibrillazioni in corso tra il superministro di Via XX Settembre e interi pezzi del Pdl, quel che è certo è che Petroni nel cda (come Tremonti nel governo) sta molto attento ai conti. E infatti, appena si apre il dossier Vespa, chiede la parola, rivolgendosi al direttore Masi. «Parlo in termini generali - premette - Conosciamo le condizioni in cui versa l’ aziendae lo stato dei bilanci. E in questo contesto nonè pensabile, caro direttore generale, che ci proponi un contratto con un aumento del genere. Ti invito dunque a ritirarlo: il cda, in questo momento, non può approvarlo». A ruota, il consigliere Nino Rizzo Nervo (in quota centrosinistra), incalza a sostegno del collega: «Sono d’ accordo. Non siamo in condizione di approvarlo. Tanto più che il contratto di cui parliamo, a differenza di altri, comporta un aumento di costi, e per di più scade il 31 agosto 2010, non si vede perché anticipare i tempi». Il direttore Masi - diretta espressione di Palazzo Chigi ai vertici Rai - non si scompone: «Convengo che i problemi posti sono reali. Ritiro il contratto, gli uffici procederanno a ulteriori approfondimenti». Bruno Vespa, conduttore di "Porta a Porta", incassa il colpo ma passa al contrattacco. Definisce «giusto» l’ approfondimento richiesto, precisando però che riguarda «tutti i contratti da rinnovare e non solo sul mio». Ricorda che «alcuni elementi» del suo contratto «risalgono al 2001, altri al 2004» e che «il nuovo contratto garantito coprirà 26 trasmissioni in più rispetto al precedente». Detto questo, il giornalista si dice «dispiaciuto», perché «le fughe di notizie riguardano solo e sempre il mio contratto», e chiama in causa anche chi non c’ è più: «Spiace che non si pubblichino i contratti del compianto Enzo Biagi, il contratto precedente e quello attuale di Fabio Fazio, quello di Daria Bignardie altri ancora. Io sono pronto a confrontarmi pubblicamente con tutti. Peccato manchino gli interlocutori». Terminata la riunione del cda (in cui tra l’ altro è stato deciso l’ assorbimento di RaiSat, rimasta «orfana» degli introiti garantiti da Sky, coi suoi 76 lavoratori) il centrosinistra canta vittoria. Roberto Giachetti, deputato Pd, butta giù due conti in salsa populista per concludere: «Col milione 600 mila euro del contratto di Vespa sarebbe possibile pagare circa 2.500 pensioni minime».