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 2009  ottobre 24 Sabato calendario

«Ero pronta alla battaglia ma stavolta mi hanno stupito» - Un altro record. Federica Pellegrini ha ottenuto tutto quel che desiderava: resterà a Verona dove la Federnuoto si è impegnata a mantenere il Centro Federale e si allenerà con Stefano Morini, vice di Alberto Castagnetti per molti anni «e l’unico che può continuare il suo lavoro»

«Ero pronta alla battaglia ma stavolta mi hanno stupito» - Un altro record. Federica Pellegrini ha ottenuto tutto quel che desiderava: resterà a Verona dove la Federnuoto si è impegnata a mantenere il Centro Federale e si allenerà con Stefano Morini, vice di Alberto Castagnetti per molti anni «e l’unico che può continuare il suo lavoro». Un incastro perfetto che sembrava impossibile dopo la morte di Castagnetti. Come è riuscito questo miracolo? «A volte succede che vada tutto per il verso giusto. Ero pronta a litigare, mi ero preparata all’ennesima battaglia e credevo sarebbe stato molto complicato mettere d’accordo tutti. Mi hanno stupito: devo ringraziare la federazione perché è stata subito disponibile, il mio presidente, Malagò, perché sarebbe anche stato logico volermi a Roma, dove sta il mio club, l’Aniene e l’Ispra che ha dato a Morini il permesso di lavorare a Verona». Era preoccupata del fatto che dopo i suoi attacchi in estate, la federazione poteva non essere così disponibile verso di lei? «Sì, certo. Ci ho pensato, ma ho spiegato le mie ragioni e loro hanno capito le mie necessità. Non mi è stato rinfacciato nulla». Morini è una scelta di continuità, le darà abbastanza stimoli per il futuro? «Tutto il gruppo di Verona sapeva che era l’unico tecnico possibile, ma non è affatto una scelta comoda. tosto. Saprà buttarmi giù quando sono esaltata e ho bisogno di concentrazione e gasarmi quando mi sentirò depressa». Sarà anche l’allenatore del suo fidanzato, Marin. Per la prima volta a casa avrete discusso di questioni tecniche. «Non c’è stato bisogno di un grande confronto. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto il solo nome che entrambi avevamo in testa: Morini. Questione di feeling». Cosa le mancherà di più di Castagnetti? «Sembra pazzesco, però non sento la sua assenza. Non capisco se non ho elaborato il lutto o se il nostro legame era così forte che la sua presenza è rimasta. So che mi accompagnerà, anche in vasca». La stagione è iniziata in salita, teme che sarà più difficile essere competitiva? «La stagione non è ancora iniziata. Cinicamente parlando Castagnetti se è andato nel momento meno problematico. Avrei voluto restasse mille anni, ovvio. Avrò tutto il tempo di iniziare un nuovo lavoro. In estate ci sono solo gli Europei, è una stagione di transizione e la posso affrontare nel modo migliore». Mai preso in considerazione l’ipotesi di un tecnico straniero? «Parlo solo l’italiano e di certo l’approccio sarebbe stato complicato. Avremmo perso tempo e poi davvero io non me la sentivo di rivoluzionare la mia vita». Perché tanta paura all’idea di lasciare Verona? «Non voglio rivivere la situazioni di Milano. Ho capito che funziono bene se sto vicino a casa, alle persone che contano, nell’ambiente a cui sono abituata. Non rischio. Così ho vinto e così voglio continuare». E il viaggio in America? «Non era destino. Prima lo abbiamo rinviato per stare vicino ad Alberto e ora credo che lo cancellerò. Questo è un inizio e non lo posso interrompere. Phelps dovrà a spettare». A proposito come mai aveva spostato la destinazione da Los Angeles a Baltimora, dove si allena Phelps? «Come sempre colpa di Alberto. Mi aveva spiegato che sarebbe stato meglio, un’esperienza più completa e tanto per cambiare con meno distrazioni. Mi dispiace che il progetto venga rimandato a chissà quando, anche se dopo questi giorni travagliati ho proprio voglia di ricominciare». Prima però c’è il tour pubblicitario in Giappone? «Mia madre farà l’allenatrice. Verrà con me e le metterò un cronometro al collo. Ho chiesto alla Mizuno di avere una piscina e una palestra a disposizione sia a Tokyo che a Osaka e lei prenderà i tempi. Un tributo. Ho ancora bisogno di mammà». Prossima gara? «Ho cancellato le tappe di Coppa del Mondo, non credo che nuoterò ai campionati nazionali di Riccione. L’unico appuntamento invernale che tengo in considerazione sono gli Europei in vasca corta a dicembre. A questo punto deciderà Morini». E la sfida Europa contro Usa, sempre in dicembre? «Quella è davvero divertente, mi intriga. C’è anche Phelps e la voglia di un faccia a faccia con gli americani è tanta. Bisogna vedere in che forma sarò». Ha ottenuto tutto quel che chiedeva. Prima dei Mondiali di Roma era molto contrariata e ha detto «Credevo di meritare un’altra considerazione». E adesso? «Adesso dico solo grazie. Grazie di avermi lasciato nuotare nel mio mondo».