Sabina Rodi, ItaliaOggi 23/10/2009, 23 ottobre 2009
Dalle Iene una grande pagina di cronaca - Nessuno dei giornalisti italiani ritiene di dover imparare il mestiere da una trasmissione televisiva di stile satirico-sciamannato come le Iene (Italia 1)
Dalle Iene una grande pagina di cronaca - Nessuno dei giornalisti italiani ritiene di dover imparare il mestiere da una trasmissione televisiva di stile satirico-sciamannato come le Iene (Italia 1). Ma fanno male. Per cambiare parere, basterebbe prendere uno dei servizi realizzati nell’ultima puntata di questa trasmissione, nel corso della quale è stato smascherato un frate francescano indegno che, non solo tentava di palpeggiare nell’inguine un ventenne, ma sosteneva anche che il suo comportamento non era assolutamente criticabile. La scena e il colloquio (mascherata la prima e deformato il secondo) sono stati mandati in onda con delle immagini agghiaccianti nelle quale si vedeva il frate che picchiava il ragazzo con il cordone del suo saio. Il curatore del servizio è allora andato dal superiore di un’altra comunità religiosa per raccontargli che cosa era accaduto, fargli vedere le riprese e chiedergli, non solo che cosa ne pensasse ma anche che cosa si potesse fare. Il superiore, molto pacatamente e correttamente ha precisato che il comportamento del frate era inaccettabile e che, per farlo cessare, bisognava avvertire subito il suo superiore. Cosa che il cronista televisivo delle Iene ha fatto, incontrando serie difficoltà nel contattare il frate superiore che, però, alla fine, ha deciso di parlargli, spiegandogli che il frate incriminato era già stato trasferito. Ma siccome questo frate era già stato trasferito prima nel convento dove aveva reiterato i comportamenti che erano stati ripresi dalla telecamere delle Iene, il giornalista di questa tv gli ha detto che non bastava il trasferimento, bisognava essere certi che il frate incriminato fosse messo nelle condizioni di non nuocere. Il superiore, di fronte a questa ulteriore richiesta di informazione, è rimasto evasivo: ma, di là a poco, viene recapitata, nella redazione delle Iene, una lettera del superiore che precisava che il frate era stato sospeso dall’attività pastorale e si trovava in una struttura destinata a curarlo e a recuperarlo. Tutto questo servizio che, nei suoi vari snodi, è durato non più di 10 minuti, è stato costruito con un ritmo infernale e un’implacabile struttura logico-narrativa. Un servizio, in parte, accertativo dei fatti e, in parte, propositivo (visto che mirava a porre il frate deviante nelle condizioni di non nuocere). Il servizio, che accertava i fatti, era poi assolutamente avalutativo. Nel senso che non era assolutamente anticlericale, tant’è che il primo superiore interpellato dava, della gerarchia ecclesiastica, un’immagine limpida, coerente e sofferente. E anche il superiore del frate deviante, anche se avrebbe preferito gettare della polvere sul fatto, che indubbiamente non è encomiabile, ha concluso la vicenda nel migliore dei modi possibili. Una grande pagina di cronaca, questa delle Iene. Una delle molte inchieste, peraltro, che ogni settimana scrivono, con le telecamere, i giornalisti di questa trasmissione. Memorabile fu, a questo proposito, anche una recente inchiesta drammatica ed esauriente (anche se, pure essa, era di soli 10 minuti) sugli immigrati clandestini che, dalla Grecia, dove erano arrivati fortunosamente, cercavano di infilarsi, a rischio della loro vita, nei nascondigli più impossibili dei camion destinati a venire in Italia da loro vissuta come la porta per l’Europa.