Maria Grazia Bruzzone, La stampa 21/10/2009, 21 ottobre 2009
MASI: DA SKY SOLO AZIONI DI MARKETING
Esplode la questione delle strategie Rai in rapporto ai suoi concorrenti, Sky e Mediaset, nonché ai suoi gravi problemi di bilancio. Detonatore, l’annunciato lancio a dicembre da parte di Sky di una chiavetta Usb che, inserita nei decoder di nuova generazione (come SkyHD e MySkyHD) consentirà all’abbonato alla pay tv di spaziare dai canali del digitale terrestre in chiaro a quelli a pagamento, appunto di Sky. Una novità che «mette definitivamente a nudo le enormi difficoltà finanziarie e le precise responsabilità della Rai nel non aver venduto a Sky i canali di RaiSat», osserva il vicepresidente della Vigilanza Giorgio Merlo, Pd. Allusione al mancato rinnovo, l’estate scorsa, del contratto con Sky che avrebbe portato nelle esauste casse Rai 50 milioni l’anno per sette anni, in tutto 350 milioni.
Sia il direttore generale Rai Mauro Masi sia Gina Nieri, consigliere di amministrazione di Mediaset, minimizzano però la portata della prossima offerta di Sky. E contrattaccano. «E’ solo un’abile campagna promozionale e di marketing» dice Masi. Sottolineando che la chiavetta «sarà utilizzabile solo dagli abbonati in possesso dei nuovi decoder, che sono il 10%». «Secondo le stime si tratta di 300mila utenti su 4,5 milioni» precisa Nieri. Masi osserva che i canali del digitale terrestre si possono già vedere con i nuovi televisori sul mercato, che hanno il decoder DTT integrato. «Gli utenti li possono vedere gratis senza abbonarsi a Sky» chiosa Nieri. In più, nota Masi, la Digital Key (la chiavetta) non è stata ancora testata, e non se ne conoscono i dettagli tecnici». Insomma, Nieri parla di «offerta confusiva», al limite di «comunicazione ingannevole» da parte di Sky. Masi annuncia «approfondimenti», in vista di eventuali denunce alle autorità garanti, sulla possibilità, da un punto di vista legale, di immettere i canali del digitale terrestre direttamente nel menù di Sky. In realtà è proprio questa la vera convenienza per il telespettatore: gestire tutti i canali esistenti con lo stesso telecomando. Insieme al fatto che verrà bypassato il criptaggio che la Rai ha adottato per un serie di programmi (di cui non avrebbe i diritti) dopo aver rotto i rapporti con Sky.
La vicenda è approdata ieri nel cda dedicato a discutere del bilancio. E già oggi arriverà in commissione di Vigilanza, grazie alla pressione del presidente Zavoli che ha portato il caso all’ufficio di presidenza e ha insistito molto perché l’audizione ad hoc del direttore generale Rai Mauro Masi si svolgesse oggi stesso e non la settimana prossima, come avrebbe voluto la maggioranza. «E’ il momento di conoscere nella loro completezza tutti gli aspetti economici ma anche tecnologici e imprenditoriali che spesso inducono a credere, non solo all’esterno, che la Rai stia affrontando una sorta di crisi» spiega Zavoli.
La questione Sky si intreccia infatti col deficit di bilancio della Rai che, secondo quanto ha illustrato Masi al cda, sarà di 275 milioni nel 2010, e dovrebbe proseguire nel 2011 e nel 2012, arrivando a 500 milioni (600 dal 2009). Un buco che equivale quasi all’evasione annua del canone, pari a 400 milioni. Se, anche con l’aiuto del governo, non si troverà una soluzione all’evasione, la Rai, prospetta Masi, dovrà attuare tagli molto pesanti.