Varie, 22 ottobre 2009
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Romeo Alfredo
• Cesa (Caserta) 1 marzo 1953. Imprenditore. Nel marzo 2010 condannato a 2 anni (pena sospesa) per due operai segnalatigli dall’allora provveditore alle Opere pubbliche di Campania e Molise Mario Mautone • «[...] Era il ”grande regista della corruzione”, l’uomo che aveva le mani in tutti i partiti. Il grande manovratore di assessori comunali e di nomi importanti della politica napoletana e nazionale. Per Alfredo Romeo i pubblici ministeri dell’inchiesta ”Magnanapoli” hanno chiesto dieci anni di reclusione e la confisca dei beni. [...]» (Enrico Fierro, ”l”Unità” 16/6/2009) • «[...] è un imprenditore di successo. Uno degli uomini più ricchi di Napoli e una vera potenza nel settore immobiliare. Nel corso degli anni è stato al centro di alcune vicende giudiziarie che lo hanno visto coinvolto fin dai tempi di Mani pulite. [...] Rarissime le interviste e i contatti con i giornalisti, l’unica concessione alla vanità è il suo nome dato al gruppo (Gruppo Romeo, appunto, che comprende: Romeo Gestioni, Romeo Immobiliare, Romeo Legal e Romeo Alberghi, cui si è aggiunto recentemente il Romeo Hotel, ex palazzo Lauro [...]). Per il resto, un’operosa vita all’insegna dell’understatement e degli appalti per la gestione dell’edilizia pubblica in tutt’Italia. La pagina dei clienti nel sito del gruppo è un elenco sterminato: si va dall’Agenzia del demanio a vari ministeri, dai piccoli comuni come Monastir in Sardegna a metropoli come Roma e Milano, grazie a rapporti cordiali sia col centrosinistra che col centrodestra, ma questo ovviamente sul sito non c’è scritto. Il suo gruppo nasce alla fine degli anni Settanta e oggi è ”una realtà imprenditoriale di livello europeo, una struttura impegnata nella valorizzazione degli immobili e della loro utilizzazione intelligente”. Qualche numero. Oltre 500 dipendenti e un valore complessivo del patrimonio in gestione che supera i 48 miliardi di euro. Più di 10 miliardi di euro quello dei portafogli affidati per la vendita. Una progressione che l’ha portato ai vertici dell’associazione di settore: dal 2007 Romeo è vicepresidente di Assoimmobiliare (Confindustria) con Carlo Puri Negri ed Elio Gabetti. Nel 2004 si è aggiudicato un premio ”per aver contribuito alla crescita qualitativa del patrimonio immobiliare italiano”. Negli anni Novanta è coinvolto nella Tangentopoli napoletana con una condanna in primo grado per corruzione (poi prescritta in Cassazione). L’ultima grana legale riguarda un appalto da 400 milioni in 9 anni a Napoli per i lavori di manutenzione di strade e immobili. Ma la delibera del comune guidato dal sindaco, Rosa Russo Iervolino, viene bloccata per mancanza di copertura finanziaria. Gli inquirenti ipotizzano il reato di abuso d’ufficio e varie irregolarità amministrative [...] Ma Romeo non si limita a rattoppare strade e gestire gli edifici comunali napoletani (il primo contratto se l’aggiudicò nel ”99 quando sindaco era Antonio Bassolino). Ha vinto anche gli appalti per la manutenzione di prestigiosi uffici di Senato e Quirinale (attraverso una gara indetta da Consip con un contratto rispettivamente di 22 e 1,5 milioni). ”Le gare le vince chi è bravo” lo ha difeso sul Corriere della Sera, Claudio Velardi, assessore al Turismo della regione Campania, aggiungendo che è un ”uomo corretto, pulito e prudente”. Lo stesso Corriere della Sera ha comunque notato che dal 2000 Reti, la società di consulenza fondata da Velardi, cura le relazioni istituzionali di Romeo» (’Il Foglio” 12/12/2008).