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 2009  ottobre 22 Giovedì calendario

ANCHE L’AUTO SUL TAVOLO DI BERLUSCONI E PUTIN

Hanno colto tutti di sorpresa, a cominciare dalla presenza all’aeroporto di San Pietroburgo, ieri sera, di Valentina Matvienko, governatore della città: accanto a Vladimir Putin, la signora ha accolto Silvio Berlusconi per quella visita "privata" e misteriosa che aveva scatenato in Italia - non in Russia, dove in questi casi non ci si fanno mai troppe domande- proteste e congetture. All’ordine del giorno dell’incontro che si concluderà domani mattina, aveva detto il portavoce di Putin Dmitrij Peskov, cooperazione economico- commerciale, investimenti, energia. Ma le prime parole del primo ministro russo a Berlusconi hanno introdotto un’importante novità: Mosca come tanti anni fa - chiede aiuto all’Italia per salvare la propria industria dell’automobile. «Questa sera e domani avremo la possibilità di esaminare alcuni punti molto importanti nella nostra collaborazione - ha detto Putin -: nell’ambito della meccanica, dell’aviazione, della nostra collaborazione con la Fiat». Putin ha spiegato che oggi Berlusconi verrà informato in merito da un gruppo di dirigenti e proprietari di aziende. Solo pochi giorni fa, l’8 ottobre, dopo aver presenziato a Mosca alla firma di un accordo tra Case New Holland e Kamaz per la produzione e vendita di macchinari agricoli e per l’edilizia, l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne aveva parlato di un sogno, «produrre jeep in Russia ». «Buona idea», aveva risposto Putin. Ma intanto Berlusconi comincia dai tram: il primo progetto discusso ieri sera con Putin e con la signora Matvienko riguarda la possibilità di creare una joint-venture con Finmeccanica per la produzione di tram leggeri. «Solo a San Pietroburgo - ha detto il governatore di Pietroburgo, stretta alleata di Putin - il 30% dei tram devono essere sostituiti».
Se resta misteriosa la ragione del silenzio creato attorno a questa visita (riservatezza che aveva messo in allerta perfino il presidente del comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti Francesco Rutelli) non si tratta dunque solo di un
party di compleanno, anche se l’aspetto privato comprenderà i festeggiamenti per i 57 anni compiuti da Putin il 7 ottobre scorso. Oggi, ha chiarito Putin, all’incontro si aggiungerà in collegamento telefonico un ospite, il primo ministro turco: insieme a Recep Tayyip Erdogan si raccoglieranno le fila dei due stream - i gasdotti che la Russia ha progettato per collegarsi all’Europa evitando l’Ucraina da nord e da sud. Non è escluso che alla teleconferenza possa partecipare anche l’ex cancelliere tedesco Gerard Schroeder, oggi dirigente di Nord Stream.
Negli ultimi giorni i due progetti hanno fatto passi avanti: Nord Stream ha raccolto il via libera della Danimarca, malgrado le riserve sull’impatto ambientale del gasdotto che attraverserà il mar Baltico. South Stream - il progetto condiviso da Eni e Gazprom - ha invece conquistato la Turchia, che acconsente ai lavori di esplorazione sul fondo del mar Nero. Proprio il tratto a cui è interessata a contribuire Edf, secondo quanto ha dichiarato ieri da Parigi Dominique Venet, responsabile per il settore gas nella compagnia francese. A questo punto, Putin e Berlusconi avranno sicuramente intenzione di stringere i tempi.
Putin, Berlusconi ed Erdogan si erano già incontrati ad Ankara il 6 agosto scorso. In quell’occasione Erdogan aveva concesso il suo assenso al passaggio di South Stream nelle acque territoriali turche del mar Nero in cambio dell’ingresso della Russia nell’oleodotto Samsun-Ceyhan. Ma molti aspetti operativi restano ancora da chiarire: oggi il clima "privato" potrebbe facilitarne la soluzione.