Amedeo La Mattina, La Stampa, 21/10/2009, 21 ottobre 2009
LO STOP DI FINI SOLO UNA REGIONE DEL NORD ALLA LEGA
Dopo aver promesso a Bossi Piemonte e Veneto, Berlusconi parte oggi per San Pietroburgo e lascia a Fini il difficile compito di sbrogliare la matassa delle regionali. Una cosa il presidente della Camera ha chiara: al Nord non si possono dare due Regioni alla Lega. E quindi sta tentando di smontare l’accordo segreto tra il Cavaliere e il Senatur. Fini intanto è molto preoccupato di un’eventuale guerra fratricida in Veneto dove Galan minaccia di mettersi a capo di una lista civica contro il Carroccio. Così il co-fondatore del Pdl si fa parte attiva per trovare una soluzione al rebus della Serenissima: è convinto che se il Veneto andrà ai leghisti, il Piemonte dovrà tornare in quota Pdl. Il ruolo di Fini non è quindi solo quello del mediatore. Se a Bossi dovesse riuscire il colpo grosso del Nord, allora Fini potrebbe pretendere che nel Lazio, in Campania e in Calabria vengano scelti candidati di suo gradimento. Già nel Lazio viene data per scontata la candidatura della leader Ugl Polverini e in Calabria quella di Scopelliti, sindaco An di Reggio Calabria. Mancherebbe solo il tassello della Campania e gira il nome del sottosegretario Pasquale Viespoli, vicino a Fini.
La Campania, oltre il Veneto, è diventato un vero e proprio caso. Incontrando i coordinatori Pdl La Russa e Verdini, Fini avrebbe chiesto delucidazioni sulla vicenda giudiziaria che riguarda il sottosegretario Nicola Cosentino chiamato in ballo da diversi collaboratori di giustizia. «Contro di me è stata scatenata una campagna subdola e diffamatoria senza precedenti», reagisce Cosentino, al quale si oppone una parte del Pdl. Il ministro Carfagna e il vicecapogruppo Bocchino tifano per la candidatura dell’ex socialista Stefano Caldoro. Al primo piano di Montecitorio, Fini non ha nascosto il timore sulla vulnerabilità di Cosentino e ha chiesto che le candidature siano trasparenti per evitare di danneggiare l’immagine del Pdl. Chi sostiene Cosentino ricorda che le dichiarazioni dei pentiti sono roba vecchia, venuta fuori dopo che lo stesso sottosegretario fu nominato coordinatore regionale: se il partito lo ha voluto alla guida del Pdl in Campania perchè dovrebbero negargli la candidatura a governatore? Ma da Fini sarebbe arrivato uno stop. La Russa ha spiegato che ci sarà una rosa di candidati. Forse tra questi nomi potrebbe spuntare il terzo candidato: Viespoli, appunto. Ma il problema principale di Fini resta l’intesa Berlusconi-Bossi su Veneto e Piemonte. Di questo avrebbe parlato ieri con Calderoli. La Russa sostiene che «non c’è nessun accordo» sulle candidature del Nord e che Galan è ancora in pista: «C’è una perfetta sintonia tra Berlusconi e Fini. Non è scandaloso che la Lega chieda una Regione ma non Veneto e Piemonte». Ma nel giro stretto del Cavaliere viene dato per scontato che alla fine Bossi verrà accontentato: al premier preme avere accanto un alleato che lo segua nelle battaglie parlamentari sulla giustizia.
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