Fabio Martini, La Stampa, 21/10/2009, 21 ottobre 2009
PD, LA RITIRATA DEL FRONTE VIP
La volta scorsa era stata veramente affettuosa la partecipazione alle Primarie di vip e vamp, intellettuali organici e disorganici, nani e ballerine. Esattamente due anni fa, per sostenere Walter Veltroni nella sua corsa alla leadership, versarono il loro prezioso inchiostro personaggi chic come Renzo Piano ma anche attori come Marco Messeri, luminari come Umberto Veronesi ma anche attrici come Daniela Poggi, premi Nobel come Rita Levi Montalcini ma anche ex calciatori come Massimo Mauro. E assieme a loro centinaia di personaggi si misero in coda ed ad un certo punto, per l’affollamento, si dovettero quasi chiudere le ”iscrizioni”. Stavolta, quando mancano quattro giorni alle Primarie, il fronte dei vip si è squagliato. Per ora si contano sulle dita di poche mani quelli che si lasciano inserire in qualche elenco. Qualche giorno fa Pier Luigi Bersani si è consigliato col suo portavoce Stefano Di Traglia e, soppesando pro e contro, ha deciso di «farla finita con gli appelli degli intellettuali, che finiscono per essere strumentalizzati, utilizzati per un giorno e poi accantonati», «molto meglio ascoltarli in modo sistematico». Non è dato sapere se la decisione di Bersani di chiudere la collaudata tradizione degli appelli pre-voto tipica del Pci sia dovuta - oltreché ad una genuina convinzione - anche alla constatazione che stavolta il numero delle firme sarebbe stato meno corposo del solito. Sta di fatto che l’unica - per ora - spontanea dichiarazione di voto, quella di Luciana Littizzetto, viene commentata da Bersani con una battuta spiritosa: «Il sostegno di un Capo di Stato non sarebbe stato gradito allo stesso modo...».
Il fronte-Franceschini invece ha provato a scuotere di nuovo l’albero delle celebrità, ma si è dovuto contentare di un raccolto minore. Domani si terrà al Residence Ripetta un convegno di intellettuali promosso da tre rispettati personaggi mai organici - Augusto Barbera, Claudia Mancina, Paola Gaiotti - e al quale parteciperanno anche due importanti intellettuali d’area come Michele Salvati e Aldo Schiavone. Interverrà anche Dario Franceschini che ieri ha provato ad interpretare il silenzio degli intellettuali con questa spiegazione: «Non si schierano perché la partita è aperta». Nel fronte-Franceschini - dietro al quale c’è pur sempre Walter Veltroni, il maggiore catalizzatore di intellettuali organici di ultima generazione - si era pensato a qualche iniziativa capace di coinvolgere personaggi popolari come Roberto Saviano (potrebbe fare un generico appello al voto), anche se alla fine si è glissato su un’iniziativa di tono più serioso: in uno degli ultimi comizi di Franceschini verranno trasmesse alcune dichiarazioni di voto - in altrettanti video - in difesa della Costituzione da parte di personaggi come Vincenzo Cerami, Giobbe Covatta, Carlo Petrini, Ugo Riccarelli, Ettore Scola, i genitori di Ilaria Alpi. Nelle ultime ore il lavoro di ”raccolta” del consenso si è intensificato, altri nomi si aggiungeranno, ma già da ora è chiaro che sarà impossibile replicare la lunghissima lista pro-Veltroni del 2007, che a qualcuno fece tornare in mente il divertente slogan coniato nel 1984 da Rino Formica (definì la neonata Assemblea nazionale del Psi come un coacervo di «nani e ballerine»), ma che vantava tanti nomi importanti, come Franco Bernabè, Francesco Saverio Borrelli, don Luigi Ciotti, Massimiliano Fuksas, Giorgio Ruffolo, Luigi Spaventa, Tullia Zevi. Due partiti, il primo Psi di Craxi e il primo Pd di Veltroni, che trascinavano speranze diverse da quelle che per ora sembrano circondare il Pd.