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 2009  ottobre 21 Mercoledì calendario

Rosanna, la zarina all’ombra del marito - Fino al 2006 Rosan­na Gariboldi, ex impiegata al Po­liclinico San Matteo, era stata semplicemente la moglie di Gian­carlo Abelli, ex assessore regiona­le di Forza Italia, dominus incon­trastato della politica pavese e at­tuale vicecoordinatore nazionale del Pdl

Rosanna, la zarina all’ombra del marito - Fino al 2006 Rosan­na Gariboldi, ex impiegata al Po­liclinico San Matteo, era stata semplicemente la moglie di Gian­carlo Abelli, ex assessore regiona­le di Forza Italia, dominus incon­trastato della politica pavese e at­tuale vicecoordinatore nazionale del Pdl. Poi, al momento di nomi­nare la giunta dell’amministra­zione provinciale era uscito il no­me della Gariboldi – che non era stata nemmeno candidata’ come un coniglio dal cilindro. A lei era stato affidato l’assessorato al Personale, non certo una pol­trona di grande appeal, ma tutti avevano letto quella nomina co­me l’ennesimo tributo a Giancar­lo Abelli. Per dire: a Pavia sono uomini del «faraone» – come malignamente viene definito – il presidente della Provincia Vit­torio Poma, il sindaco Alessan­dro Cattaneo, oltre la metà dei consiglieri d’amministrazione del Policlinico San Matteo. Abelli stesso è deputato ed è stato con­sigliere regionale eletto con 18 mila preferenze, un’enormità. In Forza Italia, a Pavia, non ci sono mai state correnti: è sem­pre esistito Abelli e basta. Come un Mourinho della politica, vin­ce anche in trasferta: viene chia­mato nel 2007 a coordinare la campagna per le comunali di Monza e il suo «protetto» Ales­sandro Carugo risulta primo de­gli eletti. E la «zarina» Rosanna? Per anni lei è sempre stata un passo dietro il marito, sposato in seconde nozze dopo essere ri­masta vedova. Era l’organizzatri­ce di tutte le campagne elettora­li, teneva l’agenda, metteva in piedi le cene, i congressi. Zero o quasi mondanità: so­no stati così anche i suoi tre an­ni da assessore (si è dimessa ie­ri), durante i quali si è distinta per aver introdotto i tornelli ne­gli uffici e tagli alle spese, tra cui le mazzette dei giornali. Adesso i magistrati dicono che il marito girasse su una Porsche messa a disposizione dall’imprenditore Grossi e viaggiasse sull’aereo privato di quest’ultimo. Proprio un regalo di lusso aveva portato per la prima volta alla ribalta il nome della Gariboldi; ricevette in dono da Giuseppe Poggi Lon­gostrevi, «ras» della sanità priva­ta lombarda negli anni ”90, un uovo di Pasqua con dentro un bracciale d’oro. Abelli è stato in­dagato e assolto per aver ricevu­to da Poggi Longostrevi 72 mi­lioni di lire. «Una consulenza» ha sempre detto lui.