Simona Verrazzo, Libero, 21/10/2009, 21 ottobre 2009
LA SPAGNA IN CRISI ABBANDONA I CAVALLI
In Spagna le ultime vittime della crisi economica sono i cavalli, passati dall’essere un bene di lusso a un peso troppo oneroso per essere mantenuto, preferendo quindi lasciarli morire di fame oppure farne carne da macello. A portare alla luce questo drammatico risvolto della crisi economica spagnola è stato il quotidiano El Mundo. Ormai nel paese è allarme sociale: quasi ogni giorno si registrano nuovi abbandoni. Alla fine di settembre, un uomo di Castellón, nella Comunità autonoma di Valencia, è stato arrestato per l’abbandono di sei cavalli (quattro femmine adulte, un puledro e una puledra).
El Mundo denuncia che anche gli esemplari più cari, che prima della crisi economica erano stati valutati fra gli 8.000 e i 50.000 euro, sono sempre più spesso lasciati morire di fame dai padroni. Le autorità fanno quello che possono. La Guardia Civil ha affidato le indagini sugli abbandoni di cavalli agli agenti del Servicio de protección de la naturaleza (Seprona), i quali spesso sono costretti a portare i poveri animali nei canili.
Un prezioso aiuto arriva dagli animalisti. ”La crisi fa sì che li abbandonino in massa facendoli morire nel modo più crudele che si sia mai visto – denuncia Concordia Marquez, direttrice dell’associazione Cyd Santa Maria, un centro di accoglienza equina unico nel paese che si trova in Andalusia – riceviamo una media di 20 segnalazioni di cavalli abbandonati ogni giorno”. L’associazione svela anche il trucco con cui i proprietari tentano di far perdere le loro tracce. ”Uccidono i cavalli e, per non farli identificare, arrivano a tagliare loro la testa. Così tolgono il chip con tutti i dati: proprietario, domicilio, vaccini”, spiega Concordia Marquez.
El Mundo fa anche un ritratto di chi abbandona i cavalli. Il reportage denuncia casi di maltrattamenti estremi: in una proprietà vicino a Malaga una decina di cavalli famelici e malati è stata abbandonata senza acqua, cibo e ombra per rinfrescarsi dal loro proprietario, un imprenditore del mattone già denunciato: quando gli affari andavano bene, aveva oltre 40 cavalli e perfino una tigre. Rischia fino a quattro anni di carcere, la massima pena prevista in Spagna per questo reato. Ma purtroppo non sono casi isolati, perché già a dicembre dello scorso anno la Seprona raccolse una segnalazione di abbandono nella città di Burgos, nella Comunità autonoma di Castiglia, di ben 67 esemplari.
Fortunatamente ci sono anche storie con un finale diverso. Alla fine di settembre un gruppo di cavalli tratti in salvo dall’abbandono è partito alla volta dell’Olanda, dove sono stati adottati da privati cittadini grazie all’intermediazione dell’associazione Cyd Santa Maria..