VERA SCHIAVAZZI, Repubblica 21/10/2009, 21 ottobre 2009
Tendenza agriturismo - Ci sono diciottomila case, in Italia, dove è facile tornare un po´ bambini: puoi mettere le mani nella pasta del pane, sentire l´odore dell´erba appena tagliata, rubare dall´albero una pesca matura
Tendenza agriturismo - Ci sono diciottomila case, in Italia, dove è facile tornare un po´ bambini: puoi mettere le mani nella pasta del pane, sentire l´odore dell´erba appena tagliata, rubare dall´albero una pesca matura. Soprattutto, puoi andarci con i bambini e il cane di casa, senza che nessuno ti guardi male. Le vacanze in agriturismo non vanno in crisi, o ci vanno di meno. E spesso diventano la risposta quando si tratta di far quadrare i conti e programmare viaggi più brevi, mete più vicine. La loro "alta stagione" è adesso, tra una vendemmia e un weekend dedicato a fare le marmellate, tra una passeggiata a cavallo e una due giorni di yoga o un seminario su come far la spesa in modo più giusto e più pulito. Spesa media: 250 euro per un weekend dal venerdì alla domenica in quattro persone, mentre le tendenze del 2009 premiano chi oltre alle camere e alla colazione offre anche pranzi e cene. Sono soprattutto i figli, anche i piccolissimi tra i tre e i sei anni, a insistere per tornare e a sperimentare nelle cascine recuperate un senso di libertà impossibile nella vita urbana ma anche in moltissimi alberghi, in un´epoca in cui sempre meno nonne vivono in campagna e sempre meno bambini hanno potuto vedere da vicino una gallina, una pecora o una mucca. «Prima - racconta Franco Pigino, presidente di Terra Nostra Piemonte - nessun tour operator si sarebbe sognato di inserirci nei suoi programmi. Ora siamo piuttosto richiesti da tedeschi, americani, francesi, che sono stati la sorpresa di quest´anno: passano da noi, poi vanno in Toscana e si spingono fino al Sud prenotando un giorno dopo l´altro». Anche il livello dell´accoglienza è molto migliorato, i bagni in comune stanno scomparendo, sostituiti da appartamenti di due o tre stanze che spesso offrono anche uno spazio all´aperto a uso esclusivo degli ospiti. Flessibilità e adattamento alle esigenze di chi arriva sono un´altra caratteristica della vacanza "verde": qui è facile spostare un lettino o ottenere la cena in camera per i bambini che la sera sono troppo stanchi per la sala comune, ma è anche facile passare due o tre giorni "scollegati" da tv, i-pod e play station, dei quali spesso non si sente affatto la mancanza. Ed è cresciuta la privacy: si sta insieme e si partecipa alle attività o ai pranzi conviviali solo quando se ne ha voglia, ma chi preferisce leggere o esplorare la regione non si accorgerà della differenza rispetto al ben più costoso albergo cittadino. Anche le aziende si sono accorte che la vacanza in agriturismo è un benefit apprezzato dai dipendenti: così, nelle cascine, hanno cominciato a arrivare gli impiegati delle banche, o i clienti affezionati dell´ipermercato che regala il weekend con i punti della spesa. Chiara Berra, che ha curato l´edizione della Guida agli agriturismi del Gambero Rosso, sottolinea la varietà che ormai è possibile trovare: «Ci sono strutture essenziali e spartane, a costi davvero bassi, che spesso vengono scelte da chi ha già un suo programma di visite nei dintorni o da piccoli gruppi che durante il weekend vogliono seguire proprie attività, incontri, seminari. Ma ci sono anche autentiche chicche, case dove la biancheria, le tavole, gli arredi e la qualità dei prodotti sono addirittura lussuosi, come ci si aspetterebbe in un grandissimo albergo, ma a meno della metà del prezzo. E ormai è facile trovarli grazie ai siti delle associazioni (come Agriturist, collegata a Confagricoltura; o Terra Nostra, lanciata da Coldiretti; o ancora Turismo Verde, ndr) e alle guide specializzate. Spariscono, infine, quegli indirizzi che utilizzavano in modo furbesco la parola agriturismo, e che in realtà erano ristoranti come tutti gli altri, con sale da cento o duecento posti e prodotti dozzinali». Meglio, in questo settore, non fidarsi troppo del passaparola: se alcune aziende hanno ormai una tradizione consolidata, altre cambiano spesso, aggiungono o tolgono una proposta. La strada più sicura è prenotare via telefono o Internet e attendere una risposta, senza timore di aggiungere domande su domande per programmare nel modo migliore il weekend o la settimana di vacanza. Una legge del 2006 stabilisce i criteri uguali per tutti. Per chiamarsi "agriturismo" bisogna utilizzare almeno in parte i propri prodotti, avere un´azienda agricola, non superare le ventiquattro stanze. Anche qui, Agriturist prevede una "ripresina" (le visite sono aumentate dell´1,2 in settembre rispetto al 2008), mentre il trend di crescita è del 5-6 per cento all´anno, con molte aperture nel Centro e nel Sud Italia. «Si affermano, e andranno sempre meglio, gli agriturismi rivolti in modo particolare alle famiglie con bambini e ragazzi, quelli che possono offrire anche una fattoria didattica e attività adatte a tutti», dice Walter Trivellizzi, presidente di Turismo Verde. E dove il ricordo della vacanza resta anche nel sacchetto della spesa: la metà dei visitatori (quasi tre milioni nel 2008) se ne sono andati solo dopo aver fatto acquisti: dal vino alla marmellata.