Massimo Gaggi, Corriere della sera 20/10/2009, 20 ottobre 2009
La riscossa di Microsoft (senza Gates)- L’azienda, schiacciata da Google e Apple, punta tutto sul nuovo Windows 7 NEW YORK – La fine di un incubo
La riscossa di Microsoft (senza Gates)- L’azienda, schiacciata da Google e Apple, punta tutto sul nuovo Windows 7 NEW YORK – La fine di un incubo. E, forse, l’inizio di una parziale riscossa. Quella di dopodomani, il giorno del lancio del programma operativo «Windows 7», potrebbe essere una data-spartiacque per Microsoft: una società che, dopo essere stata negli anni ”90 un «quasi-monopolio», l’azienda più innovativa, più ricca, più invidiata (e anche più odiata) del mondo, nell’ultimo decennio ha smesso di brillare. Ha perso il suo ruolo di avanguardia tecnologica ed è stata costretta a inseguire vecchi e nuovi protagonisti del mercato, soprattutto Google ed Apple. Perché, allora, la commercializzazione di «Windows 7» – un semplice aggiornamento dei programmi operativi precedenti, peraltro già testato da otto milioni di utenti-pilota sparsi in tutto il mondo – dovrebbe avere tanta rilevanza? In primo luogo perché in questo modo Steve Ballmer – il manager che da dieci anni guida il gruppo, prima affiancato da Bill Gates, ora in piena solitudine – riesce finalmente a esorcizzare quello che molti analisti hanno chiamato il «demone di Vista»: l’ambizioso programma operativo per computer lanciato tre anni fa che non ha mai ben funzionato e che si è rivelato il più grave insuccesso della storia di Microsoft. Un insuccesso non solo economico, ma anche strategico. Proprio quando Google si accinge ad attaccare Microsoft anche sul suo terreno, lanciando un sistema operativo scaricabile gratis da Internet, la società di Redmond rischiava, infatti, di essere vulnerabilissima col suo sistema operativo non solo a pagamento, ma anche poco affidabile e maneggevole. E inadatto a un mercato che va verso i terminale «leggeri» (smartphone e notebook). Indietro rispetto ai concorrenti negli altri settori – dalla ricerca su Internet dominata da Google ai cellulari e gli iPod dove la parte del leone la fa la Apple di Steve Jobs – Microsoft rischiava di ritrovarsi con un incendio in casa: l’attacco di Google a quei sistemi operativi che sono tuttora la principale fonte di fatturato e reddito del gruppo fondato da Gates, l’unico settore nel quale la società continua a controllare oltre il 90 per cento del mercato. Con «Windows 7» – che, secondo gli esperti, funziona molto meglio di «Vista», ha costi ridotti, assorbe meno potenza di calcolo ed è più vicino alla filosofia del futuro, quella del «cloud computing» – Microsoft può chiudere le falle che si erano aperte nel suo scafo. E, recuperata la sua capacità di «tenere il mare», la nave di Redmond può anche pensare alla controffensiva. Il lancio di «Windows 7» non è un episodio isolato: il 2009 è stato per Microsoft pieno di iniziative. Prima il battesimo di Bing, il nuovo motore di ricerca che ha caratteristiche simili (e in qualche caso perfino superiori) rispetto a quello di Google, che è leader assoluto: una situazione che non verrà certo capovolta, ma Microsoft può recuperare posizioni grazie, anche, all’alleanza con Yahoo!. Il gruppo di Redmond ha poi lanciato un nuovo software per i telefonini e una versione migliorata di «Zune», il suo iPod, fin qui schiacciato da quelli della Apple. Tra un mese, poi, Microsoft sbarcherà anche nel mondo della «nuvola» con «Azure », la piattaforma per chi, anziché immagazzinare enormi quantità di dati nel computer, preferisce depositarli nel cielo della rete. Basterà tuto ciò per ridare slancio all’azienda attorno alla quale Internet è nato e si è sviluppato? Microsoft viene da un periodo molto difficile e Google, che potrebbe lanciare il suo sistema operativo «free» in ogni momento, non sta certo a guardare. Nell’ultimo anno, dopo l’uscita di scena di Gates (ormai filantropo a tempo pieno) e complice la «grande recessione», il gigante del software ha dovuto registrare due «prime assolute»: il primo calo di fatturato della sua storia (da 60 a 58 miliardi di dollari) e il primo taglio di personale (5.000 dipendenti in meno). Ballmer, il 53enne che guida l’azienda da dieci anni, sta usando tutta la sua grinta di mastino per spingere l’azienda alla riscossa. Ma sono il responsabile della ricerca Craig Mundie e soprattutto Ray Ozzie, eredi di Gates nel ruolo di capo dell’architettura del software, i responsabili della «nuova Microsoft». Ma nemmeno loro sono ragazzini. Riconquistare la leadership tecnologica sarà assai difficile, forse impossibile: Microsoft non è più, come negli anni ”90, l’azienda che «inventa il futuro». Oggi quel ruolo lo hanno altri, soprattutto Google. Se il futuro è il «cloud computing», la leadership dell’azienda fondata 11 anni fa proprio «tra nuvole» da Larry Page e Sergey Brin è difficile da scalfire. Ma Microsoft, col suo enorme giacimento di ingegneri e «computer scientists » e un patrimonio quasi inesauribile (34 miliardi di dollari di liquidità) può riuscire a colmare i gap che ogni volta si creano e a sviluppare prodotti redditizi. Mantenendo una massa critica rilevante in tutti i settori che offrono prospettive di crescita.