Vittorio Sgarbi, Corriere della sera 20/10/2009, 20 ottobre 2009
«Lei sa chi sono io» e l’apocrifo- Caro Direttore, sollecitato da persone amiche che hanno visto sul Corriere di ieri a pagina 31 la mia foto accompagnata dalla didascalia: Vittorio Sgarbi fermato da un vigile a Treviso sbottò: ’Lei non sa chi sono io’, sono costretto a chiedere una rettifica giacché il fatto non sussiste né per il luogo né per l’espressione
«Lei sa chi sono io» e l’apocrifo- Caro Direttore, sollecitato da persone amiche che hanno visto sul Corriere di ieri a pagina 31 la mia foto accompagnata dalla didascalia: Vittorio Sgarbi fermato da un vigile a Treviso sbottò: ’Lei non sa chi sono io’, sono costretto a chiedere una rettifica giacché il fatto non sussiste né per il luogo né per l’espressione. A Treviso mi sono recato tra il ”68 e l’85 solo con auto di servizio della sovrintendenza, e materialmente non guido l’automobile dal 1989. Escludo che l’episodio risalga a una mia escursione a Treviso fra l’85 e l’89 con un’automobile portata da me. Aggiungo che la frase è apocrifa perché io, nella circostanza, avrei dichiarato: ’Lei sa chi sono io’, sia in coerenza con la considerazione che io ho di me stesso, sia per la considerazione che ho per la perspicuità dei vigili urbani. Ringraziandola per l’attenzione, la saluto caramente. Vittorio Sgarbi