Alessandro Trocino, Corriere della sera 20/10/2009, 20 ottobre 2009
«Sulla camorra dovevamo fare di più Darò ai pm gli elenchi degli iscritti»- Morando: sono intervenuto su tutte le segnalazioni ma una persona sola non basta ROMA – A Castellammare di Stabia un camorrista iscritto al Pd uccide un consigliere comunale del Pd
«Sulla camorra dovevamo fare di più Darò ai pm gli elenchi degli iscritti»- Morando: sono intervenuto su tutte le segnalazioni ma una persona sola non basta ROMA – A Castellammare di Stabia un camorrista iscritto al Pd uccide un consigliere comunale del Pd. Anche Carolina Mosca, moglie del boss Pasquale D’Alessandro, risulta iscritta al partito. Non solo: Anna Paola Mormone, dirigente pd a Castellammare, si autosospende, ritira la candidatura delle primarie e denuncia: «Sulla Mosca avevo lanciato l’allarme il 9 e l’11 febbraio. Non ha risposto nessuno». Quella lettera era indirizzata a Enrico Morando, commissario straordinario del Pd a Napoli, dal gennaio 2009. vero? arrivata la lettera? E perché non è stato fatto nulla? «Sicuramente è vero che è arrivata. Ma non voglio dire di più. Non perché non sappia, ma perché sono coinvolte altre persone ». Risposta un po’ generica. «Ho dato seguito a tutte le segnalazioni specifiche che mi sono arrivate. Credo che la mia storia politica faccia sì che quello che dico sia preso in considerazione. E poi non dispongo di organi che mi consentano verifiche come quelle che fa la magistratura. Non è questo il caso, ma sono arrivate spesso lettere che denunciavano collusioni con la camorra di esponenti tra i più attivi nella lotta alla criminalità. Lettere diffamatorie: bisogna andarci con i piedi di piombo». Brogli, tessere false, lotte tra correnti. Camorra. C’è una questione morale nel Pd al Sud? «Che ci sia un problema grave su iscritti e tessere è fuori discussione. Ma è inutile e dannoso strumentalizzarlo, mettendo tutto sotto lo stesso vecchio cappello ». Cominciamo dalla criminalità: il Pd è inquinato dalla camorra? «A Castellammare c’è stata un’infiltrazione, inutile negare l’evidenza. La camorra considera il Pd il suo principale nemico e cerca di indebolirlo. Ma siamo un elemento di resistenza. Dire che l’intero Pd sia uno strumento in mano alla camorra è falso: a Castellammare c’è un sindaco, che conosco da 30 anni, che resiste». Lei cosa ha fatto in questi mesi contro le infiltrazioni? «Siamo intervenuti in caso di segnalazioni specifiche. A Torre Annunziata, per esempio, abbiamo annullato il tesseramento, nominando un commissario». Il problema però è più ampio. «Siamo un partito non una procura della Repubblica. Mi lascia disperato pensare alle molte persone perbene che ho incontrato in questi mesi a Napoli. Alle migliaia di amministratori, del Pd ma anche del Pdl, che lavorano bene. Noi abbiamo fatto molto, ma dobbiamo fare di più, perché evidentemente non è bastato. Presto azzereremo il tesseramento anche a Castellammare. Servono misure straordinarie di trasparenza » . Quali misure? «Mi chiedo se non sia necessario intervenire su tutta la provincia, chiedendo a tutti gli iscritti il rinnovo della tessera, con il meccanismo del silenzio-dissenso». Basterà contro le infiltrazioni? «L’alternativa è rinunciare a essere un partito di massa in quelle aree. Invece credo che si debbano verificare le tessere in tutte le zone a rischio criminalità organizzata. Portando agli inquirenti gli elenchi degli iscritti, rendendoli pubblici, dando loro la massima diffusione. L’azzeramento è una decisione che dovrà essere confermata dal prossimo segretario provinciale, il 15 novembre». Ci vorranno mesi però: non si poteva fare prima delle primarie? «Siamo intervenuti dove potevamo. Ora servono azioni, serve un rapporto strettissimo con gli inquirenti, anche informale. Del resto mica posso andare sui giornali dicendo che abbiamo espulso un signore camorrista, quando non c’è una sentenza che lo accerti». Ersilia Salvato, già sindaco a Castellammare, se ne andò dai Ds nel 2005, lanciando a Piero Fassino l’allarme sulla questione morale. In questi anni e in questi mesi cosa è cambiato? «Abbiamo fatto meno di quello che era necessario. Chiunque al mio posto sostenesse il contrario sarebbe un pazzo. Ho fatto tutto quello che era umanamente possibile: ma una persona da sola non basta. Serve un salto di qualità, anche da Roma. Cominciando a fare della lotta alla camorra una priorità. Uno schiaffo alla criminalità sarebbe utilizzare subito i beni confiscati, invece di lasciarli inutilizzati». In alcuni comuni ci sono più iscritti che elettori. «Dove gli iscritti superano il 25 per cento degli elettori, che è la media che abbiamo stimato, siamo intervenuti per ridurre il tesseramento a dimensioni accettabili » . Ha mai pensato di lasciare il suo incarico in questi mesi? «Molto spesso. A volte hai la sensazione che il tuo obiettivo sia irraggiungibile e ti viene voglia di mollare tutto. Ma ho desistito perché sono convinto che se viene meno anche il Pd, in quell’area non c’è più speranza. Vorrei che si facesse uno sforzo per capire come si lavora in realtà del genere. E vorrei che non fosse solo il Pd a lottare. Poi, certo, con le emergenze non si risolve il problema: un commissario può tamponare, ma serve un lavoro profondo » . Domenica si va alle urne per le primarie. Che garanzie ci sono di un voto regolare? «Abbiamo preso tutte le precauzioni e i presidenti sono stati scelti con criteri limpidi. Chiediamo anche alle forze dell’ordine di aiutarci a vigilare. Ma la certezza che non ci saranno brogli, quella, non gliela posso dare».