Giornali vari, 28 settembre 2009
Anno VI - Duecentonovantesima settimanaDal 21 al 28 settembre 2009Merkel La Merkel ha vinto le elezioni tedesche, però perdendole perché il partito di cui è presidente – la Cdu, ovvero la Democrazia cristiana tedesca – ha raccolto solo il 33,5% dei consensi, contro il 35,2 del 2005
Anno VI - Duecentonovantesima settimana
Dal 21 al 28 settembre 2009
Merkel La Merkel ha vinto le elezioni tedesche, però perdendole perché il partito di cui è presidente – la Cdu, ovvero la Democrazia cristiana tedesca – ha raccolto solo il 33,5% dei consensi, contro il 35,2 del 2005. Si tratta del secondo peggior risultato del dopoguerra. Senonché, ancora peggio hanno fatto i socialdemocratici, avversari storici dei democristiani: sono crollati al 23,3 dal 34,2 di quattro anni fa, una cosa che non s’era mai vista dal 1949 a oggi. La Merkel – nei titoli dei giornali, nei servizi televisivi e nelle dichiarazioni alla stampa – è apparsa come la vincitrice, o addirittura «la trionfatrice», perché il suo resta comunque il primo partito e a lei spetta quindi di continuare a fare la Cancelliera (Kanzlerin).
Sinistra I lettori ricorderanno che quattro anni fa le elezioni finirono con un sostanziale pareggio e i due partiti maggiori dovettero rassegnarsi a governare insieme formando la cosiddetta Grosse Koalition, cioè Grande Coalizione. Una coabitazione forzata, ma perdente in termini di successo elettorale per tutti e due. Per la Spd (i socialdemocratici) l’esperienza s’è risolta addirittura in una catastrofe, andata tutta a beneficio delle altre due formazioni di sinistra, i Verdi e la Linke, che hanno ottenuto rispettivamente il 10,2 (contro l’8,1 del 2005) e il 12,9 (rispetto all’8,6 di quattro anni fa). Se si fanno i conti a saldo, però, tutta l’ala sinistra risulta in perdita. Segno che il forte astensionismo (72,5% dei votanti, quattro anni fa era stato il 77%) ha colpito soprattutto a sinistra.
Destra Il vero vincitore delle elezioni si chiama Guido Westerwelle, è il capo del partito liberale (Fdp), ha ottenuto il 14,6 contro il 9,8 di quattro anni fa. Merkel farà il governo con lui e si sa che, prima del voto, puntava in cuor suo proprio a questa soluzione. Westerwelle è un gran comunicatore, assai disinvolto in tv e molto spregiudicato: per rendere pubbliche le sue inclinazioni sessuali, si presentò a una festa col suo compagno e lasciò che i giornali scrivessero quello che tutti, nel suo mondo, sapevano e tacevano. Adesso diventerà vicecancelliere e ministro degli Esteri. Il suo programma: «Meno tasse, alzare la soglia di reddito per l’esenzione totale dal fisco a ottomila euro. Stipendi al lordo, il più possibile vicini al netto. Più merito e meno salario minimo. Drastica riduzione dei sussidi di disoccupazione (se paghiamo la gente per stare a casa, come possiamo chiedere a chi va a lavorare di impegnarsi di più?). E poi, ancora: scuole più dure, più formative, più legate a criteri di selezione, con un aumento degli investimenti statali per istruzione e ricerca fino al 10% del pil invece che al tre» (così Marcello Sorgi). Rispetto alle prudenze con cui Angela ha governato fino ad oggi, una rivoluzione. Non è detto che il nuovo esecutivo riesca davvero a metabolizzare due personalità tanto diverse.
Polanski Il regista Roman Polanski era andato a Zurigo per ritirare un premio alla carriera e presenziare a una retrospettiva dei suoi film, quando la gendarmeria elvetica lo ha prelevato e portato in prigione. Agli esterrefatti organizzatori del Zurigo Film Festival, i poliziotti hanno spiegato che Polanski era inseguito da un ordine di cattura americano per aver sodomizzato una ragazzina di 13 anni nel 1977. Proprio per evitare il mezzo secolo di galera che il tribunale era intenzionato a comminargli, il regista ha vissuto per 30 anni a Parigi ed evitato gli Stati Uniti e gli altri Paesi da cui avrebbe potuto essere estradato. Fino all’errore di domenica scorsa. Il fatto è incontestable e incontestato: nel 1977 Polanski aveva ottenuto dalla madre della tredicenne Samantha Geimer il permesso di realizzare un servizio fotografico con la figlia. La seconda seduta di posa ebbe luogo nella villa di Jack Nicholson a Hollywood. Il regista fece bere champagne e tranquillanti alla ragazzina, la molestò in piscina e infine la sedusse. Divenuta adulta, Samantha annunciò pubblicamente di aver perdonato il suo stupratore: «Ho una vita felice e mi auguro lo stesso per lui. Ha già pagato abbastanza». Poi aggiunse: «Ho capito subito che non avrebbe avuto un processo equo. Il giudice cercava la ribalta, promise uno sconto di pena se avesse accettato di far entrare le telecamere in aula. Volevano dargli cento anni».
Iran Venerdì 25, essendo in corso il vertice del G20 a Pittsburgh, Obama, Sarkozy e Gordon Brown convocarono una conferenza stampa per le otto di mattina e ai giornalisti ancora pieni di sonno annunciarono l’esistenza di un laboratorio nucleare a Qom, in Iran. «L’Iran viola le regole che tutte le nazioni devono rispettare, mette a rischio il regime di non-proliferazione, minaccia la stabilità e la sicurezza della regione e del mondo», disse il presidente americano, annunciando che l’intero dossier sul laboratorio, in costruzione nella città santa di Qom, era stato trasmesso all’autorità viennese, con la richiesta di avviare un’indagine immediata. «Ogni margine si è esaurito», aggiunse Obama «per Teheran è tempo di agire e assolvere i suoi obblighi internazionali». Gli iraniani, vistisi scoperti, avevano dato l’annuncio poche ore prima, sostenendo che a Qom si svolgevano le normali attività di un Paese che vuole l’energia atomica per scopi civili. Il vertice di Pittsburgh ha preteso però l’invio di ispettori e Teheran li ha accettati. Ventiquattr’ore prima il consiglio di sicurezza dell’Onu aveva accettato all’unanimità un documento favorevole al disarmo nucleare del mondo.
Santoro Governo e partiti si accapigliano sulla prima puntata di Annozero, andata in onda giovedì 24, con un ascolto record di cinque milioni di spettatori e il solito tribunale allestito contro Berlusconi, fintamente equilibrato dalla presenza in studio di Maurizio Belpietro e Italo Bocchino. Travaglio, pur senza contratto, ha letto il suo editoriale ed è anche stata mandata in onda, per la prima volta su una rete nazionale, un’intervista a Patrizia D’Addario, la escort che andò a letto col Cavaliere portandosi appresso un registratore. Scajola, ministro per lo Sviluppo economico, ha tuonato contro la trasmissione e convocato i vertici Rai «per verificare che l’offerta televisiva sia conforme al contratto di servizio». La prima puntata di Annozero era dedicata ai ”farabutti”, cioè alla libertà d’informazione in pericolo e ai giornalisti, che vennero così apostrofati dal premier nella famosa puntata di Porta a porta dedicata sull’Abruzzo.
Donne Il Tar ha dichiarato illegittima la giunta provinciale di Taranto, con la motivazione che è formata da dieci uomini e nessuna donna, nonostante lo statuto della Provincia imponga la presenza di tutti e due i sessi. Il presidente Gianni Florido, del Pd, ha annunciato di esser d’accordo e che non farà ricorso. Alla domanda sul perché avesse ignorato la quota femminile nel suo governo, ha risposto: «I partiti, in sede di trattativa, mi avevano indicato un solo nome e poi quel nome è stato anche ritirato». Tempo per rifare la giunta: 30 giorni. Il Sole 24 Ore ha calcolato che nelle stesse condizioni di Taranto ci sono altre 1500 amministrazioni (una su cinque), tra cui quella della Regione Lombardia presieduta da Formigoni.