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 2009  ottobre 18 Domenica calendario

SOTTO IL VESTITO UN FILM


Il miniabito plissettato, color crema, di Faye Dunaway in «Il caso Thomas Crown» (1968). La camicia bianca di Uma Thurman in «Pulp Fiction» (1994). I maglioni, le sciarpe e i cappelli di Ali MacGraw in «Love Story» (1970). Il vestito a piccoli fiori di Sarah Jessica Parker, Carrie in «Sex and The City» (era di Vivienne Westwood). Per non parlare dell’intero guardaroba di Anne Hathaway e Meryl Streep in «Il diavolo veste Prada». Le ragazze dubbiose, in cerca di icone fashion, non devono far altro che studiare i film giusti. Poi ci pensa Internet a fornire il vintage e i cloni, gli originali o le copie a portata di chiunque. I suggerimenti sono di Nina Garcia, esperta di moda, trendsetter e autrice del delizioso «The Little Black Book of Style» (esce in Italia con De Agostini) che spiega quali film saccheggiare e come: «La maggior parte di ciò che finisce sulle passerelle e sulle riviste di moda comincia al cinema».
Va bene tutto, dal 1938 in poi: basta saper scegliere con pazienza. E allora, si parte con i pantaloni classici di Katherine Hepburn in «Susanna» e (questo è facile) il vestito da cocktail senza spalline di «Sabrina» (era di Givenchy), seguito dagli chiffon di Grace Kelly in «Caccia al ladro» e dal bikini a quadretti di Brigitte Bardot in «E Dio creò la donna» (1956). Parecchie buone idee le forniscono «Cenerentola a Parigi» (1957), dove Audrey Hepburn porta pantaloni, dolcevita e ballerine total black, e «Colazione da Tiffany»: da copiare, tra l’altro, il collier di perle gigantesche e i guanti.
Per l’inverno e per chi ama gli Anni 60 è da rivedere «Il dottor Zivago» (1965): cappotti militari a tre quarti, camicie con colli e polsini opulenti, inserti pelliccia sui cappelli e sui manicotti. Saccheggiabile anche «Bella di giorno», con una meravigliosa Catherine Deneuve. Contiene un cult della moda: le scarpe di Roger Vivier con la fibbia cromata davanti (centoventimila paia vendute all’uscita del film). «Il Grande Gatsby» (1974) sarebbe da vedere in due, per gli abiti bianchi e crema di Mia Farrow e per i completi di Robert Redford, disegnati da Ralph Lauren. Per lo stile androgino fa scuola Diane Keaton in «Io e Annie» di Woody Allen: spiega che cosa rubare dalla cabina armadio del fidanzato.
Fermo immagine obbligatorio su «quegli indimenticabili secondi di ”Scarface”, quando Michelle Pfeiffer scende con l’ascensore di vetro inguainata in un abito color turchese - consiglia Nina Garcia -, la campagna pubblicitaria 2006 di Gucci è ispirata a lei». Fermo immagine religioso su Diana Ross in «Mahogany» (1975): «Cercate il glitter retro, i tailleur pantalone bianchi, i dolcevita: li ha ripresi Marc Jacobs». Nella Bibbia maschile c’è «American Gigolo», che ha reso sacro il nome di Giorgio Armani.
Una volta compilata la lista si va a caccia, sui siti vintage come www.yoox.com e www.taravitage.com o su www.isawitin.com, che seleziona e aggiorna l’elenco dei film più fashionisti, propone percorsi differenziati per chi vuole «quella giacca», «quel» paio di scarpe, e per chi si accontenta di una copia. E’ più semplice con gli accessori: i guanti lunghi di Audrey, per esempio, costano 18 dollari. I sandali di Carrie («Sex and the City») sono piuttosto cari, ma alcuni, di Oscar de la Renta, hanno un discreto sconto, mentre, seguendo l’abito rosso di Charlotte e Shopstyle, si arriva direttamente da Sak’s sulla Fifth Avenue, dove è disponibile in tutte le taglie.
Il soprabito di seta verde di Anne Hathaway (su www.mytheresa.com), nella versione di Ossie Clark è quasi un affare: 549 dollari anziché 1831,21 come recita il cartellino. La pelliccia bicolore di Meryl Streep, firmata Izzy Camilleri, costerebbe 30 mila dollari, ma forse non è il caso di addentrarsi nella ricerca: la volete proprio? Meglio ripiegare sugli abitini neri, sugli stivali con il tacco alto e le borse. Senza rovinarsi, centinaia di ragazzine hanno già ordinato il giacchino di Bella, protagonista della saga vampiresca di «Twilight». Costa 63,99 dollari.
Chi punta a imitare lo stile e non insegue il dettaglio, si trasferisce, con mossa furba e cheap, su www.asus.com, dove impera il low cost e le ambizioni di un guardaroba cinematografico diventano un capriccio accettabile. L’abito di seta turchese alla Michelle Pfeiffer costa meno di 100 dollari (ed è tra i più cari), un quasi-Carrie a fiori rosa addirittura 27, più 8 per la pochette abbinata. Ma le tentazioni di www.isawitin.com sono infinite: il giaccone di Brad Pitt in «Inglourious Basterds» di Tarantino, il guardaroba post apocalittico di Will Smith in «Io sono leggenda», le gonne colorate di Custo Barcelona , identiche a quelle di Hillary Swank in «P.S. I love you», la sciarpa verde della svaporata Rebecca Bloomwood di «I Love shopping», che forse sarebbe il caso di comprare in memoria di tempi felici e spese pazze, prima della crisi.